Addio Monica Vitti

MONICA noi vogliamo ricordarti così, entusiasta, solare, in Polvere di stelle con Alberto Sordi ! Per noi tu sarai sempre Monica che ride con quella risata roca, unica!!

Maria Catalano Fiore

Dire addio ad una donna e attrice come Monica Vitti è dura. Si è vero, stava male, ne abbiamo parlato per i suoi 90 anni, ma…..è dura ugualmente.

Il suo un talento realmente smisurato, plasmabile in qualsiasi ruolo, unica in tutti i generi, bella certamente, ma fuori dagli schemi di qualsiasi maggiorata o oca giuliva o belloccia da copertina. Una attrice fulminante sulla scena che ha gareggiato per classe e popolarità con i mostri sacri maschi (mettendoli spesso all’angolo).

All’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, nata a Roma il 3 novembre 1931, è stata un’attrice che ha cavalcato il Cinema e non viceversa. La sua caratteristica voce roca e la sua verve l’anno accompagnata in quasi 50 anni di carriera.

Monica bambina a Messina

Da bambina ha seguito il padre, ispettore del commercio estero per oltre 10 anni a Messina, guadagnandosi, in famiglia, il nomignolo di “Sette vestitini” sia per la sua freddolosità sia per il suo cambiarsi velocemente. Questa mania infantile è diventato il titolo di un suo primo libro autobiografico, appunto “Sette Sottane” edito nel 1993, seguito da “Il letto è una rosa” del 1995.

Era portata per il teatro, anche con burattini di fortuna, durante la guerra, a Roma, dove erano rientrati e la mamma era morta, intrattenendo i fratellini e distraendoli.

Nel 1953 si diploma All’ Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, diretta da Silvio d’Amico specializzandosi negli impegnativi ruoli di Moliére, suo insegnante anche il grande Sergio Tofano, e appunto nelle commedie del “Signor Bonaventura” offre le sue prime prove di versalità.

Su consiglio di Tofano, cambia nome, e tra tanti sceglie Monica e una parte del cognome della madre, persa da tempo (Vittiglia), diventando Monica Vitti. Dopo qualche ruolo saltuario arriva per lei il vero debutto sul grande schermo.

Monica con Alain Delon in L’Ecclisse

Partono le sue interpretazioni drammatiche nella “tetralogia dell’incomunicabilità” di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, Deserto Rosso, L’Eclisse) che le hanno dato una fama internazionale, oltre ad una importante relazione sentimentale con il grande regista.

Monica con Michelangelo Antonioni nel 1963

Passa poi a ruoli brillanti (da La Ragazza con la pistola, del 1968, in poi) che ne hanno fatto l’unica “mattatrice” della Commedia all’Italiana, tenendo ottimamente testa ad attori del calibro di Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gasmann, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini ed altri.

Durante gli anni 70 è la Regina incontrastata della Commedia all’italiana e ne fa una vera icona per il grande pubblico. In questo periodo il suo legame con il direttore della fotografia Carlo Di Palma.

Magnifica la sua interpretazione in “Ninì Titabusciò, la donna che inventò la mossa” (1970) di Marcello Fondato.

Monica / Ninì

E’ richiesta molto anche all’estero: “Il Fantasma della Libertà” diretto da Luis Bunuel (1974); “La donna scarlatta” per Jean Valére; per André Cayatte in “Ragione di Stato” (1978).

Nel 1976 si esibisce in Tv con Mina e Raffaella Carrà nello spettacolo “Milleluci” anche cantando.

Nel 1978 recita per la Tv “il cappello a cilindro” di Eduardo De Filippo.

Negli anni 80 torna a lavorare con Antonioni in “Il Mistero di Oderwald” 1980 e Alberto Sordi in “Io so che tu sai che io so” (1982) e “Camera d’Albergo” affiancando Vittorio Gasmann, regia di Mario Monicelli.

La collaudata coppia Vitti-Sordi

Nel 1983 con la pellicola “Flirt” incontra l’esordiente Roberto Russo. Migliore attrice al Festival di Berlino. La collaborazione con Russo continua, anche nella vita, e diventerà suo marito solo dopo molti anni il 28 settembre del 2000 in Campidoglio.

Monica con Roberto Russo

Nel 1988 il quotidiano francese “Le Monde” commette la clamorosa gaffe di pubblicare in prima pagina la notizia della sua morte “avvenuta per suicidio da barbiturici”. Monica con grande eleganza si limita a smentire e a ringraziare i responsabili per averle allungato la vita.

Nel 1990 esordisce in regia con “Scandalo segreto” da lei scritto, interpretato da Catherine Spaak, la sua ultima prova sul grande schermo. Nel 1992 recita per la serie Tv “Ma tu mi vuoi bene? accanto a Johnny Dorelli sino al 1993-1994.

Nel 1995 riceve alla Mostra del Cinema di Venezia il Leone d’oro alla carriera. Nel giugno 2000 prende parte ai festeggiamenti di Alberto Sordi. Nel 2001 viene ricevuta al Quirinale tra i premiati del “David Di Donatello. si è mostrata al pubblico, ancora una volta, alla prima di “Notre Dame de Paris”.

Monica in una delle ultima apparizioni

Nello stesso periodo concede anche un’ultima intervista. Vista poi in giro a Sabaudia, il 3 novembre viene ricoverata per la frattura ad un femore.

Durante la sesta edizione del “Festival del Cinema di Roma” nel 2011 le viene dedicata una mostra in occasione della quale viene presentato il volume “La dolce Vitti” ideato e realizzato da Cinecittà Luce, tramesso su Rai 3 il 5 novembre 2021.

Nel 2016 il marito Roberto Russo, rompe il silenzio, Monica non è ricoverata in una Clinica svizzera, ma vive nella sua casa romana con lui e una badante. Dichiarazione ribadita ancora in occasione dell’89 esimo compleanno dell’attrice il 3 novembre 2021.

Innumerevoli i premi e riconoscimenti ricevuti tra cui la nomina a “Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana nel 1986. In seguito “Cavaliere della Legion d’Onore”.

Si è spenta stamattina a Roma a fianco delle persone per lei importanti. Venerdì 4 febbraio verrà allestita la camera ardente in Campidoglio per l’ultimo saluto.

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