Addio Liliana

Liliana de Curtis, all’anagrafe Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis di Bisanzio Gagliardi, si è spenta ieri per cause naturali, era la figlia di Totò e di Diana Rogliani.

Maria Catalano Fiore

Liliana era l’unica figlia che Totò ha avuto e quando è nata, quasi non ci credeva, passeggiava su e giù per il teatro cercando di autoconvincersi. In effetti da giovane aveva sofferto per una infezione ai genitali che lo aveva reso sterile. Nessuna delle sue tanti amanti era rimasta mai incinta.

La storia di Liliana forse, per sommi capi, va raccontata, è uno strano romanzo. Liliana l’ha scritto anche in un libro, facendosi aiutare, era molto emozionata.

Ma questo racconto io l’ho appreso proprio da lei tra una risata ed una lacrima. Ci siamo frequentate per vari anni, entrambe nella giuria del Premio artistico/cinematografico “Fontane di Roma” – Hotel Excelsior

Liliana era un vulcano di simpatia, una donna non alta, magrolina, capelli corti, già presentandosi ti investiva con un fiume di parole. Si divertiva moltissimo, soprattutto se c’era un maschietto (quel giorno seduto accanto a me Amedeo Goria), porgeva la mano e sciorinava tutti i suoi nomi, il poveretto restava a bocca aperta, prendendo la mano, lei la ritirava “Insomma sono la figlia di Totò” tutti a ridere “E’ una storia lunga, sono Liliana de Curtis, “Non dico na’ fessaria, comunque uso il cognome di mio marito, uno dei due, me la spiccio prima!”.

Liliana, durante la serata, all’Excelsior, con Francesco Moser

Questo era solo l’esordio, comunque sul lavoro era puntigliosa, tutto doveva svolgersi perfettamente anche perché questo premio, coinvolgeva molte personalità del mondo dello spettacolo. Era maggio 1997, alla sua 19° edizione, organizzata da Benito Corradini. I trofei erano delle sculture varie di Remo Brindisi alte dai 30 ai 50 cm, si svolgeva nel bellissimo salone, a cui seguiva una annessa cena nella sala privè, dell’ Hotel Hexcelsior di Via Veneto a Roma. Tutto il servizio fotografico era affidato a Rino Barillari (il principe dei paparazzi di Roma, infatti finimmo tutti su varie testate giornalistiche). Le foto sono di un quotidiano dell’epoca.

Foto ritagliate da non ricordo da quale quotidiano, qui siamo inquadrati Liana Orfei, suo Marito Paolo Prestipino direttore del Circo di Montecarlo e Daniela Romano, dietro io e Moser in piedi e Amedeo Goria al mio fianco,

In quella giuria c’erano Liana Orfei e suo marito Paolo Prestipino, Amedeo Goria, Francesco Moser, quale sportivo, la mia amica Daniela Romano, che mi aveva presentata all’organizzatore che mi aveva tirata dentro quale storica presso il Ministero dei Beni Culturali, in quel momento distaccata a Roma presso il Ministero delle Opere Pubbliche in Commissione appalti per opere decorative (con me Ludovico Pratesi, Eduardo Palumbo Dir. Acc B. A. di Roma, Mario Colonna Dir. Accademia di Bari, e varie autorità dei luoghi in oggetto).

Con Liliana cominciarono, negli intervalli, da sole, lunghe chiacchierate e tanti momenti da ricordare. “Sai che papà si fregiava del titolo di Principe di Bisanzio?”, io, “Certamente e tu sai che un mio antenato, dalla parte di mia madre, pare sia stato un ministro in quella corte?” “O’ ver? Nah mo par ca’ simm parient!”. Da li il racconto della sua vita, un poco al giorno.

Ogni tanto ci sentivamo, sino ad un paio di anni fa quando suo figlio Antonello, con cui viveva a Roma mi disse: “mammà ormai ha una certa età si sta assentando piano piano, un po’ alla volta soprattutto quando muore qualcuno del mondo del Cinema o che conosceva, sai anche io ho scritto un libro, quasi di appunti, sulla sua vita? infatti è poi stato pubblicato: “I tre nonni” di Antonello Buffardi de Curtis, ed life of Arts Firenze.

