Cinema Italiano: i primi Attori

Una carrellata sugli inizi del nostro Cinema attraverso le foto del grande Mario Nunes Vais, mostrati dall’IDDD Istituto centrale per il catalogo e la Documentazione dei Beni Culturali. In copertina l’attore e regista Alfredo De Sanctis

Maria Catalano Fiore

Prosegue presso il MIC, Ministero della Cultura dedicato al Cinema, la rassegna di quanto conservato nelle teche ministeriali dei Beni Culturali.

Dopo la prima parte dedicata alle grandi protagoniste di inizio 900, una seconda parte è dedicata ai volti maschili che prima hanno calcato i palcoscenici teatrali, per poi approcciarsi al Cinema.

I primi Attori arrivano dal Teatro, così come le attrici, ma sono più preparati e non troppo giovani, poi…. sperimentano questa nuova forma d’Arte, ancora inedita. Cinema, Letteratura e Teatro si fondono nella Fotografia attraverso il lungo inventario di nomi e personalità attraverso i bellissimi scatti di Mario Nunes Vais. (Fi 1856-1932). Colto e raffinato appartenente ad una famiglia ebraica trapiantata da Livorno a Firenze. Non fece mai commercio della sua attività che considerava un piacevole hobby, non ne aveva bisogno. I suoi ritratti a personaggi vari restano testimonianze uniche.

A volte si tratta di vere famiglie di attori che proseguono, anche nel Cinema la loro arte. Questi nomi famosi dicono molto, anche se alle nuove generazioni dicono ben poco.

La vasta opera di Nunes Vais, custodita nelle collezioni fotografiche dell’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ha definito l’immagine di numerosi personaggi del mondo della Cultura, della Politica e della vita mondana a cavallo tra due secoli, consentendo di restituire oggi una testimonianza unica dei soggetti ritratti durante la sua attività. Enorme il suo archivio composto da circa 70.000 scatti.

Un nutrito elenco di attori realmente professionisti che riescono a portare sul palco, o difronte a una macchina da presa i vizi e le virtù della società che abitano.

Ermete Zacconi

Tra gli attori Ermete Zacconi e la sua famiglia. Ermete Zacconi (1857-1948) attore di grande spessore e potenza vocale, introduce sulle scene nazionali il “verismo interpretativo”. Già figlio d’arte, sul palco sin dall’infanzia, nel 1888 primo attore assoluto, prima attrice sua moglie Cristina, il suo repertorio andava da Shakespeare a Ibsen a Giacosa ecc. Nel 1897 fonda una sua compagnia, si alterna davanti alla macchina da presa sino alla vigilia del secondo conflitto mondiale.

Una delle sue migliori interpretazioni cinematografiche: “Il Cardinale Lambertini”

Nel 1921 è accanto ad Eleonora Duse nel ritorno della grande attrice sulle scene. La sua lunga vita d’attore è narrata nel volume autobiografico: “Ricordi e Battaglie” (1946). Sua figlia, attrice, sposa un attore Renzo Ricci, da cui nasce Nora, prima moglie di Vittorio Gassman dal 1946, entrambi validissimi attori teatrali e poi cinematografici. Nora Ricci è anche la madre della prima figlia di Gassman, Paola nota attrice teatrale e non solo. L’attore ha poi altri figli da diverse mogli: Alessandro attore e Jacopo regista.

Odoardo Spataro: Odoardo Eugenio Giano Spadaro cantautore ed attore (Fi 1893-1965). Dopo il napoletano Armando Gill è considerato il secondo cantautore in assoluto della storia della musica. Frequenta la buona borghesia e le sue scuole, si iscrive anche a Giurisprudenza, abbandonando poi per debuttare come fantasista ed imitatore. Nel 1926 si trasferisce in Francia dove viene paragonato per eleganza e stile e Maurice Chevalier. Nel 1932 fa una strepitosa tournée nelle due Americhe. Rientra poi in Italia, facendosi accompagnare dal corpo di ballo delle Blue-Bells e viene accolto come una star internazionale. E’ il grande periodo delle Riviste come “Il Cappello di Paglia di Firenze” (1935), “Il valzer della povera gente”(1938). Innumerevoli le sue composizioni di successo che si cantano tutt’ora come “La porti un bacione a Firenze”. Parallelamente si dedica anche al Cinema in pellicole e parti di spessore.

