Donne e Uomini di Puglia

Storie e curiosità dei figli della nostra amata regione. Nella foto di copertina il paese di Cagnano Varano

Cinzia Montedoro

Care lettrici e lettori de lavocenews.it, questa settimana la nostra rubrica “Donne e Uomini di Puglia” ci presenta due personaggi storici: la giornalista Ada Princigalli,  e Nicola D’Apolito famoso chirurgo e scienziato. A voi una buona lettura.

Ada Princigalli la prima donna giornalista del mondo ad essere accreditata in Cina

Nata a Canosa di Puglia l’8 giugno del 1925, Ada Princigalli fu una giornalista di grande spessore. Laureata in Storia e filosofia all’Università di Bari, fu la storica corrispondente dell’agenzia ANSA di Londra dal 1959 al 1960, di Parigi dal 1961 al 1965 e quindi di New York dal 1965 al 1967. Fu anche la prima donna giornalista del mondo ad essere accreditata in Cina,  scelta tra una decina di volontari, perché aveva una lunga esperienza di lavoro all’estero. Arrivò a Pechino nel 1971 e vi rimase otto anni. 

L’allora primo ministro cinese Zhou Enlai accolse con molto entusiasmo l’arrivo della corrispondente ANSA. Dal canto suo la Princigalli si avviò verso la nuova esperienza con entusiasmo: il suo lavoro le avrebbe permesso di vivere da vicino e documentare i profondi cambiamenti storici, politici e culturali che vi avvenivano in Cina in quegli anni. La Princigalli ebbe modo di intervistare il presidente americano Richard Nixon, durante la sua storica visita in Cina nel lontano 1972; profonda stima per il suo lavoro anche da George Bush senior.

Articolo di Ada Princigalli, in foto la giornalista e il figlio in viaggio verso la Cina

Nel corso degli anni ci fu una breve collaborazione con il quotidiano La Repubblica. Fino al 1991 fu capo della sede ANSA di Parigi. Una carriera lunga e fruttuosa quella della Princigalli un forte esempio di dinamismo e competenza, la giornalista canosina di spense all’età di 92 anni il 3 novembre del 2017 a Roma.

Nicola D’Apolito chirurgo conosciuto a livello internazionale

Il 29 marzo 1815 nacque a Cagnano Varano, in provincia di Foggia, Nicola D’Apolito. Dal 1815 al 1835, D’Apolito visse in quel di Cagnano Varano, il padre gli strasmise l’amore per la scienza, e compi i suoi primi studi di medicina, grazie al sacerdote Francesco Antonio Caputo, uno dei dodici canonici della Chiesa collegiale Santa Maria della Pietà in Cagnano Varano.

Dopo aver raggiunto il traguardo del diploma, Nicola decise di Trasferirsi a Napoli per iscriversi alla facoltà di Medicina e all’Università Federico II, dove presto si laureò, dimostrando ben presto  il suo essere uno studente  brillante,  grazie alle migliorie da lui apportate all’apparato di estensione permanente per le fratture dell’arto inferiore, che aveva la funzione di ridare all’arto la sua lunghezza primordiale. Esponenziale fu il progresso scientifico di quegli anni,  anche  in ambito chirurgico, eppure non si trovava un metodo che riuscisse a salvare una vastissima categoria di feriti all’addome. Furono molti ed illustri i chirurghi che presentarono metodi di sutura per queste gravi ferite. Il più idoneo risultò essere quello di Nicola D’Apolito che fu presto adottato da tutti gli ospedali del regno di Napoli.

Insigni rappresentanti della Reale Accademia Napoletana gli fecero lusinghiere proposte di una cattedra, che nella Napoli dell’epoca significava fama e ricchezza, ma all’apice della sua brillante carriera di chirurgo decise di tornare a Cagnano dove rimase fino alla morte, avvenuta a 47 anni, il 25 giugno 1862.

Cagnano Varano , epigrafe dedicata a Nicola D’apolito

Il chirurgo Nicola D’Apolito, viene oggi ricordato da due epigrafi: una collocata sulla facciata dell’ex municipio, che prospetta sul Corso Pietro Giannone; l’altra su quella della casa natia, oltre che dal Vico D’Apolito, adiacente al palazzo omonimo. Anche la scuola media statale di Cagnano Varano è stata intitolata “Nicola D’Apolito”, in memoria dell’emerito chirurgo. Il suo cognome compare in molti trattati scientifici. Di seguito è riportato un breve elenco delle opere pervenuteci:

La comunicazione sull’apparecchio per le fratture del femore, del 1839;
La memoria sul nuovo metodo di enterorafia, del 1841;
II rischiarimento sul suo nuovo metodo, del 1841;
La memoria o relazione inviata a Parigi, all’Institute de France, del 1841.

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