Bari: il mercato del 23 dicembre

Bari: bellissimi ricordi di una tradizione un po’ persa negli anni: Il mercato notturno del 23 dicembre. Molto simpatici e nostalgici i versi di Rosa Costantino.

Maria Catalano Fiore

versi di Rosa Costantino foto di repertorio

Rosa, un paio di giorni fa, ha condiviso, sulla sua pagina Facebook dei versi molto belli e simpatici. versi che rievocano atmosfere del Natale di un tempo lontano, quando: “i sogni indoravano gli anni”.

Quando anche il “momento della spesa” dell’antivigilia, era vissuto intensamente da piccoli e grandi, una “gioia delle piccole cose”.

Il giorno, o meglio, la nottata del 23 dicembre, riporta, infatti, nella memoria collettiva il lunghissimo ed estenuante mercato dell’antivigilia di Natale. Un tipo di mercato comune in molte zone italiane, ma che a Bari era lunghissimo sia per gli spazi occupati sia per lo spazio temporale.

Si cominciavano a montare le bancarelle di viveri e delle mercanzie più disparate nelle prime ore della mattinata del 23 dicembre e si proseguiva ad oltranza sino alle ore 14,00 del giorno 24.

Bari: Mercato del 23 dicembre in via Monte Grappa

Una sfacchinata immensa per i vari ambulanti e le loro famiglie, sempre coinvolte per un aiuto o in un necessario avvicendamento. La speranza di tutti era che non piovesse o non facesse troppo freddo, si accendevano fuocherelli, almeno per mani e piedi, ovviamente con le cassette che man mano si svuotavano.

Andare al mercato la notte tra il 23 ed il 24 dicembre era una tradizione, un vero rito. Certo gli acquisti erano già in buona parte fatti, ma non si voleva perdere l’occasione dell’acquisto del “crudo fresco” o delle anguille e capitoni che ancora sgusciavano nelle cassette, tentando una inutile fuga.

Un bancone di pesce fresco

Non era solo un momento di acquisti, ma era un momento di aggregazione, condivisione, nei vari quartieri cittadini, un momento di allegria, per scambiarsi auguri ed anche un po’ di pettegolezzi.

Chi viene da te? , chi va via? , quante persone a casa tua? i figli? i genitori? i nipoti? ecc…dialoghi fitti tra grandi e piccini. Bambini gasati per l’idea, ma poi trascinati sonnolenti, piangenti, infreddoliti… a volte anche per più mercati…

Chi di noi non è stato coinvolto in questa “escursione” notturna, con nasino “smocciolante” nella speranza di guadagnarsi un dolcetto, una cioccolata calda o di riuscire, impuntandosi, a conquistare su un giocattolo visto su una bancarella, diventato un oggetto di desiderio, ma spesso ignorato dai grandi.

Con la nostra crescita questi mercati non hanno certo perso il loro fascino, ma un fascino diverso. I miei suoceri abitavano, nel Rione Carrassi, in via Monte Grappa. Una delle strade più folcloristiche per quanto riguardava i mercati rionali giornalieri. Abitando al primo piano, tutta la casa era pervasa dagli odori più disparati, già prima di uscire intuivi che tipo di frutta o di pesce era disponibile in quella stagione ed in quella giornata.

Una “Focaccia Natalizia”

L’odore immancabile era quello emanato dal pane fresco e dalla focaccia sfornata costantemente dal Panificio a piano strada. Solleticava il desiderio di una favolosa colazione calda e genuina, o il pescivendolo che le frattempo sgusciava velocemente cozze da far degustare agli avventori: “Awant! piggh! che chess mo’ mo’ stev ancor jnt a mar!”. (Prendi questa, fresca, che poco fa era ancora in mare!). A Natale poi, era tutto amplificato, odori, sapori, suoni, luci e canti tutta la nottata, e la mia bambina con un caldo cappottino, cappellino e guantini, ed immancabile nasino rosso, che si divertiva tantissimo, sino a quando non crollava sul divano.

Tutto si evolve, i mercati rionali non si svolgono più per le strade: via Monte Grappa, Corso Mazzini, La Madonnella, via Celentano, via Nicolai, ecc…Sono stati spostati in una sedi più idonee, nessun bambino affacciato a gioire, i grandi li frequentano si e no… Non si ha più tempo per trascorrere la serata nel mercatino di Natale. Ma la tradizione ed il cuore restano ancorati a quel preludio di Natale del mercatino.

Bari: Mercato di Natale alla Madonnella

LA VESCIGHIE DE NATALE

Acquanne veneve u Natale, / a Bare steve l’usanza

de sci alla chiazze, de notte, / pe fa la spese.

Ieve festa granne, / a mezzanotte tutte ‘nzime

mamme figghie e famigghie indere

scevene in brocessione / pe la cena de la vescigghie.

Pareve la festa de Sante Necole, / la chiazze steve tutta lumenate,

le bangarelle vestute a feste, / le lampare tutte appecciate.

Stevene pure l’ambulande

drete a ‘nnanze a le bagune, gredavene

che tutte u fiat, redevene, candavene e

sfettevene le cristiane.

L’ecchie ievene “mbegnate pe / chiamendà da na vanne u pesce,

l’anguille, u capetone e u ciambotte

e all’alte la frutta fresche, la chedda

secche, le marange, le mandarine, / le chiacune, le noce e le nocedde.

Te gerave, te veldave e… / atturne atturne, tanda luce, chelure,

sapure e addore / ca te devene sorrisi e tanda gioie.

Tutte ‘nzime te scaldavene u’ core,

ppe la festa chiù granne du munne

la feste de Gesù Bambine!

Rosa Costantino Natale 2015

Bari: un giovane ambulante della Madonnella in una foto di repertorio

TRADUZIONE dal vernacolo barese (per i non indigeni)

LA VIGILIA DI NATALE

Quando arrivava Natale, / a Bari c’era l’usanza

di andare al mercato / la notte, per fare la spesa.

Era una festa grande, / a mezzanotte tutti insieme

mamme, figlie e intere famiglie / andavano in processione

per la cena della vigilia.

Sembrava la festa di San Nicola,

il mercato era tutto illuminato

le bancarelle allestite per la festa / le lampade tutte accese.

I venditori dietro o davanti ai banconi

gridavano a squarciagola / ridevano e cantavano

e scherzavano con i passanti.

Non si sapeva dove guardare.

Da una parte il pesce, le anguille, / le anguille grandi, il pesce misto,

dall’altra la frutta fresca, quella secca, / arance mandarini,

fichi secchi, noci e nocelline.

Ti giravi e rigiravi / intorno intorno tante luci,

colori, sapori e odori, / che regalavano sorrisi e tanta gioia.

Tutto insieme / scaldavano il cuore,

per la festa più bella e più grande dal mondo…

la festa di Gesù Bambino.

Rosa Costantino Natale 2015

Grazie Rosa per questo bellissimo ricordo.

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