I rallentatori occulti di Decaro

Sveliamo il mistero dei rallentatori o dissuasori “occulti” a Corso Vittorio Emanuele a Bari (in copertina).

Gianvito Pugliese

Pare che il termine tecnico corretto sia dissuasore. Ma dissuasore lo trovo assai generico, puoi dissuadere qualcuno da qualsiasi cosa. Rallentatore, un oggetto apposto a terra che ti induce a rallentare, se non vuoi fare il ballo di San Vito, mi sembra renda assai meglio l’idea.

La targa della toponomastica

Ma partiamo dall’inizio. Una mattina a prima ora dopo aver avviato il giornale, con Lidia ed il nostro cucciolo Ras, andiamo al Giardino di fronte a Pane e Pomodoro, “Veterani dello Sport”, che francamente non è un granché di titolazione, dove c’è un magnifico e ben tenuto sguinzagliatoio, ci risiamo “sgambatoio” per i puristi della lingua italiana, ed il cucciolo si può sfogare, correndo e socializzare, giocando con altri simili.

Ras gioca libero
Squarcio sgambatoio

Di solito, al ritorno, riprendo il ponte di Japigia (da dove sono arrivato), ma qualche giorno fa sono stato indotto ad allungare il percorso di ritorno, attratto da un manto stradale nuovo sul lungomare monumentale. Lo abbiamo percorso. E’ talmente nuovo che manca ancora la segnaletica orizzontale, ma talmente fatto bene che sembra di scivolare sul velluto. Meraviglia delle meraviglie, arrivati al Margherita il nuovo manto stradale prosegue lungo Corso Vittorio Emanuele fin quasi all’altezza del Tar (piazza Massari).

Inizio zona nuovo asfalto

Non potete neanche immaginare il numero di benedizioni autentiche mandate all’indirizzo del tandem Decaro-Galasso (Antonio Decaro, sindaco, e Giuseppe Galasso, assessore ai lavori pubblici). Sarà che Decaro, con Michele Emiliano primo cittadino, è stato dieci anni assessore al traffico e Galasso è anche lui ex ingegnere dell’Anas, come Decaro, sta di fatto che la viabilità a Bari, a dispetto dell’indisciplina dei baresi, è migliorata notevolmente. Non altrettanto, altri settori.

Fine lungomare
Corso Vittorio Emanuele prosegue

Approssimandomi alla fine della nuova zona asfaltata, procedendo da piazza Massari verso piazza Garibaldi, complice il manto perfetto e l’ora mattutina con poco traffico ero abbastanza spedito. Neanche pochi centimetri ed è cominciato un tremolio dell’automobile fastidiosissimo e preoccupante. Da aggiungere che ero alla guida di un fuori strada Land Rover, alquanto avanti negli anni. Non mi era capitato mai qualcosa di simile. Somigliava tanto a quando finisci sui dissuasori alquanto veloce, no scusatemi rallentatori, così ci capiamo. Ma io ero abbondantemente sotto i limiti di velocità e l’affare cinese, per rallentarmi, non lo vedevo. Avevo accostato ed ero sceso per controllare il danno, per quanto ne posso capire. Avvicinandomi parecchio ho capito. Il vecchio manto sul quale la mia auto aveva impattato era praticamente un rallentatore naturale, ma con effetti moltiplicati rispetto a quelli apposti di proposito sulla carreggiata.

I rallentatori occulti a pochi metri

Allora mi son detto: progetto di Decaro. Mantenere dei rallentatori occulti e assolutamente invisibili alla fine del manto stradale nuovo. In effetti, quel velluto ti induce a qualche km all’ora in più. Bella trovata per ricordarci di rallentare.

Scherzo ovviamente, ma a dire la verità dopo che quest’idea mi era frullata nel cervello, mi veniva davvero da ridere mentre percorrevo, facendo una gimcana per evitare buche he sembrano trincee, Via Quintino Sella ed il sottopasso per tornare a casa.

Incrocio con Via Quintino Sella

Era la Domenica delle Palme ed ho mandato nel pomeriggio un messaggio di auguri all’assessore Galasso, approfittando per chiedergli se il nuovo manto fosse una realizzazione del suo assessorato. Galasso è più unico che raro dopo una mezz’ora risposta. Ricambiati gli auguri, conferma, “si è una realizzazione dell’assessorato ai lavori pubblici”. Ma un secondo dopo mi spiega che i lavori nottetempo, per non impattare col traffico cittadino, saranno proseguiti ed il nuovo manto sarà da un lato realizzato intorno a tutta la piazza Massari, dall’altro proseguito verso piazza Garibaldi, il cui quadrato sarà pure nuovamente asfaltato.

E come se non bastasse mi allega foto di dei progetti per meglio farmi capire quanto mi anticipava.

Ed ho concluso, ancora una volta, che Giuseppe Galasso è davvero unico. Chi altri la sera di Pasquetta mi avrebbe dato tanta soddisfazione? Ed è la ragione per cui la viabilità a Bari sta migliorando notevolmente, con tante rotonde scorrevolissime laddove c’erano semafori che provocavano, all’ora di punta, file interminabili. Solo per citarne un miglioramento.

Giuseppe Galasso

Decaro non poteva fare scelta migliore per il suo successore in quell’assessorato. D’altronde, lo conosceva benissimo, così come le sue capacità, perchè Galasso era il capo dipartimento Anas di Foggia, se ben ricordo. Bravo Decaro, i complimenti li meriti proprio.

Antonio Decaro

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