17 marzo 1871- 17 marzo 2021
A supporto ho voluto introdurre immagini di opere d’arte legate al Risorgimento eseguite da pittori coevi.
Maria Catalano Fiore
160 anni dall’unità d’Italia ed ancora complesso fare un ragionamento su questa “UNITA'” e sugli avvenimenti che hanno portato alla nascita di questa Nazione. Ma da quale punto di vista vogliamo partire?
Versione edulcorate e romantica popolata di eroi tutti patria e coraggio? Una versione costruita a tavolino, dal regime in poi, per i sussidiari e testi dell’inizio 900.
Una Versione assurda di “Civilizzazione del Sud” da parte di un Nord storicamente accertato come analfabeta, contro un Sud ricco di Scuole ed Università…..per non parlare delle Fabbriche e laboratori innovativi borbonici….? Basti pensare che la prima tratta ferroviaria italiana fu la Napoli Portici, e la seconda Stazione, importante costruita, dopo Napoli, fu la Stazione Centrale di Bari.

Una versione revisionista che trasforma i Savoia in feroci colonialisti? La verità viene sottaciuta, anche se ormai abbiamo documenti consultabili ed inoppugnabili i quali, in buona parte, pur non essendo segreti, stranamente non sono resi noti al grande pubblico.
E’ certo che la prima versione è data dal bisogno di dare un’identità ad uno Stato e un senso di Patriottismo, che doveva giustificare poi altre guerre. La Seconda versione è data dal voler trovare una giustificazione al divario economico Nord e Sud, anche se il Nord rurale ed analfabeta non stava un gran ché con la monarchia sabauda completamente al verde. Ecco che può essere più che plausibile l’idea del colonialismo e dell’appropriarsi delle ricchezze borboniche e di terre fertili e produttive oltre alla disponibilità del mar Mediterraneo per i commerci.
Il problema richiede un’analisi razionale e dati certi, come è certo che il nostro paese si porta dietro questa questione Nord/Sud da sempre e che proprio in questa situazione che stiamo vivendo si nota ancora una volta la disparità Nord/Sud. Scriveva Carlo Rosselli, nel 1934 lui si vero martire “Vi è un mostro nel mondo moderno- Lo Stato- che sta divorando la società…..”

E’ indubbio che il Regno delle Due Sicilie era lo Stato preunitario più prospero, nel quale l’emigrazione era sconosciuta e la cui popolazione non aveva alcun desiderio di unirsi alla restante parte della penisola. La sua posizione strategica al centro del Mediterraneo e la sua politica di fiera indipendenza cozzavano contro gli interessi delle grandi potenze, come l’Inghilterra che voleva un suo sbocco sul Mediterraneo.
Ma alcuni storici accreditati (lungo sarebbe farne un elenco) hanno già fatto i conti: Lucio Villari che già negli anni 70 del secolo scorso riscriveva i testi di Storia dal Medioevo in poi. Docente Universitario di Storia. Perché tanti Inglesi e tedeschi presenti nel Regno di Napoli per completare la propria istruzione, il famoso “Grand Tour ” che i ricchi e nobili rampolli, nonché artisti e letterati si spingevano a fare spesso sino alla Puglia o Sicilia e raccontavano in dipinti, diari, romanzi. Ma non erano solo scrittori ed artisti, erano anche osservatori e capi militari. Cosa spingeva tanto interesse Massone sui cattolicissimi Borbone? E perché corteggiavano tanto le ricchezze borboniche? Certamente volevano unificare questa accozzaglia di territori e inglobare anche il papato.
Sicuramente ci sono state trattative per far si che i Borboni, proprietari di mezza penisola, si appropriassero dei territori del Nord, indebolendo lo Stato Austro-ungarico, e liquidando i Savoia che erano necessari come una spina in un piede. Ma i Borboni erano imparentati con i Savoia, il re Francesco II era figlio di Maria Cristina di Savoia, estremamente cattolico, infatti, dopo il 1861, si è rifugiato in convento vivendo in preghiera, sino addirittura all’apertura di un processo di canonizzazione avviato nel 2020. Era inoltre sposato con Maria Sofia di Baviera, sorella di Sissi l’Imperatrice austro-ungarica. Una ragnatela di parentele intrecciava i Borboni con tutte le monarchie Europee. Non pensavano certo ad assaltare il papato per poi passare alla conquista di terre che per loro, non avevano alcun interesse.

