Chiesa del Purgatorio Bitritto

Nell’immagine di copertina: targa affissa alla parete laterale della chiesa, ma con molte imprecisioni, più che altro affermazioni affrettate. Forse andrebbe corretta.

Maria Catalano Fiore

Spesso dimentichiamo quanti gioielli di architettura sacra e profana abbiano nei nostri centri. Forse troppi per notarli e per pensare anche a preservarli dalle incurie del tempo e dagli uomini.

Uno di questi è senza dubbio la Chiesa del Purgatorio a Bitritto, paese vicino Bari. Qualificata come “Chiesa sussidiaria” negli archivi della Diocesi Bari-Bitonto a cui fa capo.

Nel secolo scorso, e da alcuni ancora oggi, definita la Chiesa dell’Immacolata, sia per una statua dell’Immacolata posta sulla facciata, sia perché la Vergine Immacolata fa da mediatrice alle anime del Purgatorio. Il suo nome esatto è Santa Maria di Costantinopoli.

In questa foto datata intorno al secondo dopoguerra si nota bene la facciata della Chiesa ed un particolare che oggi andrebbe riabilitato, la palla con il crocifisso e la banderuola segnavento il alto in cuspide alla facciata

La Chiesa venne edificata intorno al XVII sec (1600) ed è presumibile che l’edificio sorga sulle fondamenta della più antica Chiesa dedicata a San Giovanni. Questo appare confermato da una bolla emanata dal Vicario Pietro Morroy e datata a fine 1500, riguardante la costruzione di un nuovo edificio di culto. Una vera Chiesa Matrice, ne descrive l’ubicazione in questi termini “La Chiesa dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, è costruita dentro la terra di Bitritto (entro il tracciato delle mura), vicino alla zona Cisterna là dove è anche la via pubblica, e l’ingresso è nella parte posteriore di quella che era la Chiesa di San Giovanni”.

Possiamo dedurre da queste righe sia la preesistente Chiesa di San Giovanni di cui furono riutilizzate sia parte delle fondamenta che delle pietre della muratura, come generalmente accadeva, sia che la Chiesa fosse dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, nome che persiste anche perché viene identificata sia come la chiesa dell’Immacolata che, poi in seguito, del Purgatorio.

Il suo ingresso era comunque invertito rispetto a quello attuale, ossia rivolto ad est ove oggi è la parte absidale. Probabilmente tale variazione venne attuata durante il completo restauro del 1725.

Aspetto attuale della Chiesa, si nota la mancanza della sfera e .del crocifisso nonché della banderuola cosi preziosa

Questo restauro cosi drastico e addirittura l’invertire l’entrata della Chiesa è stato sicuramente motivato da ragioni di sicurezza al contrario dell’antica Chiesa Matrice, la Collegiata di Sant’Angelo che era situata fuori le mura cittadine e quindi meno agibile in caso di pericolo. Non dimentichiamo che l’area pugliese era terra di scorribande e bottini per francesi, spagnoli, slavi ecc….

La Chiesa del Purgatorio o come altro vogliamo chiamarla, diventa già agli inizi del 1600, la sede della “Confraternita del Pio Monte Purgatorio (una delle più antiche e prestigiose sul territorio).

Interno

Lo Schema planimetrico di questa Chiesa è molto semplice. Pianta rettangolare a navata unica, conclusa da un ampio presbiterio rialzato da tre gradini rispetto allo spazio assembleare. lo spazio assembleare è suddiviso da tre campate formate da tre grandi archi a tutto sesto ed è caratterizzato dalle cappelle laterali nelle quali sono collocati ben 5 altari in pietra con pregevoli elementi decorativi e statue.

Il primo altare, in pietra lucida, è dedicato, con statua alla Santissima Vergine Immacolata. Il secondo altare a San Francesco da Paola. Il terzo a San Nicola, corredato dalla statua della Vergine Addolorata. Il quarto a Santa Rosa. Il quinto a San Domenico, con statua di Santa Filomena.

