Non si fermano le proteste per l’assassinio di Floyd

Trump pronto a schierare l’esercito per fermare la protesta.

Gianvito Pugliese

Non credo, come sostiene qualche Collega, che la vicenda delle proteste per la morte di #GeorgeFloyd sia sfuggita di mano a Donald Trump. A ben vedere, da qualche giorno ha il giocattolo nuovo, per cui per un momento può accantonare le guerre alla Cina, alla Pelosi, a Twitter, all’Oms, a Biden, a Obama, al barbiere della casa bianca, e finalmente scatenarsi su qualcosa che comincia sempre più a somigliare ad una guerra civile. Gli potrebbe far raccattare qualche voto dall’americano medio, preoccupato per la sua incolumità e quella dei suoi beni, che contano più delle persone, a giudicare dall’approccio tenuto da Trump nella lotta -meglio non lotta- al Coronavirus. Ci si è sempre e solo occupati dell’economia, i più di 100mila morti, colpa di altri, un giorno i cinesi, un giorno l’Oms, un giorno i pinguini dell’antartico, mai di un servizio sanitario pubblico da lui smantellato.

Non occorre essere l’inquilino della Casa Bianca per capire, primo, che certe dichiarazioni sono degne di un dittatore sud americano, di quelli legati a doppio filo ai cartelli della droga e messi li per favorirli e proteggerli, secondo che contribuiranno ad aizzare la folla e trasformare dei manifestanti in rivoltosi. Isolare e perseguire quelli che approfittano per razziare è un fatto, generalizzare e cogliere l’occasione per sopprimere le libertà democratiche è del tutto diverso.

Come si può dire “Attiverò tutte le risorse federali e locali, civili e militari, per proteggere i cittadini rispettosi della legge,…..se una città si rifiuterà di agire come è necessario per difendere i cittadini e le proprietà dei suoi residenti,  dispiegherò  l’esercito degli Stati Uniti e risolverò velocemente il problema per loro”.

Minacciare di esautorare tutte le autorità locali che non si allineano ai suoi dictat è eversione allo stato puro, Tanto per qualche voto tra i tanti americani che tra il pericolo per se ed i propri beni e la libertà e la democrazie minacciate antepongono i primi. In America, come in Italia e nel resto del mondo, ci sono, purtroppo, tanti che un ragionamento complesso non lo articolano. Novembre si avvicina e sapremo come va a finire.

Intanto siamo all’ottavo giorno di proteste che non accennano a placarsi e non si è fatto assolutamente nulla per dare ai manifestanti la sensazione di voler accertare la verità e fare giustizia.

E per completare la sceneggiata il “Presidente di legge ed ordine” come si è autodefinito, lasciato il bunker dove si era rifugiato, si è avviato per una passeggiata verso la chiesta episcopale di St. John, dove ha posato con la Bibbia in mano, incurante del suono delle sirene, degli spari dei proiettili di gomma contro i manifestanti, dispersi con i lacrimogeni per proteggere la passeggiata, come riferisce la stampa libera e non quei quattro poveracci che sono andati a riprenderlo e fotografarlo dinanzi alla Chiesa.

Per completezza di cronaca va riferito che Joe Biden ha dichiarato: “Donald Trump vuole usare l’esercito contro il popolo americano” ed Hillary Clinton ha stigmatizzato “l’uso agghiacciante del potere presidenziale”.