Un deepfake il video dell’incontro Putin-Shoigu

Secondo il ministero degli Interni ucraino: “Effetti speciali”

Gianvito Pugliese

Le immagini del video che ritrarrebbero (a questo punto il condizionale è d’obbligo) l’incontro tra Vladimir Putin e Sergey Shoigu sono fra le più studiate, esaminate nei minimi dettagli ed interpretate, finanche più di quelle del famosissimo scavallamento delle gambe di Sharon Stone.

Due le letture che ho letto. Sicuramente ce ne saranno tantissime altre. Accontentatevi care lettrici e lettori. Il Corriere della Sera, di cui sopra c’è il post su Facebook che ne riassume l’articolo, parla di un Putin manifestamente non in ottime condizioni. Ian Bremmer, politologo americano autorevolissimo, lo definisce “rattrappito”. Putin tiene l’interlocutore il più lontano possibile da se e stringe nelle mani i bordi del tavolino, quasi a volerlo allontanare da se, da un ordine in un attimo, si congratula con le truppe frettolosamente. Manca tutta la solennità di un momento di annuncio di un’agognata vittoria, utile più del pane per l’incombente 9 maggio, festa grande in Russia in cui si celebra la liberazione dai nazisti tedeschi nella II guerra mondiale.

Questo ridurre all’osso un momento solenne cercato da 24 febbraio data d’inizio dell’invasione viene letto come un Putin in precarie condizioni di salute che può reggere solo pochi minuti.

Secondo altri, che seguono la tesi del ministero degli Interni ucraino, Vladimir Putin non avrebbe incontrato Sergey Shoigu, il ministro della Difesa russo. Si tratta invece di un videomontaggio. Vadym Denisenko, consigliere del ministro dell’Interno, si è detto certo, su Canale 24, che la Russia abbia usato effetti speciali. Il ministero dubita, infatti, che Putin fosse seduto dinanzi a Shoigu. In realtà, sostiene, era seduto dinanzi ad uno schermo. “Apparentemente, Putin è seduto davanti alla TV e Shoigu è montato successivamente”, ha concluso Denisenko. Non si spiega diversamente, come mai dopo molto tempo Putin sia comparso seduto a brevissima distanza dal suo interlocutore.

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