Le pareti interne appaiono semplicemente intonacate e tinteggiate di bianco ad eccezion fatta per il fregio, le lesene ed alcuni elementi decorativi dorati o di finto marmo.

La facciata principale è tripartita da 4 lesene a più ordini ed è realizzata in conci di pietra locale disposti a corsi regolari.(con grande maestria).

Facciata Statua della Vergine Immacolata

Il portale d’accesso è sormontato da una nicchia absidata contenente una scultura in pietra dipinta della vergine Immacolata. Nel registro intermedio si apre al centro un finestrone ad arco ribassato inquadrato in due lesene a più ordini, proseguimento delle inferiori che terminano con ricchi capitelli ionici affiancati da archi inflessi.

Testata dell’abiside contenente la Vergine Immacolata

L’ordine superiore, ovvero la parte conclusiva del prospetto corrisponde ad un fastigio curvilineo con timpano, interrotta da una finestra quadrilobata. Sul fianco sinistro della facciata si riconosce un campanile abbozzato a base quadrata.

Bitritto, campanile della Chiesa , rimasto solo in bozza.

Nel 2007, il 19 settembre “Bitritto ritrova le sue Anime Purganti”. L’enorme dipinto che troneggia sull’altare, era stato trasferito, per salvarlo dall’alluvione del 1967. Ci sono voluti 40 anni per farlo tornare nella sua collocazione originale.

Dipinto, Pala d’altare “le Anime Purganti”

La Pala d’altare, opera del pittore bitrittese Nicola de Filippis, nel 1736, di grandi dimensioni (6,80×3,80)raffigura la Vergine Immacolata tra le anime purganti, da sempre un “pezzo” molto caro alla comunità bitrittese. E’ una Pala d’altare di notevole valore. Il suo autore, Nicola De Filippis è di Bitritto vissuto tra la fine del 1600 ed inizi 1700, ed è stato allievo nella bottega di Paolo De Matteis, pittore molto famoso e quotato, autore tra l’altro dell’affresco del soffitto della Chiesa del Crocifisso a Bitonto e delle tele del soffitto della Chiesa madre di Triggiano. In questi 40 anni il dipinto, salvato nel 1967, ha fatto bella mostra di se nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Bari (come si vede dalla foto scattata in loco).

Altrettanto, nel 2004 vennero restituite, finalmente due tele opere di Andrea Miglionico, di più alto valore finite alla Pinacoteca Provinciale di Bari. Si tratta di due tele ad olio, semicircolari, raffiguranti, una la “Visitazione di Maria a Santa Elisabetta” l’altra l’ “Adorazione dei Magi” che erano nella Chiesa Matrice di Bitritto, patrimonio della comunità di Bitritto.

La comunità di Bitritto si è anche attivata per ottenere il 5/1000 proveniente dalla dichiarazione dei redditi per poter affrontare spese di piccoli restauri o tutela dei loro beni artistici/storici, nello scorso anno furono recuperati 3.500 euro. Soldi recuperati, ma non ancora accreditati dalla Agenzia delle Entrate. I Bitrittesi vorrebbero innanzi tutto sabbiare/pulire la facciata proprio della Chiesa del Purgatorio e ripristinare, soprattutto la Croce in ferro (Sala Sicomoro) che spiccava su un Globo di pietra e che con la sua banderuola indicava la direzione del vento. Quella povera facciata, nel confronto tra le due foto, pubblicate la datata e l’attuale, sembra quasi decapitata.

Considerando che la comunità si auto-finanzierebbe, niente dovrebbe ostacolare un parere favorevole della parte della Soprintendenza Mibact di Bari a tale ripristino. E’ una deficienza sia artistica che storica, tanti facevano riferimento a quella banderuola.

Noi de La voce News ce lo auguriamo e faremo quanto possibile. Gradiremmo un vostro parere su questa questione.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail  info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, grazie.