Giorno Unità’ Nazionale e giornata Forze armate

Al Quirinale la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia

La redazione

Si è svolta, al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia, conferite nell’anno 2022, in occasione della ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Dopo l’intervento del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso.

Il Capo dello Stato, coadiuvato dal Ministro Crosetto, ha consegnato le decorazioni agli insigniti:

Generale Enzo Vecciarelli, Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, Generale di Divisione Franco Federici, Contrammiraglio Luca Pasquale Esposito, Capitano di Fregata Francesco Ruggiero, Generale di Divisione Aerea Gianluca Ercolani, Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, Tenente Colonnello      Maurizio De Guida, Generale di Brigata Giovanni Pietro   Barbano, Luogotenente Paolo   Dalla Pozza.

Erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Vice Presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, in rappresentaanza della Corte Costituzionale, il Giudice Costituzionale Giulio Prosperetti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, il Presidente del Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia, Andrea Fornasiero, con i componenti il Consiglio dell’OMI e autorità civili e militari.

Prima della cerimonia il Presidente Mattarella ha incontrato una rappresentanza di Allievi degli Istituti di Formazione Militare.

Di seguito le motivazioni delle decorazioni:

Generale Enzo Vecciarelli – Croce di “Grande Ufficiale” dell’Ordine Militare d’Italia – Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha condotto le Forze Armate lungo un complesso processo di trasformazione, con lungimirante visione strategico-militare ed energico impulso interforze. In qualità di “Comandante Operativo”, ha guidato uomini e donne in operazioni in diversi teatri internazionali, fra i quali l’Afghanistan, il Libano, l’Iraq, la Libia, la Somalia, il Niger, il Kosovo, la Bosnia, nel Mediterraneo ed al largo del Corno d’Africa, tutte caratterizzate da complessità operativa e logistica, resa ancora più articolata dalla pandemia Covid-19. La straordinaria capacità, l’esemplare professionalità e l’altissimo impegno profuso sono stati determinanti per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

Esemplare figura di Comandante, il suo operato, improntato ad ammirevole perizia e senso di responsabilità, riceveva l’ammirazione delle autorità politiche e militari nazionali ed estere, contribuendo a innalzare il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese in ambito internazionale. Fulgido esempio di abnegazione al dovere e servizio alla Patria.

Roma, 6 novembre 2018 – 5 novembre 2021

Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati – Croce di “Ufficiale” dell’Ordine Militare d’Italia – Ufficiale Generale di preclare qualità umane, militari e professionali ha operato in varie e delicate operazioni condotte in ambiti internazionali, anche al di fuori dei confini nazionali.

Nonostante l’emergenza sanitaria COVID-19, grazie alla sua brillante azione di comando, ha contribuito in maniera determinante all’operazione “Aquila Omnia”, che ha permesso, con un ponte aereo umanitario, l’evacuazione di personale civile afghano, riscuotendo attestazioni di apprezzamento e ammirazione per l’Aeronautica Militare.

Inoltre, l’autorevolezza e la padronanza dello scenario operativo, unitamente alle eccezionali doti di pianificazione e gestione delle risorse, sono state determinanti nelle delicate operazioni di “Nato Air Policing”, volte a proteggere il fianco est dell’Alleanza.

In ogni circostanza e soprattutto nelle situazioni di emergenza, individuava, con chiarezza di intenti, le migliori soluzioni operative, assicurando il determinante contributo delle Forze Aeree italiane alle operazioni in atto.

In virtù degli eccezionali risultati conseguiti, contribuiva ad accrescere il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese.

Territorio nazionale ed estero, 2019 – 2021

Generale di Divisione Franco Federici – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Kosovo Force (KFOR), nell’ambito dell’operazione “Joint Enterprise”, ha guidato le forze dell’Alleanza Atlantica con indiscusso valore, impiegando con straordinaria autorevolezza le differenti capacità operative rese disponibili dalle nazioni partecipanti per il pieno conseguimento degli importanti obiettivi della missione.

La sua ferma e risoluta azione di comando, unita alle apprezzate capacità diplomatiche tese al dialogo e alla cooperazione con tutti gli attori interni ed esterni, hanno esaltato, in uno scenario operativo complesso, il ruolo di KFOR come fattore di stabilità nell’area balcanica, contribuendo in modo tangibile allo sviluppo economico, sociale e politico della regione, dando lustro alle Forze Armate italiane e al Paese.

