“Agosto è anche uno stato d’animo”

Il 27 agosto 1950, si toglieva la vita, a Torino, Cesare Pavese. Ancor oggi mille ipotesi e supposizioni, sta di fatto che come diceva lui….Agosto è un mese pericoloso.

Maria Catalano Fiore

Si, Agosto non è un mese, è uno stato d’animo, è uno stato d’animo per chi rientra dalle vacanze, al lavoro, è lo stato d’animo di chi non è andato in vacanza quasi mai, è lo stato d’animo di chi rientrando un lavoro non lo ha più e con questo non ha più tutta una serie di cose……sino alla dignità. Ma è anche un momento di introspezione, di rientro alle origini, al proprio bozzolo natale, con lentezza, perché fa caldo.

E’ la “Saudage” brasiliana, è la nostra “Controra”….

“Agosto non è un mese, ma uno stato d’animo”. Agosto è l’adolescenza dell’animo, ne fa una analitica e quasi suadente descrizione Marcello Veneziani in un suo recente articolo su “La Verità”, 22 agosto 2021, pp.17. Articolo che colpisce profondamente, le sue parole sono, a tratti, molto dure ed incisive: “Agosto è il mese in cui si esce dal mondo e dal tempo e si entra nella natura e nel mito.”

Emerge nel suo scritto tutto il suo intimo di uomo del Sud, estremamente colto, ma con i retaggi atavici ed indolenti della Controra in quella sua Bisceglie assolata e salmastra…Agosto è il mese del ritorno al sud, della discesa verso “casa”. Scrive:

“Il tempo è sospeso anche se corrono i giorni e ciascuno vive ad Agosto l’esperienza primitiva del ritorno alle origini: la festa patronale, le stelle di San Lorenzo e l’apoteosi del ferragosto, le cicale e le notti bianche, il caldo e il mare, i corpi liberi e vogliosi di vita e poi….”La Luna e i Falò” ….”La bella estate”…..”Feria d’agosto”….e i capolavori letterari di Cesare Pavese che cantò sempre la bellezza del mito d’agosto e dell’estate. Appare quasi strano che Agosto venga tanto decantato da uno scrittore come Pavese (1908- 27 agosto 1950) , considerato uno dei maggiori letterati e traduttori del XX secolo) che appartiene ed un Nord più profondo che vagheggia di Langhe e colline….

Una delle ultime foto di Cesare Pavese

Ma Agosto è realmente nei nostri ricordi il mese della nostra adolescenza, dei primi amori, delle scoperte, prime trasgressioni e far tardi allontanandosi un po’ da casa….ma Agosto è anche un tiranno, è solo la ricerca di una tregua, di un oblio, una fuoriuscita dai giorni consueti e grigi che abbiamo lasciato e che ci aspettano.

Cesare Pavese in “Feria d’Agosto” scrive che in Agosto “C’era un tesoro che noi (ragazzi) non sapevamo, c’era fascino e stupore come dentro una favola”.

Cesare Pavese “La bella Estate” prima edizione

Verrà poi la nostalgia a ricordare quel tempo mitico e. purtroppo ci mancherà la purezza di apprezzare quei momenti di vita. Saranno i “Paradisi Perduti” del francese Marcel Proust (1871-1922) lo dice l’argentino Jorge Luis Borges (1899-1986); lo dice Cesare Pavese per cui tutto diventa il “Mestiere di vivere”. Pavese stesso annota “Quando si prende in mano la penna per narrare, tutto è già accaduto, si chiudono gli occhi e si ascolta una voce che è fuori dal tempo”, il poeta tenta di tornare a ritroso e ritrovare quella purezza perduta, quel particolare vivere quell’attimo. Ma non è semplice, Pavese vive l’indomani di un disastroso conflitto mondiale, un momento in cui tutti cercano rifugio in qualcosa, e lui si rifugia in Agosto, nel suo mito di adolescenza, già negli anni trenta si era rifugiato nella letteratura americana di cui subiva le passioni contro il retaggio senile della storia letteraria europea. Ma anche se il finire della guerra gli pareva sempre una festa….E’ stato proprio in Agosto che Cesare Pavese si è tolto la vita.

D’estate era nato, d’estate chiuse il suo cerchio: “La bella estate”.

Solo il ricordo di un grande scrittore ed uomo con “Il male di vivere”.

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