Fichi d’India, spinosi, ma buoni

Un frutto particolare, dalla corteccia spinosa e dall’anima dolce. Simbolo dell’estate salentina…..importato dal Messico!! Disponibili in campagna e sulla riva del mare, ma anche al Supermercato.

Nonna Camilla

Il Fico d’India….questo nettare spinoso del Salento……

Spinoso ma benefico, arrivato da lontano….. e del quale non si butta via niente, a parte le spine. Le pale (rami) sono diventate anche un elemento d’arredo vere o finte che siano, la sua immagine in diversi quadri è simbolo d’estate, di sole, di mare….di Puglia.

Da qualche anno, con l’incremento del turismo, il Salento ha riscoperto i suoi fichi ed anche i fichi d’India.

Bellissime pale cariche di frutti maturi.

La pianta, appartenente alla famiglia delle “Cactacee” era considerata altamente sacra dagli Atzechi che la usavano per curare diversi mali. A dispetto del nome “India” è infatti una pianta di provenienza Messicana, tutta colpa di Cristoforo Colombo sempre convinto di sbarcare nelle Indie. I conquistatori spagnoli ne importano alcune pale nel Vecchio Continente, e quindi provano a farle attecchire nei terreni da loro occupati come il Sud Italia.

Oltre alle proprietà benefiche dei frutti, molto gustosi, sono particolarmente utili per le “cocciniglie” un tipo di insetto che vi alloggia e che ovviamente si nutre della linfa delle loro pale e da cui si estrae un colorante alimentare naturale pregiato, un pigmento rosso intenso, tra i migliori al mondo, indicato sulle etichette con la sigla E120.

Per un certo periodo, i fichi d’India sono stati quasi dimenticati, bastava fare una passeggiata in campagna per notarli, ma pochi li raccoglievano per via delle sottili e fastidiose spine. Ma basta un semplice guanto ed un coltello affilato e non vi è nessun pericolo di pungersi, comunque sono spine innocue. Basta, poi, immergere i frutti per qualche ora in acqua fresca e le spine cadono, quindi diventa più facile pulirli.

I frutti sono di colore giallo, rosso, arancio, c’è l’imbarazzo della scelta delle sfumature. Ricchi di fibre antiossidanti e di molte vitamine, ora fanno bella mostra sui banchi dei supermercati o fruttivendoli, ma se siete in Puglia, una salutare passeggiata vicino al mare no?

Comunque i frutti possono essere gustati semplici, sbucciati e tenuti prima un’ora in frigo per compattarsi meglio, oppure essere trasformati in una marmellata meravigliosa. Questa marmellata, molto semplice da preparare, una volta fatta assaggiare a parenti ed amici, semplice o impiegata in alcuni tipi di torte, diventerà molto richiesta.

Per il momento prepariamo la marmellata, o confettura, come preferite, poi passeremo ad un paio di ricette super sprint! Io faccio una buona raccolta di frutti nelle mie estati salentine, poi preparo la composta, la confeziono in barattoli di vetro sia come regalo ad amici “cannaruti”, (golosi), sia come riserva invernale per buoni dolci caserecci.

Tutto richiede solo pazienza nello sbucciare i frutti, ma il marito serve a questo, specie se “cannaruto” come il mio. Lui si arma di guantoni di gomma (quelli per i piatti vanno benissimo) sbuccia man mano i vari frutti, io li spezzetto in un bel contenitore, poi peso il contenuto.

Pesare è importante sia per aggiungere meno zucchero possibile, sia per aggiungere una o due bustine di Fruttapec (addensante per marmellate) che ci garantisce l’integrità igienica della marmellata. Molte massaie usano il solo succo di limone, ma….dopo è inevitabile che la frutta fermentando formi un po’ di muffa, il Fruttapec della Cammeo è più sicuro.

Quindi la marmellata è molto semplice, fichi d’India sbucciati fatti a tocchetti, per ogni kg. aggiungere una bustina di Fruttapec e massimo 50 g. di Zucchero. Mettete la pentola sul fuoco, rigirate bene e dopo qualche minuto si comincerà a notare la nostra marmellata, fate bollire per altri tre minuti, spegnete e aspettate che intiepidisca prima di confezionarla.

Riempite bene i vasetti, sino all’orlo, una volta freddi tappateli bene e girateli a testa in giù per evitare bolle d’aria. Conservatela in un luogo fresco, dopo qualche giorno potete già utilizzarla. Come? Ve lo dico domani…. A domani dalla vostra nonna Camilla.

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