Pristina (Kosovo), novembre 2020 – ottobre 2021

Contrammiraglio Luca Pasquale Esposito – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Task Force 465 – EU NAVFOR Somalia, nell’ambito dell’operazione “ATALANTA”, ha condotto valorosamente i propri uomini e le forze aeronavali assegnate in numerose attività di deterrenza delle organizzazioni criminali dedite alla pirateria nel Golfo di Aden e nel Bacino Somalo. In un contesto ambientale e operativo estremamente complesso, reso ancora più articolato dalla pandemia COVID-19, ha operato con un’incisiva azione di comando, assicurando la salvaguardia degli interessi dell’Unione Europea e nazionali nonché la sicurezza delle linee di comunicazione marittima nell’area di operazioni. Particolarmente significativa la sua capacità di relazione con le autorità e istituzioni dei paesi rivieraschi dell’area di operazioni, con i quali ha avviato e consolidato numerose collaborazioni tecnico-militari.

Riscuotendo unanimi apprezzamenti, fino al livello dei vertici militari dell’Unione Europea, ha conferito lustro alle Forze Armate italiane e al Paese in uno scenario internazionale di grande rilevanza per la stabilità globale.

Golfo di Aden, marzo 2021 – agosto 2021

Capitano di Fregata Francesco Ruggiero – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Nave MARCEGLIA, nel quadro dell’operazione “GABINIA”, finalizzata alla protezione degli interessi nazionali e alla sicurezza delle linee di comunicazione marittima nel Golfo di Guinea, agendo con tempestività e coraggio, contrastava con efficacia e risolutezza un attacco di pirati nei confronti della nave mercantile Queen Zenobia, di bandiera liberiana. In coordinamento con la Marina Nigeriana e con l’armatore dell’unità, ne garantiva la scorta e la navigazione in sicurezza fino al passaggio di consegne con le competenti autorità giudiziarie nigeriane, che procedevano all’arresto dei criminali.

Per gli eccezionali risultati conseguiti, conferiva lustro e prestigio alle Forze Armate italiane e al Paese.

Golfo di Guinea, 7 ottobre 2021

Generale di Divisione Aerea Gianluca Ercolani – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Joint Air Task Force (JATF) nell’ambito della missione NATO International Security Assistance Force (ISAF) in Afghanistan, assicurava la massima espressione operativa del complesso ed articolato dispositivo aeronautico posto alle sue dipendenze. Gestiva con determinazione operazioni per il trasporto di uomini e materiali, evacuazione medica d’urgenza, missioni di sorveglianza, di ricognizione tattica e supporto aereo alle forze di terra, contribuendo significativamente alla sicurezza del contingente internazionale e alla stabilizzazione del Paese.

Con l’eccezionale operato posto in essere, ha conseguito risultati di prim’ordine, conferendo lustro e prestigio alle Forze Armate italiane e al Paese.

Herat (Afghanistan), 4 maggio – 7 novembre 2011

Colonnello Luca Giuseppe VITALITI – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante della Task Force Air in Iraq, si distingueva per le spiccate capacità organizzative e di pianificazione delle operazioni e per la partecipazione diretta in diverse missioni nell’ambito delle operazioni di supporto alla Coalizione internazionale per la lotta al terrorismo islamico. Grazie alla sua brillante azione di comando, garantiva l’indispensabile supporto aereo all’Alleanza con assetti operanti da quattro basi diverse, assicurando altresì il rischieramento in Kuwait delle Unità italiane presenti in Afghanistan, a seguito dell’occupazione dei territori da parte dei talebani.

Fulgido esempio di Comandante, in virtù degli eccezionali risultati conseguiti, contribuiva ad accrescere il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese.

Iraq, 25 novembre 2020 – 21 luglio 2021

Tenente Colonnello Maurizio De Guida – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Rischierato più volte al di fuori dei confini nazionali in delicate operazioni militari condotte in ambiti internazionali e, in particolare, in attività di volo in Afghanistan, a supporto delle attività ISAF, effettuava numerose missioni operative.

In particolare, grazie alla sua brillante azione di comando, gestiva in prima persona 21 assetti aerei impiegati a supporto della complessa operazione finalizzata al salvataggio dell’equipaggio di un elicottero americano abbattuto in territorio ostile. Inoltre, in occasione di una complessa e delicatissima missione in supporto aereo in emergenza a un plotone americano, oggetto di un’imboscata nemica, veniva chiamato a coordinare l’evacuazione aerea di due soldati feriti gravi con scorta armata agli elicotteri giunti sul luogo. Ufficiale di indiscusso valore, professionista esemplare, dava prova di elevatissime capacità e contribuiva in difficili contesti operativi ad accrescere il lustro ed il prestigio delle Forze Armate italiane e del Paese.

