Il Presidente Mattarella in Visita di Stato in Olanda

Visita di Stato in Olanda del Presidente Mattarella

La redazione

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, è in visita di Stato in Olanda fino all’11 novembre.

Mercoledì 9 novembre mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato ricevuto dal Re dei Paesi Bassi Willem-Alexander e dalla Regina Máxima al Palazzo Reale di Amsterdam.

Nel pomeriggio, il Capo dello Stato ha incontrato il personale dell’Ambasciata d’Italia e una rappresentanza della collettività italiana in Olanda.

Prima del Pranzo di Stato offerto dalle LL.MM. il Re e la Regina dei Paesi Bassi, Mattarella ha visitato il Museo Van Gogh. 

Nella tappa all’Aja, il 10 novembre, il Capo dello Stato, dopo aver deposto una corona all’Herdenkings monument, è stato ricevuto al Palazzo degli Stati Generali dal Presidente del Senato, Jan Anthoine Bruijn, e dalla Vice Presidente della Camera dei Rappresentanti, Roelien Kamminga.

Successivamente ha incontrato il Primo ministro del Regno dei Paesi Bassi, Mark Rutte, al Complesso istituzionale di Binnenhof.

Nel pomeriggio il Presidente Mattarella ha visitato la Casa – Museo di Anna Frank ad Amsterdam.

Venerdì 11 novembre, in occasione dei trent’anni del Trattato sull’Unione Europea, il Presidente Mattarella terrà a Maastricht una prolusione all’House of Government sulle prospettive dell’Europa.

 Amsterdam, 09/11/2022 11/11/2022 (II mandato)

Brindisi in occasione del pranzo di Stato offerto dalle Loro Maestà il Re e la Regina dei Paesi Bassi

 Amsterdam, 09/11/2022 (II mandato)

Maestà,

Altezze reali,

Signore e Signori,

ringrazio Sua Maestà il Re delle parole che ha inteso rivolgere a me, a mia figlia e alla delegazione italiana, e della calorosa accoglienza che insieme a Sua Maestà la Regina ci ha riservato. 

Nell’ascoltarle, il mio pensiero è corso alla visita di Stato che le Loro Maestà compirono in Italia nel 2017, nel corso della quale visitarono Roma, Palermo e Milano. Ne serbo un lieto ricordo.

Quest’anno avrò io l’onore di toccare tre importanti città dei Paesi Bassi. 

Maestà, 

stasera, in questo splendido Palazzo della vostra capitale, così magicamente poggiata sui canali, tutto ci conduce a evidenziare l’amicizia e la collaborazione tra i nostri Paesi.  

Nel ripercorrere la storia dei nostri rapporti ci si rende conto che i legami non si limitano alla condivisione – pur importantissima – di un ricco patrimonio di contatti e scambi, anche antichissimi, come dimostrano gli scavi romani che avrò il piacere di visitare a Heerlen.

Ciò che appare particolarmente significativo è che per secoli olandesi e italiani si siano più volte idealmente passati il testimone nel guidare il progresso nel commercio, nelle grandi esplorazioni, nel diritto, nella filosofia, nella ricerca scientifica, nella medicina, nell’arte, ma anche nella finanza, nelle infrastrutture.

Possiamo interrogarci se il contributo fondamentale al telescopio sia stato dato da Galileo Galilei o da Christiaan Huygens, ma è indubbio che, parallelamente, mentre in Italia operavano Michelangelo, Raffaello e Tiziano, nei Paesi Bassi si stava preparando la generazione dei Rembrandt e dei Vermeer. 

Oggi condividiamo significative esperienze sul terreno della ricerca e delle tecnologie di punta.

Maestà, 

i nostri Paesi, membri fondatori del percorso di integrazione europea e delle prime esperienze comunitarie, nel corso degli anni hanno contribuito in modo decisivo a definirne lo sviluppo.

Abbiamo camminato fianco a fianco per sette decenni. Abbiamo discusso e, quando siamo stati portatori di punti di vista diversi, ci siamo confrontati con la franchezza che è privilegio dell’amicizia leale e sincera.