Edoardo Ferravilla

Edoardo Ferravilla: Edoardo Ferravilla (Mi 1846-1915) attore e commediografo del teatro, ma soprattutto del Cinema Muto. Il suo un nome d’arte unione tra le iniziali del cognome della madre, l’attrice di varietà Luisa Maria Ferrari e quella del padre naturale il marchese Filippo Villani. Orfano a 6 anni e ignorato dal padre, viene adottato. Scoperto come attore da Cletto Arrighi (Carlo Righetti) inventore del Teatro dialettale Milanese, debutta con una commedia che porterà in scena per centinaia di repliche. Nel 1876 diventa Direttore artistico.

Una teca dell’archivio di Edoardo Ferravilla

E’ autore, di 22 commedie, più vaudevilles, farse e parodie. Tratteggia ogni personaggio con tocchi estremamente sobri e accorti giochi di pause e di mimica impareggiabile.

Filippo, Adriano e poi Giulio Marchetti: Giulio Marchetti (1911-1993) lo ricordiamo ancora per “Giochi senza frontiere”, ma chi è veramente? Nato in Spagna, ma poi trasferito in Italia, proviene da una famiglia di Celebri artisti. Suo bisnonno il compositore Filippo Marchetti, Il padre Adriano Direttore artistico in diversi Teatri e Riviste.

Un successo televisivo incredibile interpretato da grandi attori teatrali.

Dopo gli studi, a Bologna, anche lui sul Palcoscenico, passando dalla Rivista al Cinema e poi ala neonata Televisione.

Ma abbiamo anche un altro Giulio Marchetti, pseudonimo di Mario Ascoli (1858-1916). Attore versatile, popolare grazie all’operetta, lavora volenieri con compagnie francesi. Personaggio estremamente colto ed elegante, dal 1900 ha una sua Compagnia con le quale mette in scena, ed anche a Cinema, alcune tra le operette migliori di Franz Lear ed altri.

Alfredo De Sanctis: Alfredo De Sanctis (Brindisi 1865- Fi1954) anche lui figlio d’arte, famiglia Costantini-De Sanctis, ha fatto una bella gavetta sino a Direttore artistico. Nel 1900 forma una sua compagnia. Porta in scena commediografi impegnati, sposa l’attrice Alda Borelli. Dalla sua compagnia vengono fuori ottimi attori come Paola Borboni, Umberto Melnati, Amilcare Pettinelli ecc.. Parallelamente, con alcuni della compagnia, come la Borboni, lavora nel Cinema sotto la regia di Mario Almirante (Molfetta 1890-1964), padre del politico Giorgio.

Leopoldo Fregoli

Leopoldo Fregoli: Leopoldo Fregoli (1869-1936) un trasformista, attore, regista e sceneggiatore, un personaggio incredibile, raggiunto solo in parte dalla bravura di Arturo Brachetti.

Arruolato volontario in Eritrea, da avvio, alla sua carriera di macchiettista e trasformista proprio nei piccoli teatri militari, continua poi in Italia ed a Parigi, dove acquista la sua sua grande fama per la sua eccezionale bravura di mutare abito e personalità.

Locandina i mille volti di Fregoli

Ma non si ferma a Parigi, fa turnée in Spagna, in America Latina, poi negli Stati Uniti dove resta in cartellone per 6 mesi. Nel 1897 si trasferisce a Londra, poi ancora a Parigi dove fa amicizia con i Fratelli Lumiere. Eredita la passione per il Cinema e comincia realizzare dei Corti che propone anche durante i suoi spettacoli. Lui ricopre tutti i ruoli, dallo sceneggiatore, interprete, costumista sino a regista e proiezionista.

Leopoldo Fregoli in scena.

Dopo aver girato il mondo e provato qualsiasi genere di spettacolo ed essersi esibito persino a Cuba, nel 1925 mette in scena l’ultimo spettacolo della sua vita per poi annunciare l’addio dalle scene. Nel 1926, ritiratosi a Viareggio scrive la sua Autobiografia “Fregoli raccontato da Fregoli”

Fregoli raccontato da Fregoli: le memorie del mago del trasformismo, nella nuova edizione prefazione di Arturo Brachetti.

Sarebbe interessante indagare ancora sulla vita di questo grande trasformista, rimasto ineguagliato e sui suoi rapporti con grandi attori come Eleonora Duse, Eduardo De Filippo, Ermete Zacconi, Ettore Petrolini, Sarah Bernhardt, Pio X, Pietro Badoglio, Gabriele D’annunzio, Trilussa, I Fratelli Lumierre, Eugenio Montale. Sulla sua tomba è inciso “Qui Fregoli compì la sua ultima trasformazione”.