Afghanistan, 18 marzo 2011 – 4 ottobre 2011

Generale di Brigata Pietro Barbano – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Comandante dell’Integrated Police Unit nell’ambito dell’operazione EUFOR – Althea in Bosnia Erzegovina, guidava con spiccata capacità di comando l’Unità verso elevati livelli di efficienza operativa, nonostante le complesse problematiche dell’area bosniaca.

Contribuiva in modo determinante al conseguimento degli obiettivi di sicurezza internazionale, instaurando proficui rapporti con le comunità locali e affermandosi quale interlocutore altamente qualificato per i Vertici militari, i rappresentanti dell’Unione Europea e delle Organizzazioni Governative.

Quale Capo di Stato Maggiore del Quartier Generale della Forza di Gendarmeria Europea e Direttore del Centro di Eccellenza per le Stability Police Units, forniva uno straordinario apporto dottrinale alla crescita del settore della formazione delle Unità di polizia di stabilità straniere impegnate in operazioni per il supporto della pace, contribuendo ad esaltare il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate nel mondo.

Territorio estero e nazionale, settembre 1995 – marzo 2022

Luogotenente Paolo Dalla Pozza – Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia – Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, già inviato dal 1999 in molteplici missioni per il mantenimento della pace e per la tutela delle rappresentanze diplomatiche nazionali all’estero, impiegato a Kabul, Afghanistan, durante il ripiegamento della missione NATO “Resolute Support” e la contestuale offensiva dei movimenti talebani, guidava numerosi interventi per il recupero di connazionali e di cittadini afghani. Nella circostanza, al verificarsi di un attacco nel settore ove stava operando unitamente all’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia, con straordinaria reattività e coraggio, garantiva l’incolumità del diplomatico allontanandolo dall’area di rischio.

Mattarella con gli insigniti

Gli importanti risultati operativi conseguiti contribuivano a dare lustro alle Forze Armate italiane e al Paese.

Territorio estero, 1999 – 2021

 Roma, 03/11/2022 (II mandato)

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia

 Palazzo del Quirinale, 03/11/2022 (II mandato)

Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente del Senato, al Vicepresidente della Camera, al Giudice della Corte costituzionale, al Ministro della Difesa, ai vertici delle Forze Armate, del sistema della Difesa, della Guardia di Finanza, delle Agenzie, ai rappresentanti delle Associazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, al Consiglio dell’Ordine Militare, agli allievi degli Istituti di Formazione che ho poc’anzi incontrato, e a tutti i presenti.

Un particolare benvenuto al Quirinale a coloro che riceveranno oggi i riconoscimenti.

La cerimonia di oggi si tiene in un contesto internazionale gravido di preoccupazioni.

La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina sta riportando indietro di un secolo l’orologio della storia.

Non possiamo arrenderci a questa deriva.

Da qui il sostegno senza riserve a Kyiv.

La Repubblica – con i Paesi democratici con cui si è alleata per costruire un ordine internazionale più equo e inclusivo – ha testimoniato fermamente, con la sua politica estera, la vocazione di pace, in coordinamento con le Nazioni Unite, con le iniziative dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. Nello svolgimento di questa politica le Forze Armate hanno svolto un ruolo rilevante

Lo manifestano, ancora una volta, i riconoscimenti dell’Ordine Militare d’Italia, di cui – come domani a Bari alle bandiere di guerra dell’8° Reggimento Bersaglieri, del 4° Reggimento Genio Guastatori, del 4° Reggimento Artiglieria contraerei Peschiera e dell’Arma dei Carabinieri – tra poco consegnerò ai militari che hanno dato prova di perizia, di senso di responsabilità e di valore, onorando il giuramento prestato alla Costituzione, come poc’anzi ha ricordato il Ministro della difesa.

Questi comportamenti esprimono la tenace volontà della Repubblica di rappresentare un fattore di stabilità internazionale, di promozione di diritti di libertà e di rispetto dei valori universali dei diritti dell’uomo e dei popoli.

Di chi, con determinazione, sposa la causa del dialogo e della cooperazione, senza mai rinunziare alla pacata e salda difesa dei principi su cui si basa quell’ordinamento internazionale, ispirato alla eguaglianza tra Stati e popoli, che caratterizza l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Le pagine che le nostre Forze Armate hanno scritto, nelle missioni a cui Governo e Parlamento le hanno chiamate, ci parlano di spirito di sacrificio, di professionalità, di umanità.