Soprattutto, non abbiamo mai perso di vista il comune, profondo, convincimento che l’orizzonte europeo sia l’unico in grado di garantire un futuro di sicurezza, pace, prosperità e libertà ai nostri popoli.

Lo compresero gli statisti lungimiranti che sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale seppero avviare il processo di integrazione.

Soltanto una sempre più articolata e dinamica dimensione europea consente di esprimere pienamente il potenziale dei nostri Paesi, a fianco degli altri partner dell’Unione.

Per questa ragione, nell’accogliere con gratitudine l’invito che le Loro Maestà mi hanno rivolto, ho espresso il desiderio di poter visitare Maastricht, in coincidenza con il trentesimo anniversario della firma del Trattato che definì l’Unione Europea.  

Ricordando quel momento, mi sia consentito di rivolgere un particolare saluto a Sua Altezza Reale la principessa Beatrice, testimone di uno storico evento che costituì un vero e proprio “nuovo inizio” per la famiglia europea. 

Paesi Bassi e Italia hanno condiviso anche il percorso dell’Alleanza Atlantica.

L’orizzonte della sicurezza nel nostro Continente appare oggi fosco.

L’ingiustificabile e antistorica guerra di aggressione che la Federazione Russa ha scatenato contro l’Ucraina ha drammaticamente mutato le coordinate che ci erano consuete fino al 24 febbraio scorso.

Ancora una volta Paesi Bassi e Italia si trovano vicini nel comune impegno a difesa di principi fondamentali e irrinunciabili della comunità internazionale, apertamente violati in questi mesi di guerra.

La fermissima condanna dell’aggressione russa restituisce alla mente le parole di uno tra i più brillanti pensatori di sempre, anch’egli figlio eminente di questa terra.  

Nella sua celeberrima “Querela Pacis” il grande Erasmo da Rotterdam denuncia la guerra quale “oceano di tutte le sventure esistenti”.

Si tratta di un pensiero ancora attuale su cui fondare la comune aspirazione a cercare, nelle difficili circostanze attuali, il ristabilimento di una pace giusta, fondata sul rispetto dei diritti del popolo ucraino, nonché della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di quel Paese.

Maestà,  

Paesi Bassi e Italia sono due solide e vivaci democrazie, due esempi di società aperte, accoglienti, articolate e complesse, due realtà all’avanguardia in molteplici settori, in grado di affrontare, in spirito di operosa solidarietà, anche le sfide più ardue.

 Potremo guardare con fiducia al futuro se sapremo affrontarlo con la determinazione e la resilienza di cui il popolo olandese ha fornito per secoli uno straordinario esempio, a partire dalla sua eccezionale capacità di plasmare il territorio strappandolo alle insidie delle acque. 

Con questi sentimenti, levo il calice all’amicizia tra i nostri Paesi e i nostri popoli, mentre formulo, a nome della Repubblica Italiana, i migliori auguri di benessere alle Loro Maestà, alla famiglia reale tutta e ai cittadini dei Paesi Bassi.

Brindisi in occasione della colazione offerta dal Primo Ministro del Regno dei Paesi Bassi

L’AJA, 10/11/2022 (II mandato)

Desidero ringraziare le Loro Maestà per la loro presenza e ringrazio lei, Signor Primo Ministro, per questa occasione conviviale, che è un segno di amicizia, è un segno di approfondimento, di scambio ulteriore di conoscenze e di idee su temi avanzati, come la tecnologia ambientale e quella spaziale.

Sono due settori in cui Paesi Bassi e Italia presentano eccellenze di avanguardia e in cui la collaborazione è particolarmente importante.

Si inquadra nel saldo rapporto di amicizia che, come lei ha cortesemente ricordato, intercorre tra i Paesi Bassi e l’Italia. E che si sviluppa nel rapporto bilaterale, con un’intensità di collaborazione sotto ogni profilo, quello politico, quello economico, quello culturale, quello sociale. La vicinanza che avvertono i nostri concittadini reciprocamente, le comunità di olandesi in Italia e di italiani nei Paesi Bassi, particolarmente i tanti giovani che vengono a studiare e a sviluppare esperienze nei Paesi Bassi, considerato un Paese all’avanguardia: tutto questo fa sì che il nostro rapporto bilaterale sia un rapporto di vera, sincera, franca, concreta amicizia che si sviluppa nel tempo, in maniera crescente. E, tra l’altro, si sviluppa anche nell’ambito del comune impegno nell’Unione europea.  

