I Pm di Bergamo ascolteranno Conte, Lamorgese e Speranza
Saranno ascoltate come persone informate dei fatti dai Pm di Bergamo il Premier ed i Ministri della Salute e dell’Interno sulla mancata zona rossa a Nembro ed Alzano.
Gianvito Pugliese
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed i Ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese e della Salute Roberto Speranza saranno sentiti, come persone informate dei fatti, dai Pubblici Ministeri che indagano sulla mancata realizzazione della zona rossa a Nembro ed Anzano Lombardo.
Si tratta di un’audizione. Né più, né meno di quanto hanno fatto il 28 e 29 maggio nei confronti dell’Assessore al Welfare, Giulio Gallera, e del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Gallera, dichiarò il procuratore facente funzioni Maria Cristina Rota, avrebbe detto che la decisione spettava al Governo centrale, Attilio Fontana risulta abbia, sì confermato la versione di Gallera, ma aggiunto che il Governo non avrebbe proceduto, in quanto nei giorni successivi l’intera Lombardia era stata dichiarata zona rossa.
Spieghiamo ai lettori che persona informata sui fatti e praticamente una specie di testimone, uno che può aiutare la giustizia a comprendere come si sono svolti fatti, circostanze o altro d’interesse. Tant’è che, se durante il colloquio col o coi Pm dovesse emergere a carico del dichiarante una qualche ipotetica responsabilità penale, il Pm deve immediatamente interrompere, invitare il soggetto, trasformatosi in indagato, a nominare un avvocato, e riprendere il colloquio alla presenza del o dei legali nominati dalla parte, ed in mancanza di ufficio. Di tanto il Pm è tenuto a dare atto nei verbali relativi. La persona informata dei fatti, a differenza dell’indagato, non può avvalersi della facoltà di non rispondere.
Non si sa se le audizioni si svolgeranno a Roma o a Bergamo. Quella di Conte certamente a Roma, per i due ministri sapremo.
Non può essere taciuto, in coda alla notizia, il comportamento di Matteo Salvini. Qui di seguito il twitte dell’ex ministro dell’interno, incarico che sottolineo.

“Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi giustizia è fatta chi ha sbagliato deve pagare” segue il titolo del Corriere della Sera.
Certamente, il titolo del prestigioso quotidiano milanese è sbagliato. Conte, Lamorgese e Speranza, come prima di loro Fontana e Gallera, vengono ascoltati e non interrogati. Ma comprendo che è distinzione da giuristi, che può sfuggire al giornalista. Ma l’occhiello (cioè il sottotitolo) dice testualmente “interrogherà come testimoni”.

Orbene, il segretario della Lega che è stato anche ministro dell’interno e che in una trentina d’anni di politica attiva (nonostante abbia 47 anni) sarà stato ascoltato, come persona informata dei fatti, non poche volte, non si capisce come possa far credere ai suoi fans che Conte, Lamorgese e Speranza siano stati indagati o peggio rinviati a giudizio, se non in procinto di essere condannati in via definitiva. Manca solo che scriva sotto le foto “Wanted” (ricercato-o ricercati) e il quadretto è completo.
Non mi stupisce il garantismo nei confronti dei suoi amici ed il giustizialismo nei confronti di quelli che, dovrebbero essere avversari, e si considerano, invece, nemici. Diciamolo, pardon, scriviamolo onestamente è vizio un poco di tutti. Da destra a sinistra nell’emiciclo si salvano dall’incivile giustizialismo solo alcune mosche bianche, poi c’è chi è più sguaiato e chi meno, ma è questione di stile ed educazione ricevuta. Mi fa specie, francamente, come il Senatore leghista, o la sua “bestia” (soprannome del suo ufficio stampa), trattino i loro seguaci: come dementi incapaci d’intendere e di volere. E in questo post la prova inconfutabile, In Finlandia, per una mancanza assai meno grave, la ministro del bilancio si è dimessa. Da noi, purtroppo, se i soggetti mi dovessero leggere, si farebbero una sonora risata. Ma non c’è da ridere, c’è da piangere per come è ridotto il nostro Paese, dove mentire è una medaglia d’onore. E mi fermo qui. Per chi vuol capire basta e avanza, per chi non vuole mi potrei sgolare all’infinito inutilmente.
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