Arte nel secondo dopoguerra a Bari, non solo Il Sottano.

Nell’immediato dopoguerra a Bari, c’e’ voglia di respirare arte, prende così vita un notevole fermento culturale,non solo grazie al Sottano, ma anche alla Galleria degli Artisti pugliesi, costituitasi nel 1945 nello studio laboratorio dei fratelli Francesco e Raffaele Spizzico, dove staziona anche la figura di Roberto De Robertis dalla più vasta preparazione, conseguita presso l’Accademia di Brera, ed inserito nel gruppo’900 di Margherita Scarfatti a Milano. Abbiamo poi, intere famiglie come i Colonna che si trasmettono arte da generazioni.

Maria Catalano Fiore.

Queste figure di artisti, da analizzare per vocazione e preparazione, sembrano, superficialmente, un manipolo di pittori, ma hanno realmente contribuito a che l’arte pugliese meritasse la dovuta notorietà ed identità, nel panorama artistico italiano, e non solo, del ‘900. Una notorietà spinta da fermenti innovativi, già latente negli anni ’30, un movimento collettivo di vero riscatto sociale. Questi artisti avevano tutti una grossa preparazione sia di bottega che scolastica, ed un bagaglio di esperienze varie vissute in giro per l’Italia. Piuttosto, prolisso sarebbe analizzarli uno ad uno, ma alcuni sono stati veri Capi scuola che hanno dato e lasciato tanto alla cultura e alla città di Bari.

Non nascondo che, per me, è un deja vu affettivo, ho avuto l’onore di conoscerli in età già avanzata, ma proprio per questo maturi e analitici nel raccontare, a volte, episodi del passato e soprattutto nello spronare nuove leve di artisti o critici che ritenevano…fossilizzati…già 40 anni fa. Cominciamo, dall’ideologo, lo studioso analitico per eccellenza. Roberto de Robertis (1910-1978). Proviene da una famiglia di commercianti molto agiata di Gravina in Puglia, trasferitasi a Bari già nel 1923. Frequenta le migliori scuole e, contemporaneamente. la bottega dell’importante maestro veneto Mario Prayer, poi prosegue, presso l’Accademia di Brera a Milano. Questi anni milanesi appaiono decisivi per la sua formazione. Oltre che a Brera aderisce anche al GRUPPO ‘900 guidato da Margherita Scarfatti. E’ lei la musa trainante per intellettuali ed artisti. Margherita Scarfatti, arte, amore, potere. Una donna decisamente sui generis, ricordata, forse, solo come l’amante ebrea del Duce. Ma Margherita Scarfatti, personaggio ancora considerato ostico, è quella donna che a Milano avvicina D’Annunzio agli artisti. Scrive e poi dirige l’Avanti, frequenta Boccioni, Carrà, Marinetti, lo scultore Arturo Martini, Sironi, Tosi, la poetessa Ada Negri. Il suo salotto è aperto a chiunque voglia fare cultura. Già nel 1912, matura, conosce Mussolini, lo assume all’Avanti ed il loro rapporto si consolida man mano, soprattutto tra il 1921 ed il 1924. Durerà anche dopo, tra alti e bassi a Roma a Villa Torlonia…….Il gruppo 900 si estende ancora, e nonostante i paletti messi proprio da Mussolini, ormai Duce, si aggregheranno ancora De Chirico, Campigli, Severini, Casorati, Morandi, Soffici e Rosati. Ovviamente anche De Robertis. Nasceranno mostre, e soprattutto nasce la Triennale di Milano, a partire dal 1931. A seguito delle leggi razziali, anche Margherita è costretta a rifugiarsi in Uruguay. Gli artisti 900 si disperdono, De Robertis rientra a Bari con un ricco bagaglio di conoscenze ed esperienze. Ormai diplomato in Accademia, comincia qui la sua attività. Man mano di forma il gruppo della Galleria della libera associazione fra artisti pugliesi diventando, in breve, un riferimento per i vari artisti meridionali.

Margherita, rientra nel 1947, ma si confina in campagna, per scrivere la Storia della pittura moderna.

Roberto de Robertis,oltre che affermarsi come artista e leader, combatte per l’istituzione di un Liceo Artistico a Bari. Il faticoso progetto parte solo nel 1967, occupando un dismesso e semi-fatiscente, convento nella città antica, ne diventa il Direttore. Solo dopo qualche anno una sede più dignitosa, l’attuale. Stranamente non dedicata a lui.

La sua lotta continua, nel 1971 riesce a far Aprire L’Accademia di Belle arti, sotto gli uffici della Regione Puglia. Assume il ruolo di Direttore, lasciando la direzione del Liceo al suo amico Stifano. Queste guerre diplomatiche lo hanno debilitato e svuotato. Ormai non dipinge più. I suoi amici stanno andando via uno ad uno. Muore a Bari, nel 1978, a solo 68 anni. Dobbiamo ringraziarlo per tante cose, oltre che per la didattica ha formato nuove leve di docenti/artisti, che a loro volta hanno dato il loro contributo. Spizzico, Colonna, Nosek, Piergiovanni, Leone Sivilli, Iurilli , Martiradonna, Guerricchio, ecc…un lungo e variegato discorso, di un generoso sforzo di cui pare si stia perdendo ogni memoria. Io penso che gli dobbiamo qualcosa.

Un ricordo personale: tutte le mattine era puntuale,ed impeccabile, all’ingresso del Liceo. Elegante, profumato, cravatta e pochette nel taschino. Era il mio primo anno, ovviamente ho salutato, lui mi ha fatto un cenno, ci siamo leggermente appartati, “Signorina, da quale scuola proviene? ” “Dal Preziosissimo Sangue” risposi. “Oh! Scuola vip”, aggiunse. Non sapevo cosa fare o dire…. “Senta, mi dica solo chiaramente. E’ motivata ?…….Si……bene, questo liceo offre molte alternative, se non si sente pittrice o all’avanguardia, può diventare un buon architetto, insegnare, una storica, si deve sono intestardire.” Io adesso posso solo dire: un immenso Grazie, a lui e ai tanti altri docenti che v’incontrai.

Nell’immagine di copertina di Roberto de Robertis -Scugnizzi, venditori di aglio, 1954