Addio a Solange
Una personalità eclettica e sensibile, una vasta cultura, una laurea in pedagogia ed al suo attivo pubblicazioni e poesie, Amava stare tra la gente ed esporsi in palcoscenico ma con estrema gentilezza e bon ton.
Maria Catalano Fiore
Tre giorni fa, circa, è morto, in completa solitudine Paolo Bucciarelli, in arte Solange. Si è addormentato, per sempre, nella sua casa nella campagna vicino Livorno.
La cosa che mi rattrista è quanto poco sia stato citato dai giornali e dai Media. Solo alcuni quotidiani, eppure era una brava persona che entrava spesso nelle nostre case, attraverso la Tv.
Proprio lui che amava i lustrini, ma non ostentava il suo privato, che preferiva gli si rivolgesse al maschile, pur essendo dichiaratamente gay, lui che amava i colori e le luci della ribalta, che era stato lanciato da Maurizio Costanzo, negli anni 80, nel mitico “Maurizio Costanzo Show”, il salotto che ha fatto da trampolino di lancio a numerosi personaggi dello spettacolo, lui è stato trovato morto al buio ed in solitudine.

Non era assolutamente depresso, conferma il suo caro amico Dario Ballantini, come lui Livornese doc, anzi era contento di partecipare alle trasmissioni di mattina vicino al suo pubblico di casalinghe ecc….. Dario lo descrive come una “persona buona e sensibile di rara intelligenza”. Una sensibilità che gli consentiva di guardare nell’intimo della gente.
Paolo Bucinelli – Solange era nato il 25 aprile 1952, aveva una solida cultura e si era Laureato in Pedagoga all’Università di Firenze. Aveva scritto alcuni libri e saggi, oltre a numerose poesie.

Lui scherzava su questa sua fama di “veggente”, affermava solo che la gente difficilmente riesce a vedere il futuro, non ragiona sul suo presente e su quello che potrebbe scatenarsi con certi atteggiamenti.
Amava il suo nome Paolo, ma aveva scelto “Solange” come uno scudo, più che un nome d’arte. Un nome che si era autoimposto dopo una partecipazione al film “Che cosa avete fatto a Solange?” del 1972 regia di Massimo Dallamano, con colonna sonora di Ennio Morricone attore protagonista Fabio Testi. Un film non da manuale, ma di ottimo impatto sul pubblico. Numerose altre partecipazioni a film di Boldi ed altri. A lui piaceva ridere e, ovviamente spesso era ospite in locali della sua Versilia.

Da qualche anno, dopo la morte della mamma, si era isolato nella loro casa nella cinta livornese, ma non aveva nessun problema, meno che mai economico.
Qualche giorno fa ,proprio Dario Ballantini, lo aveva visto più debole e sciupato. Infatti, Solange si era recato in Ospedale, ma l’avevano rassicurato dicendogli che erano semplici sbalzi di pressione, degli integratori gli sarebbero stati stati utili, non aveva nessun sintomo di Covid 19 né tanto meno influenza ecc…

Comunque è un vero peccato sia mancato così, senza un vero perché. Era una persona semplice e da persona semplice è andato via senza disturbare, in punta di piedi come aveva sempre voluto.
Ma quello che rattrista è la falsa moralità, che ha quasi cancellato la notizia della sua morte. Ma davvero ci siamo trasformati in perbenisti? Abbiamo fatto un regresso culturale ed umanitario, nonché scientifico di almeno 50 anni?
Negli anni 70/80 eravamo giovanissimi e molto più aperti verso gli amici gay. Essere gay è un problema cromosomico, non è una malattia ne può essere infettivo! Possibile che nel 2021 si deve sentire gente e mamme dire ai propri figli, “non parlargli quello è gay,” non toccarlo è un gay”? E’ assolutamente assurdo. Io mi pregio di avere amici gay, sono le persone più gentili e sensibili al mondo. Il mio più caro amico dai tempi del liceo era gay, era perché purtroppo è mancato qualche anno fa e mi manca da morire. Era il mio confidente, tutte le mattine, ci sentivamo prima del lavoro, per un buongiorno, due chiacchiere, un pettegolezzo tra amici, oggi Sant’ Aldo, sarebbe stato il suo onomastico, sicuramente avremmo passato la giornata a casa sua, pranzando tra amici, ascoltando musica classica dopo, scherzando e punzecchiandoci, non era solo amico mio era amico di tutta la mia famiglia. Era un ottimo pittore, i suoi quadri si vendevano bene, soprattutto su commissione. Se non è riuscito ad emergere, proprio per la sua riservatezza e chiusura. Non era, ne esibizionista ne trans, normale, assolutamente nessuno si rivolgeva a lui al femminile.

Ecco un bellissimo quadro, del mio AMICO ALDO olio su tela 50×70 fine anni 90
Scusate, questa chiusura, ma non condivido assolutamente questa regressione nei confronti dei gay, né verso di chi è diverso, anche malati di malattie degenerative o autistici. Perché non vi soffermate a riflettere che poteva capitare anche a voi, ad un vostro famigliare e che è un dolore profondo da portarsi dietro tutta la vita.
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