del ritrattista napoletano Roberto Petricola eseguito nel 1861
I Savoia, invece proprietari di uno stato limitato, erano in una profonda bancarotta. Camillo Benso Conte di Cavour, giocatore incallito, bravo a barare nella vita come nel governo “allegro” da lui gestito, riuscì a portare dalla sua parte prima l’Inghilterra, in un lungo soggiorno londinese, poi la Francia con l’aiuto della “Contessa di Castiglione” ceduta con le sue cambiali insolute a Napoleone III.
Abbiamo poi, un Re Sabaudo Vittorio Emanuele II, che ha dichiarato di non saper leggere, di non aver letto mai niente in vita sua, che firmava tutte le carte che gli sottoponevano, con il miraggio di oro e terre fertili e “fregandosene” del papato, con il quale era in astio per la sua condotta “allegra” e per la convivenza con la Bella Rosina e dei tre figli illegittimi avuti da lei. Era ben lontano da contrastare le mire massoniche di Giuseppe Mazzini, che rifugiato, sempre a Londra, faceva la bella vita protetto da parecchie sottane, o rinunciare alla caccia per occuparsi delle trame del Cavour. Quindi prima le guerre di indipendenza per conquistare Lombardia, Veneto ecc…, poi la conquista del Sud. Qui scusate, ma veramente fu un “genocidio” e il veri patrioti furono i cosiddetti “Briganti” che cercarono di difendere raccolti, fabbriche, cave e la vita stessa delle popolazioni inermi passate per le armi. Se i vertici dello Stato borbonico, da impreparati, non furono capaci di arginare più che una Unità, una vera “Invasione” imposta con la forza dei cannoni, ci pensò il popolo a reagire con una guerra interna durata oltre 10 anni, definita dispregiativamente “Brigantaggio”

Il popolo impoverito da razzie, incendi di raccolti e una serie di episodi che rendono i Nazisti dei dilettanti, tipo fotografare le vittime, donne e uomini, con il capo mozzato, impalato su una baionette e denudato, a sfregio……si portavano dietro anche i fotografi con le loro attrezzature ingombranti, per celebrare la loro superiorità. Nel 1870 cominciano le grandi migrazioni verso le Americhe l’alternativa? “O Briganti o Emigranti!” ed il motto “Uomini si nasce, Briganti si muore!” Foto ormai diffuse soprattutto nel testo di Antonio Ciano “I Savoia e il Massacro del Sud” ed Grandmelò 1996

E Garibaldi? Un avventuriero senza patria che si era già formato in America Latina, combattendo nelle varie guerriglie. Quindi un Soldato di ventura che mette a disposizione i suoi uomini, pochi, e altri irredentisti soggiogati dal suo Fascino incontestabile. Garibaldi che commette stragi cosi raccapriccianti in Sicilia, da vergognarsene e scrivendo in una delle sue ultime lettere/ memorie ” Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono davvero incommensurabili,….abbiamo colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio”. Un Prezzolato che poi riesce ad appropriarsi di una buona parte del malloppo. Che fa sparire i diari di guerra boicottando il suo autore ufficiale, lo scrittore Ippolito Nievo e causando l’affondamento della nave che stava trasportandolo, inserendosi nel nuovo parlamento solo come contestatore, rifugiandosi poi nell’ isola della Maddalena con dubbia condotta. Eroe dei due Mondi? Mercenario dei due Mondi! Particolarmente interessante, oltre tutti i saggi di Lucio Villari ed altri il testo di AA.VV. “La Storia proibita- quando i Piemontesi invasero il Sud” ed controcorrente 2001.
Parlare di Unità d’Italia, forse si potrebbe solo diffondendo la vera Storia, ma dubito si farà mai…..troppi miti ed eroi cadrebbero dal piedistallo, troppe piazze e vie intitolate a canefici….
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