Liliana aveva ottenuto con Decreto del Presidente della Repubblica del settembre 1990, che suo figlio Antonello e tutti i suoi eredi, potessero aggiungere al loro cognome Buffardi, quello di de Curtis e fregiarsi, all’occorrenza anche dei titoli nobiliari. Il libretto mi è stato poi spedito.

Diana Bandini Lucchesini Rogliani Serena di san Giorgio

Ricapitolando, era il 1931, Totò aveva 33 anni ed un successo crescendo quando conobbe, in un teatrino di Firenze, quella che sarà la madre di Liliana, Diana Bandini Lucchesini che aveva appena 16 anni. Totò decise che quella sarebbe stata la donna della sua vita.

Lui aveva cominciato le pratiche per il suo riconoscimento di paternità e titolo, lei discendeva da una famiglia titolata: Bandini Lucchesini Rogliani Serena di San Giorgio, ma di finanze limitate, grazie ad una amante, poi moglie per un paio di anni, di suo nonno, che aveva speso tutto il patrimonio, o quasi, e che tutti indicavano come “La Malafemmena”(la vera ispiratrice dell’omonima canzone).

Liliana ha scritto di questo grande amore tra i sui genitori e delle rispettive ingarbugliate famiglie e di quella “Malafemmena”

Anche se la relazione era proibita, e se Antonio aveva chiesto formalmente la mano di Diana, Liliana nasce due anni dopo, il 10 maggio 1933 in un albergo a Roma. Antonio de Curtis non era ancora ricco, era agiato e anche abbastanza stravagante, ma Diana lo adorava. Fuggi dal collegio per raggiungerlo a Roma, lui era magnetico. Si sposarono solo due anni dopo e misero su casa.

Antonio volle per la bimba il nome Liliana in ricordo di Liliana Castagnola, l’attrice che si era suicidata non potendo ottenere il suo amore.

Questo grande amore è durato 17 anni, ma era troppo possessivo, per il bene l’uno dell’altro decisero di separarsi, lui acquistò per lei un appartamento dignitoso, la lasciò realmente libera con un costoso divorzio all’estero e promise di provvedere a Liliana sino al suo eventuale matrimonio.

Liliana, Totò e Franca su qualche set

Totò già conosceva la giovane Franca Faldini, attrice giovane nei suoi film che sposò dopo qualche anno, con lo stesso possesso, ma nessun figlio.

Totò aveva un amore ossessivo per quella sua unica figlia.

Quando Liliana a 17 anni conobbe e poi sposò Gianni Buffardi, Totò era furioso, perse la parola, non si presentò neppure al matrimonio, solo in seguito per conoscere il nipotino nato subito dopo, Antonello.

Liliana aveva 18 anni, Diana 35 e si risposa con Michele Tufaroli, Presidente dell’Agis, un matrimonio normale, di compagnia e di sicurezza economica sino alla sua fine nel 2006, quando le sue ceneri sono state tumulate a Poggioreale, a Napoli, nella tomba della famiglia de Curtis sul fianco destro del suo Antonio, così come lui aveva disposto nel suo testamento. Liliana ha avuto due mariti, dal primo giovanile matrimonio due figli Antonello e Diana, morta nel 2011, dal secondo Elena. Anche i funerali di Liliana si svolgeranno a Napoli e le ceneri tumulate nella tomba di famiglia, a sinistra di suo padre, una indissolubilità oltre la vita. Con la scomparsa di Liliana de Curtis Napoli e l’Italia intera perdono una straordinaria protagonista del panorama culturale. Ha tenuto viva la memoria di suo padre, non è riuscita a veder completato il museo napoletano dedicato a Totò, ma ha lasciato lo scettro alla sua figlia minore Elena. ed ai figli di Antonello: Simone, Alessandra e Giulia che portano avanti il nome dei de Curtis.

Liliana legge i copioni al padre nell’ultimo periodo di vita in totale cecità.

Una Storia molto particolare ed un incrocio di varie famiglie nell’arco di tutto il 900 italiano.

Non è stata ancor comunicata la data dei funerali, a Napoli, né della cremazione, né della tumulazione nella cappella de Curtis, sempre a Napoli.

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