In questa foto tre grandi: Edoardo Scapetta, Emilio Zago altro bravissimo caratterista e Edoardo Ferrarelle

Vi è poi la Famiglia Scarpetta-De Filippo con controverse paternità, una “famiglia molto allargata“. La Compagnia Scarpetta, poi diventata De Filippo con i tre fratelli Edoardo, Titina e Peppino che hanno cavalcato con indiscussa bravura Teatro, Cinema e Televisione, lasciando loro degni eredi.

Avanzano i Bellocci, i seduttori, gli attori romantici dell’Italia dei telefoni bianchi.

Annibale Ninchi

La Famiglia Ninchi : Il padre Annibale (1887-1967), fratello di Carlo (1896-1974) padre di Arnaldo(1935-2013) e zio di Ave (1915-1997). Un’altra famiglia con bravura nel sangue. che partendo dal teatro trova campo nel grande Cinema sotto la direzione di grandi registi come Federico Fellini, Carmine Gallone e produzioni internazionali.

Amedeo Nazzari: Amedeo Nazzari il bel tenebroso, nome d’arte di Carlo Leone Buffa (Cagliari 1907-1979). Il padre proprietario di un pastificio, per intraprendere la carriera assume il nome del nonno materno Presidente in Corte d’Appello, Amedeo Nazzari. Orfano a 6 anni si trasferisce con la madre e le sorelle a Roma per gli studi. E’ su un palcoscenico scolastico comincia la sua ottima carriera. Notato poi da Anna Magnani, con la sua prestanza fisica incantò le sale italiane. Numerosi sono i suoi film, alcuni veri e propri capolavori e comunque sempre campioni di incassi al botteghino.

Vittorio De Sica: Vittorio De Sica (1901-1974) attore, regista e sceneggiatore tra i più influenti della storia del Cinema Italiano, attore di teatro e documentarista. 59 anni di carriera- 118 film. Nato in una modesta famiglia ciociara, tra Roma e Napoli, debutta a 16 anni alternando lavori vari. Poi comincia ad arrivare il successo e nel 1933 fonda una sua compagnia con sua moglie Giuditta Rissone, sceneggiatore Cesare Zavattini, dirige lui stesso “Sciuscià”(1946) e “ladri di Biciclette” (1948) che vincono entrambi l’Oscar speciale, successivamente “Miracolo a Milano”(1951) Palma d’oro a Cannes. L’anno dopo un’ altro dei suoi capolavori “Umberto D” il suo punto artistico più alto. Successivamente dirige Totò e i De Filippo. Lancia Sofia Loren e Gina Lollobrigida. Con la Loren vince nel 1960 sia l’Oscar che la Palma d’oro con “La Ciociara” tratta dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia. De Sica vince altri due Oscar con “Ieri , Oggi, Domani”(1963) e con “Il Giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani (1970). Morirà qualche anno dopo, lasciando anche lui un figlio attore, Christian, ed un altro musicista, Manuel, avuti dal suo legame con l’attrice spagnola Maria Mercader.

Gino Cervi: Luigi Cervi, attore di Cinema, Teatro e Televisivo (1901-1974) anche lui una pietra miliare nel mondo dello spettacolo italiano. Attore multiforme e di gran successo. I suoi immortali personaggi saranno quelli del Sindaco Peppone nella serie ispirata al “Don Camillo” di Giuseppe Guareschi. La sua interpretazione a livello internazionale quella del “Commissario Maigret” che riesce a sconvolgere il suo stesso autore George Simenon e declassare l’ottima interpretazione di Jean Gabin, personaggi che entrano nel cuore del pubblico. In Teatro riporta “Il Cardinale Lambertini” cavallo di battaglia di Ermete Zacconi. In Cinema era già famoso con tutta una serie di indimenticabili film degli anni 30 , come “Quattro passi tra le nuvole” ed ancora dopo con regie di Camerini, Antonioni e Bolognini, Zampa ecc… Tra i suoi doppiaggi vi è quello di Orson Welles e Clark Gable.

Tanti altri sono gli attori che hanno costruito il nostro Cinema, Rossano Brazzi, Antony Franciosa ed altri, ma non sono stati immortalati da Mario Nunes Vais……

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