Russia minaccia USA nuovi scenari

I russi prenderanno di mira i convogli di rifornimento armi per l’Ucraina

Lidia Petrescu

Abbiamo avvertito gli Stati Uniti che il rifornimento di armi che sta orchestrando da vari paesi non è solo un gesto pericoloso ma anche un atto che fa che i convogli menzionati diventino obiettivo d’attacco militare legittimo” sottolinea Serghei Riabkov viceministro del estero russo in un intervista ad un canale televisivo Pervai Kanal, citando specialmente il sistema portatile antiaerea come i razzi anti caro.

Riabkov precisa che le “garanzie di sicurezza” chieste dalla Russia all’Occidente, come le assicurazioni che l’Ucraina non aderirà mai alla NATO, non sono più valide.

“La situazione è completamente cambiata. La questione e che ora vogliamo ottenere l’implementazione degli obiettivi dei nostri leader” continua il viceministro facendo riferimento alla “demilitarizzazione” dell’Ucraina chiesta da Cremlino.

Però se gli “americani sono disposti a farlo possiamo sicuramente riprendere il dialogo” precisando che Mosca e pronta in quanto riguarda gli accordi Start per limitare le armi nucleari. “Tutto dipende da Washington” dice il Riabkov.

La Russia è pronta con altre sanzioni contro l’Occidente: politici, imprenditori ed altre personalità saranno presi di mira.

“L’elenco e pronto, lavoriamo a questo” dichiara Riabkov sottolineando che nel elaborare una risposta Mosca “darà prova di calma”. Secondo Riabkov le autorità russe sono capace di minimizzare i danni dalle sanzioni già in corso.

“Sapevamo già che da parte degli americani ti puoi aspettare ogni tipo di trucco ad ogni momento. Ci stavamo preparando per questa situazione alla quale assistiamo ora. E’ irrilevante per l’operazione speciale, non ha alcun collegamento con questa” secondo il Riabkov.

Ovviamente non è che bieca propaganda di un regime che ha fatto della menzogna seriale la sua bandiera. E parla ai “cretini”; il mondo può far male con le sanzioni ad un Paese, non viceversa. Sappiamo che l’economia russa è in ginocchio e la Russia è sull’orlo del default, ma si nega. Ed arrivare a dire che le sanzioni non sono collegate all’invasione, solo per scaricare Putin delle sue responsabilità davanti al popolo russo, è demenziale e risibile. D’altronde, mettere il bavaglio alla stampa anche estera in Russia, minacciando 15 anni di carcere ai giornalisti non allineati al Cremlino, è la prova provata che Putin è a rischio di rivolta popolare e defenestrazione.

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