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Calenda: “Di Maio in Renew Europe? Inaccettabile”

Gianvito Pugliese

Ho dato parere formale che sono contrario all’ingresso di Luigi Di Maio in Renew Europe (ndr, gruppo politico liberale al Parlamento europeo), perché per me è inaccettabile e vanno consultate le delegazioni nazionali. Esiste una cosa nella vita che è la credibilità che significa essere lineari io con Di Maio non ho e non avrò nulla a che fare”.

E’ questo il succo dell’intervista di Maria Latella su Radio 24 al leader di Azione, Carlo Calenda, ospite del Caffè della domenica.

Calenda, forte del suo consenso del 4,5%, ottenuto fondendosi con +Europa, ma per Open, Corriere della Sera e Pagnoncelli sono al 3,8% in due e che da solo, di certo, la soglia di sbarramento non la supera, ha quindi “tuonato”: “Ho chiesto di non fare entrare parlamentari che si riconoscono nel movimento di Di Maio”.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa “veramente” il segretario del Pd, e quindi, per un attimo entrare silenziosamente nella mente di Enrico Letta, il papà del “Campo largo”, oggettivamente e sistematicamente picconato dai vari Renzi, Calenda, Fratoianni ,,,,,,, Sembrano tutti più inclini a tirar trappole o porre veti, a seconda delle prerogative di ciascuno, che a costruire l’argine allo straripamento delle destre a Palazzo Chigi per il 2023.

Meloni e Salvini (Berlusconi conta il 7%.- 10 per Open) cioè non conta), non sono incontenibili, tutt’altro, ma possono giocare alla grande una partita dove, nella squadra avversaria, piuttosto che passare al compagno inviso, si preferisce l’autogol.

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