Siamo orgogliosi delle donne e degli uomini, nostri concittadini in armi, che hanno saputo contribuire – in aree delicate e in situazioni spesso assai difficili – ad affermare le ragioni della vita contro violenze interne e conflitti internazionali. Hanno contribuito alla lotta contro le forme di guerra asimmetrica promosse dal terrorismo transnazionale.

Il concetto di sicurezza, come voi ben sapete, non si esaurisce nelle problematiche della difesa militare.

Non riguarda soltanto Stati e frontiere, come abitualmente si era usi considerare, ma riguarda la sicurezza “umana”, a partire dalle condizioni di disuguaglianza dei popoli.

Si tratta, quindi, di un obiettivo che va concepito e perseguito in modo multidimensionale.

In questa visione, la strada della pace non potrebbe fare a meno dell’apporto che recate.

Le caratteristiche peculiari comuni ai nostri militari – mentre rappresentano sul campo le eccellenze del nostro Strumento militare italiano – costituiscono la manifestazione della nostra cultura, del nostro saper coniugare valore e coraggio con altruismo e nobiltà d’animo.

Stiamo affrontando situazioni complesse.

Il progresso tecnologico porta a un confronto in tutti i domini, quello spaziale e quello cibernetico inclusi, in una situazione che registra, dolorosamente, l’esacerbarsi delle conseguenze dei conflitti sulle popolazioni e sull’ambiente.

Questo ci sollecita a uno Strumento militare altamente flessibile e fortemente integrato nella sua dimensione interforze, oltre che organicamente coordinato in ambito Nato e, auspicabilmente, nell’ambito dell’Unione Europea. Capace di intervenire con prontezza, in aderenza a quanto disposto dalle nostre istituzioni democratiche.

L’Italia contribuisce con generosità alle operazioni di mantenimento della pace, sia nell’Alleanza Atlantica – a sostegno delle esigenze della sicurezza collettiva e dei Paesi membri – sia nelle missioni decise dalla comunità internazionale: più di 6400 membri delle Forze Armate rappresentano il volto dell’Italia, della nostra Repubblica, in più di 36 operazioni militari fuori dai confini nazionali.

Un contributo rilevantissimo alla autorevolezza del nostro Paese nei diversi consessi internazionali nei quali si esprime la nostra presenza; accanto alla affermazione, sovente, di un modello italiano di “peace-keeping” che viene riconosciuto nella sua validità da tutti gli interlocutori.

È una scelta lungimirante, che attesta la raggiunta consapevolezza di come gli interessi nazionali si sostengano e si promuovano nell’ambito della difesa di interessi generali più ampi, nell’ambito dei quali possono trovare miglior tutela e salvaguardia.

Oggi siamo sfidati, in particolare, dalle vicende che affliggono l’area geopolitica dell’Europa, del Mediterraneo Allargato, dello stesso Mar Baltico. Vi si aggiunge – tra gli altri – il tema della garanzia della libertà di navigazione e dei traffici, che ci vede presenti nell’ambito di missioni internazionali di contrasto alla pirateria in acque molto lontane.

Nelle motivazioni delle onorificenze troviamo, questa mattina, riferimenti a tutto questo: a territori, a mari e cieli, a esperienze che hanno segnato nel profondo – talvolta con dolore – le identità dei nostri Corpi armati.

Dal Libano, all’Iraq, alla vicenda dell’Afghanistan, ai Balcani, testimoniano della coerenza del nostro impegno e del senso del dovere che l’ha contraddistinto.

Le motivazioni rispecchiano crescita di competenze, determinazione, capacità di guida e di assunzione di responsabilità al servizio della Repubblica.

Sono quindi particolarmente lieto di procedere alla consegna delle ricompense dell’Ordine Militare d’Italia; simbolo tangibile di riconoscenza e di considerazione verso quelle unità militari, quegli Ufficiali e Sottufficiali delle Forze Armate che, in teatri di conflitti, o in operazioni militari in tempo di pace, in Italia e all’estero, hanno compiuto azioni e tenuto comportamenti esemplari. Esempi per i giovani qui convenuti che hanno scelto la strada di servire l’Italia in uniforme.

Con un pensiero agli oltre 5.000 militari che concorrono alla sicurezza garantita dalle Forze di polizia sul territorio nazionale, rivolgo le più vive congratulazioni agli insigniti, mentre invio un caloroso augurio ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri, ai finanzieri, al personale civile della Difesa.

A questo augurio aggiungo, loro tramite, un sentimento di riconoscenza per le rispettive famiglie.

Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!

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