Come lei ha ricordato, Paesi Bassi e Italia sono tra i Paesi fondatori dell’Unione.

Non dimentico che nella Conferenza di Messina del 1955 – che seguì il fallimento della Comunità europea di Difesa dell’anno precedente – fu il Ministro degli esteri dei Paesi Bassi a sollecitare che si passasse dalla comunanza di carbone e acciaio alla comunanza di ogni settore economico, con un mercato comune.

E dopo due anni nei Trattati di Roma sì aprì questa dimensione generale con il Trattato del mercato comune e quello dell’energia atomica. E non dimentico che qui, nei Paesi Bassi, a Maastricht, vi è stata, trent’anni addietro, questa grande svolta dall’Unione europea.

Paesi Bassi e Italia sviluppano questa collaborazione anche nell’ambito dell’Alleanza atlantica, con una solida convinzione dell’importanza del rapporto transatlantico per l’equilibrio mondiale e per l’interesse dell’Europa.

Questo rapporto lo troviamo anche nelle varie sedi multilaterali. La nostra collaborazione, nell’alternanza nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, qualche anno addietro, è stata esemplare. È stato importante – per noi di grande valore e lo apprezziamo molto – il sostegno che i Paesi Bassi hanno assicurato alla presidenza italiana del G20 l’anno passato.

Tutto questo fa sì che noi facciamo riferimento, in queste attività comuni, ai valori comuni che ci ispirano. E alle prospettive comuni che avvertiamo, nel futuro, nell’ambito dell’Unione europea.

Questo richiede da parte nostra una grande consapevolezza che le sfide che si affrontano richiedono un impegno comune dei Paesi dell’Unione.

Non sono sfide che alcun Paese da solo possa affrontare. Sono sfide che soltanto l’Unione, nel suo complesso, può affrontare, contribuendo così, come grande soggetto politico internazionale, all’equilibrio mondiale secondo i valori che ci ispirano: di pace, di collaborazione, di benessere e multilateralismo nell’arena internazionale.

Tutto questo fa sì che la nostra comune ispirazione trovi sempre maggiore applicazione nei vari settori che si presentano. Quello dello spazio e della transizione ambientale rappresentano due di queste dimensioni in cui è indispensabile procedere. E la nostra collaborazione in questi campi è davvero di grande rilievo. Nello spazio, dove, con molto rammarico, iniziamo a vedere che, da un ambito di collaborazione scientifica globale, rischia di diventare un ambito di competizione militare; e la ricerca nella categoria spaziale è particolarmente importante per riaffermare il primato della scienza in questa direzione. Così come è importante la tecnologia ambientale per la sfida ecologica che tutti abbiamo di fronte e che, insieme ad altre attività, dovrebbe riprendere la posizione di primaria importanza nel confronto internazionale che, in questo momento, la sciagurata guerra di aggressione della Russia all’Ucraina sta ponendo in secondo piano, sta abbassando come intensità.

Tutto questo sottolinea quanto i nostri Paesi siano sinceramente amici e avvertono anche la responsabilità di essere fondatori dell’Unione europea. E di avere sulle spalle, sulla propria responsabilità, anche il momento, lo sviluppo e la crescente attività in comune dell’Unione per queste sfide globali che vi sono, come quella di rendere sempre più l’Unione una vera casa comune, ispirata ai valori su cui si fonda. Perché l’Unione non è una comunità di meri rapporti economici ma è una comunità di valori, di Stato di diritto, di diritti umani.

Tutto questo richiede naturalmente una consapevolezza crescente delle conseguenze di questi principi.

Per tutto questo la ringrazio Signor Primo Ministro e ringrazio molto ancora le Loro Maestà.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.