Estate, spiaggia, evergreen della giornata al mare

il caldo, il mare, è sabato….corona virus va a……..

Maria Catalano Fiore

Ormai il caldo è torrido è sabato, Covid 19 o meno, gli italiani, i baresi sopratutto si riversano in spiaggia! L’accaparramento posto comincia già molto presto con il volontario della famiglia o del gruppo amicale, che poeticamente va “a vedere sorgere il sole” e nel contempo delimita il territorio per la tribù. Territorio difeso strenuamente sino alla calata della prole varia, con cui non si discute più. Ultime ad arrivare le mamme e nonne con ogni tipo di risorsa viveri.

E’ sempre stato cosi! Bari, la città con la più lunga esposizione sul mare, non può esimersi dall’ospitare gli abitanti nei suoi lidi, spiagge comunali attrezzate, libere e persino lungomare monumentale per chi si improvvisa pescatore provetto ecc……insomma un’onda di cittadini indigeni copre la vista del mare. Ma non solo a Bari, diciamo che tutta la costa pugliese è ricoperta di indigeni attrezzatissimi. Che abbiano una casa al mare, o vicino al mare, o villa o albergo, un rito e’ sacrosanto: pranzo sul mare!

Quest’anno, un po’ particolare, con molti meno soldi….mi pare che siamo tornati ai vecchi usi del buon pranzo della nonna, della mamma, della suocera o della cuoca per l’occasione.

Anche se in teoria quest’anno, andare al mare dovrebbe essere una esperienza solitaria e vagamente lunare, a Bari…siamo in un’altra galassia e non parlate di snack o merendine, perche’ si comincia la giornata con una sana ruota di focaccia appena sfornata e la Peroni! Potreste discutere per ore sulle varie birre, ma con la focaccia, a Bari, va la Peroni!

che meraviglia! odori e sapori di sempre!

Poi sistemata la tribù e fatta colazione (leggerissima….) si comincia a guadare l’acqua: nuova disputa tra canottini, braccialetti, salvagente a paperella, a coccodrillo, ed infiniti altri soggetti e si esce, incuranti dei richiami, tipo auto-parlante della chiattona di turno, unica rimasta a riva, solo quando la pelle delle dita sono vagamente rattrappite e bluastre, ed è il momento del pranzo. Allestito il desco marinaresco, purtroppo mi sa che ristoranti e fast food, tra le restrizioni di legge e di portafoglio, incasseranno meno, si parte con le pietanze.

Cominciando dai più sobri, che cercano di salvare le apparenze, magari in un lido chic, l’insalata di riso, va bene, un classico, arricchita di tutto il commestibile.

Avete qualcosa da aggiungere? due carciofini, un po di polipetti ecc…

Se poi siete piu’ tradizionalisti, cominciate da un bel panino fragrante con mortadella, quella con i pistacchi!, E poi qualche piccolo sfizio, due pomodori sott’ olio, magari…. un velo di Auricchio piccante, ci sta!

Bello vero ? un velo di provolone ci sta’ !

Se poi la cuoca di turno è veramente di buon cuore e ci tiene a preservare le vostre rotondita……ecco spuntare la Frittata con la Mortadella! per non parlare di quella di cipolle!

E che ve lo dico a fare…lasciate ogni speranza o voi che entrate……

Ma non è tutto, oggi e’sabato, ci si mantiene sobri….si passa alla Parmigiana di zucchine o melanzane, o miste poco conta, e’ buona comunque! e per la domenica invece la Regina! La pasta al forno!

E due brasciole o cotolette panate no?

Frutta e cocomero a volonta’. E’ inutile, della nostra alimentazione balneare è cambiato ben poco, e se era cambiato, ora è regredito, da quando andare in spiaggia è diventato patrimonio dell’umanità cittadina e quindi dal dopoguerra, per i più, i piatti sono sempre gli stessi, e fa sorridere il solo pensiero di avventurarsi in spiaggia.

E chi dimentica da bambini le gite al mare carichi di fagotti. I più temerari portavano persino un cocomero/anguria da dodici kg. e per tenerlo fresco dovevi scavare una buca profonda. Penso che alcune sono ancora li dimenticate. Se invece ti ricordavi dove l’avevi messa potevi mangiare, bere e pure lavarti la faccia con la buccia! e poi c’era sempre il rinfrescante “cocco-bello-cocco” acquistato da qualche zio, ma allora erano vu cumprà indigeni,popolani che si “arrangiavano” camminando sulla sabbia o scogli sotto il sole cocente con un vecchio cappello di paglia o la barchetta di carta da muratore in testa.

Il tutto finiva all’imbrunire…con la dose massima di stanchezza e bambini trascinati verso le macchine sonnecchianti, e i grandi un po’ isterici, ma pronti già per un altro giro di birra e l’incombente domenica mattina.

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