L’Ucraina festeggia il Natale il 25 Dicembre

Con il crescere della coscienza sulla propria identità e della voglia di avvicinarsi ai valori europei allontanandosi da quelli imposti dall’Ortodossia del “Mondo russo”, la Chiesa greco-cattolica ucraina (UGCC) è la prima ad avvicinarsi al cambio di data di Natale

Rocco Michele Renna

Il giorno, il mese e l’anno della nascita di Gesù Cristo sono oggetto di dibattito tra i teologi di tutto il mondo, poiché il Vangelo non specifica la data esatta. Nella tradizione cristiana, il 25 dicembre è fissato come data della celebrazione del Natale.

La data della nascita di Cristo molto probabilmente è stata scelta, perché nella tradizione pagana dei romani il 25 dicembre era il giorno del solstizio d’inverno, data in cui si celebrava il compleanno del Sole Invincibile. A questo giorno è stato dato un nuovo significato evangelico dai cristiani. Però ci sono due calendari che festeggiano la Natività in giorni diversi…

La data della celebrazione del Natale è la stessa per tutti i cristiani: il 25 dicembre. L’unica differenza sono i calendari utilizzati dalle diverse chiese.

I credenti ortodossi ucraini, la Chiesa greco-cattolica ucraina (UGCC) e alcuni protestanti hanno usato il calendario giuliano, utilizzato nel cristianesimo sin dai tempi dell’impero romano, mentre i cattolici romani usano invece il calendario gregoriano, introdotto nel 1582 e divenuto laico per quasi tutti i paesi del mondo. La differenza tra loro è di 13 giorni. E così, il 25 dicembre del calendario giuliano cade il 7 gennaio del gregoriano.

Per primo il calendario gregoriano fu adottato in Italia, Spagna, Francia, Portogallo e nel Regno polacco. Anche nelle terre ucraine ci furono le tentazioni di adeguare il calendario. Il Patriarca di Costantinopoli scrisse al Papa una lettera dove assicurava che le chiese ortodosse sarebbero passate al nuovo calendario dal 1584. Però questa transizione non si verificò.

In Ucraina il calendario gregoriano fu riconosciuto come calendario civile il 16 febbraio 1918 dal Consiglio della Repubblica Popolare Ucraina. Però le chiese sia quella ortodossa russa che quella ucraina non vollero riconoscere il nuovo calendario.

Gli ucraini tuttora vivono seguendo due calendari: quello civile è gregoriano, come nella maggioranza dei Paesi del mondo; quello religioso di alcune chiese è invece ancora giuliano. Il calendario giuliano, introdotto all’epoca di Giulio Cesare, con passare dei secoli si rivelò impreciso: l’anno giuliano era più lungo dell’anno solare di 11 minuti. In 128 anni questi 11 minuti crearono un giorno in più, ma dopo un secolo e mezzo il calendario giuliano faceva ritardo di 10 giorni reali. Questo provocò l’introduzione nel XVI sec. del nuovo calendario gregoriano, dal nome del Papa Gregorio XIII, che lo introdusse il 4 ottobre 1582.

Con il crescere della coscienza sulla propria identità, della voglia di avvicinarsi ai valori europei e di allontanarsi da quelli imposti dall’Ortodossia del “Mondo russo”, la questione è diventata politica. La Chiesa greco-cattolica ucraina (UGCC) è la prima ad avvicinarsi al cambio di data di Natale. Come pure la Chiesa ortodossa ucraina (PCU) sembra intraprendere questa strada.

Nel 2017 la Verkhovna Rada ha riconosciuto il 25 dicembre come un giorno festivo perché un terzo delle chiese e organizzazioni religiose in Ucraina (cattolici e protestanti) celebravano già  il Natale a dicembre,  è dunque diventa il quinto paese del mondo ad avere due feste di Natale, insieme a Bielorussia, Eritrea, Libano e Moldavia.

L’Ucraina ha fatto la scelta di duplicare il Natale anche per gli stessi motivi della Moldavia: avvicinarsi all’Europa e allontanarsi da Mosca. la scelta di appartenere al mondo democratico occidentale, anziché e quello totalitario della Russia è già stata fatta …anche se ancora non ufficialmente.

Ora anche la nuova Chiesa Ortodossa dell’Ucraina parla della possibilità di una riforma del calendario religioso. Nel 2019 il primate della Chiesa Ortodossa dell’Ucraina, il metropolita Epifanio ha dichiarato che gli ucraini possono celebrare il Natale secondo il calendario gregoriano il 25 dicembre, se lo desiderano. Inoltre, la Chiesa ortodossa dell’Ucraina penserà alla riforma del calendario, a condizione che sia sostenuta dalla maggioranza dei credenti. E nell’ottobre 2022, la Chiesa ortodossa ucraina, a seguito dei risultati della riunione del Sinodo, ha previsto la possibilità di tenere le funzioni natalizie il 25 dicembre secondo il calendario gregoriano.

Secondo l’istituto di sondaggi “Rating”, il 44% della popolazione appoggia l’idea di anticipare il Natale al 25 dicembre, ma è solo l’11% della popolazione che di fatto quest’anno festeggerà insieme al resto d’Europa. “Alla domanda su quando celebreranno il Natale gli ucraini, l’11% ha risposto il 25, circa il 25% ha dichiarato di voler ‘santificare’ entrambe le date, mentre il 55% preferisce non scomodare il calendario e festeggiare il 7”, spiega Lubomyr Mysiv, dell’istituto di sondaggi. 

 I sostenitori più accaniti del cambiamento vivono  nell’Ucraina centro-occidentale e a Kyiv. Invece tra i credenti nell’Ucraina Sud-orientale,  laddove è ancora forte la presenza della Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca, questa idea per ora non trova un grande sostegno.

La maggioranza degli ortodossi nel mondo, appartenenti alla chiesa ortodossa di rito greco, lo festeggia proprio il 25 dicembre: le Chiese Ortodosse dei Patriarcati di Costantinopoli [ escluso il monte Athos], Alessandria, Antiochia, Romania, Cipro, Bulgaria, Polonia e Grecia, Anche i fedeli della chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, ovvero i minoritari di rito russo, in Lituania e Lettonia lo festeggiano il 25 dicembre.

Alla fine possiamo dire che il natale di Nostro Signore, seppure ha una data precisa, non c’è l’ha su un calendario.

Chi lo festeggia un giorno chi un altro: l’Ucraina ha preso la sua decisione, probabilmente spinta dalla voglia di europeismo…

L’importante è che il Natale nasca nei cuori di tutti e non solo su un calendario, quando accadrà vedremo nascere di nuovo i fiori sul territorio Ucraino e non bombe.

Tutto questo accadrà per volontà degli uomini soltanto, perché Il Signore non ti concede la pace se gliela chiedi, ma ti dà la possibilità di creare la pace.

Ovviamente, parlando dell’Ucraina, intendiamo una pace che rispetti la volontà e le condizione poste da coloro che sono stati illegittimamente invasi e che hanno subito tante, troppe crudeli torture, che si traducono in crimini di guerra e tentato genocidio.

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