Anna Fougez
Fu un personaggio notevole, una vera stella del varieta’. Cantautrice e attrice dalla fine del primo conflitto mondiale al 1940, quando decise di ritirarsi. In Gloria.
Maria Catalano Fiore
Una, gran donna pugliese di cui pochi ricordano il nome, Anna Fougez, ma chi la ricorda prova una grande passione. Ieri pomeriggio, mentre scorrevo dei fogli riguardanti avvenimenti baresi, questo nome è venuto fuori e sento il desiderio di parlarvene. Era una tarantina.
Anna Fougez, pseudonimo di Maria Annina Laganà Pappacena (Taranto 1894-Santa Marinella 1966), cantante, ballerina ed attrice italiana. Rimasta presto orfana di entrambi i genitori, venne adottata dalla zia materna Giovannina Catalano e suo marito Giuseppe Laganà. Incoraggiata proprio dagli zii debuttò in uno spettacolo a soli 8 anni. Studiava danza e canto e si esibiva a seconda delle occasioni. A 15 anni lavorò in coppia con il grande Ettore Petrolini con enorme successo. A 16 anni debuttò con un suo spettacolo “Bambola”. Da allora in poi il suo nome fu in Cartellone con quello dei grandi dello Spettacolo leggero di allora. Tra il 1919 ed il 1925 guadagnava 500 lire a serata, in alcuni casi anche 2.000. A lei veniva dedicato di tutto tra cui un dolce, il celebre “Ministeriale” compreso il brevetto, dalla nota Pasticceria Scaturchio di Napoli.
Era il momento del Caffè Chantal ,della massima gloria del Varietà e delle Prime donne.
La Fougez, era particolarmente elegante e geniale, le prime scalette da scendere furono le sue e non della Wanda Osiris, come le fontane che zampillavano e i ballerini di scorta. Un coreografo, ballerino, divenne, quasi in segreto, il suo secondo marito: Renè Thano, nome d’arte o straniero? Gioielli preziosi e bellissime gambe nude, abiti semplici fluttuanti, mai volgari. Era particolarmente brava a ballare e cantare, catturava il pubblico.
Ma Anna Fougez fu molto di più che una cantante, era l’espressione dell’eleganza e del lusso sfrenato delle sciantose per antonomasia, ma anche il simbolo dell’Alta società decadente del regime fascista. Ma era molto perspicace, intelligente ed oculata.
Tra i suoi motivi più famosi Vipera, portata a corte, nel 1919 da Milly, Abat-Jour, Addio mia Bella Signora, Chi Siete, Passa la Ronda, la Tazza e caffè.
Nel 1930 Anna Fougez comincia a dedicarsi alla stesura della sua autobiografia “Il mondo passa e io passo”. Un libro di memorie e ricordi che ripercorre tutta la sua carriera artistica corredato di poesie scritte da lei stessa.
Nel 1940, sentendo appunto, che quel mondo sta per cambiare, e che quel tipo di Varietà/Spettacolo/Cinema sta variando, lei stessa non è più una ragazzina, anche se a 46 anni è una splendida ed elegante donna, si ritira definitivamente in una villa a Santa Marinella, vicino Roma con il secondo marito, il ballerino Renè Thano e due sue amiche di sempre.
Muore serenamente nel 1966, superando gli scombussolamenti e i drastici cambiamenti che il secondo conflitto mondiale ha portato. Lei è una gran Diva e come tale ha vissuto sino alla fine. Riposa a Taranto, nella tomba di famiglia dei Pappacena, accanto ai suoi genitori e zii che l’hanno amata.
Nella musica leggera italiana resterà per sempre la prima cantautrice e coreografa di se stessa. Molti dei suoi pezzi sono ancora in voga, cantati e ri-arrangiati, da Milly, Claudio Villa e sua figlia, Achille Togliani ed altri; Abat-jour fa da colonna sonora alla famosa scena tra Sofia Loren e Mastroianni; purtroppo, Anna Fougez, non viene mai nominata tra gli autori. Anche nel Cinema la stessa sorte. Si è ritirata troppo presto o ha voluto conservare la propria indipendenza? difficilmente lo sapremo. A noi piace ricordarla così, come la Stella incontrastata di un’epoca.
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