Botticelli in asta !

NOTIZIA STRABILIANTE: certo non è usuale che venga venduto un quadro di Sandro Botticelli ad un asta pubblica da Sotheby’s, ma l’anno scorso un altro dipinto, della stessa provenienza privata era stato battuto in asta.

Maria Catalano Fiore

Ieri giovedì 27 gennaio 2022, una tela di Sandro Botticelli è stata venduta all’Asta a New York.

Si tratta della tela “L’uomo dei dolori” battuto per 45.4 milioni di dollari da Sotheby’s a New York.

L’asta è durata appena 7 minuti ed il prezzo di aggiudicazione supera di poco la base d’asta. Insoddisfazione in sala.

Lo scorso anno, un alto capolavoro dello stesso autore “Giovane uomo con in mano una medaglia” ha raggiunto la cifra record di 92 milioni di dollari. Comunque si trattava del Ritratto di Cosimo il Vecchio de’ Medici, eseguito tra il 1474 ed il 1475. Una iconografia particolarmente in uso per dimostrare il capostipite e l’importanza della casata. La medaglia, oltretutto era opera del fratello di Botticelli, Antonio Filipepi (vero nome del Botticelli era Alessandro di Mariano di Vanni di Filipepi) e ricalca la tipologia del ritratto fiammingo tipica di Hans Mempling, intorno al 1470. Qualcosa di storicamente più importante ed eseguito in altro periodo.

Calmi! Le due tele erano di provenienza privata estera, lo Stato Italiano non c’entra niente, né era in grado di concorrere per simili cifre. In Italia le opere di Botticelli non mancano, sono solo inavvicinabili nei musei…..

“L’Uomo dei dolori” rappresenta un ritratto realistico di Gesù su fondo nero circondato da angeli. Un capolavoro assoluto realizzato da Sandro Botticelli (Firenze circa 1445-morto a Firenze nel 1510) quando aveva oltre 50 anni, sicuramente, nel suo ultimo decennio di vita.

Si tratta di una rappresentazione essenziale e drammatica: Cristo non ha più sul capo la classica corona di spine, ma eterei angeli mentre le sue mani appaiono sofferenti e legate da corde.

Questo mutamento iconografico assume quasi dei tratti “Metafisici” si riavvicina molto ai suoi studi giovanili su Piero della Francesca; gli angeli sono monocromatici e senza volto. Sandro Botticelli il giovane pittore osannato dell’età d’oro dell’arte rinascimentale fiorentina è ormai una persona matura che affronta la propria mortalità. Botticelli è un uomo e, se ne rende conto, come tutti gli uomini, invecchiando diventa più introspettivo e spirituale, ed è ciò che rende quest’opera, senza dubbio, molto più commovente.

Dettaglio del viso del Cristo, molto vicino ai canoni di Piero della Francesca

Durante l’ultimo decennio della sua vita, la produzione botticelliana appare infatti notevolmente diversa, lontana anni luce dalla poesia sognante ed elegante della “Nascita di Venere” o della “Primavera”.

Sono ormai gli anni della sua profonda crisi spirituale dovuta anche al mutare della storia fiorentina. In città dopo la caduta de’ Medici, suoi maggiori committenti e pigmalioni e dell’ascesa di Girolamo Savonarola, sono gli anni in cui la sua reputazione viene eclissata. Da essere considerato uno dei maggiori artisti del rinascimento finisce nel dimenticatoio, i suoi dipinti quasi dimenticati nelle chiese e nei palazzi per i quali erano stati creati. Anche i suoi affreschi della Cappella Sistina, a Roma, vengono messi in ombra da quelli straordinari di Michelangelo. Sono gli anni in cui secondo il biografo Giorgio Vasari, Botticelli da alle fiamme alcuni dipinti che riteneva impuri. Vasari addirittura scrive che dopo la morte del Savonarola, Botticelli non dipinge più, è falso, ma senza dubbio gli insegnamenti del frate hanno un effetto diretto sulla sua arte.

Arte che verrà ricoperta a fine XIX secolo grazie soprattutto al movimento “Preraffaellita”

Il dipinto che gli esperti ritengono tra i pochissimi in mano a privati (solo 5) ha rivelato essere una ridipintura su una precedente “Vergine con Bambino” che accresce sicuramente la preziosità dell’opera. (due quadri al prezzo di uno)

Quale era il proprietario, è secretato dalla discrezione della casa Sotheby’s, come il nome dell’odierno acquirente. Dei suoi passaggi storici di proprietà attraverso i secoli si sa poco, viene registrato per la prima volta nella collezione della famosa cantante d’Opera Adelaide Kemble in Sartoris nell’800.(1815-1879) Il dipinto confluisce nell’eredità della pronipote Lady Cunynghame che lo vende all’asta nel 1963 per sole 10.000 sterline. Da allora è rimasto nella stessa importante collezione, apparso solo nella mostra di Francoforte dedicata al pittore rinascimentale nel 2009.

Chissà chi è il fortunato compratore che in soli 7 minuti è riuscito ad aggiudicarselo per una cifra molto meno importante della precedente opera botticelliana.

“L’Uomo dei dolori” è già stato predisposto per essere mostrato in pubblico. E’ infatti in preparazione, a Minneapolis” una grande retrospettiva dedicata a Sandro Botticelli con alcune opere prestate dal “Museo degli Uffizi” di Firenze.

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