Gas, per Biden il business

per noi la canna

Mimmo Loperfido

Non è la prima volta che si sente parlare di gas americano in Europa. Un certo mister Justin Crus, petroliere texano, chiedendo a Joe Biden di fargli da agente di commercio, da tempo sta cercando il business nel vecchio continente. Ha fatto il pazzo per evitare che la seconda rete di approvvigionamento russo, nord Stream due, arrivasse in Germania. Alla fine c’è riuscito, quei lavori sono stati sospesi appena iniziata la guerra.

Tuttavia, considerato che il fine giustifica i mezzi, trarremo vantaggio dal gas naturale liquidò americano? Coprirà le nostre esigenze? Ci farà risparmiare? I fornitori made in USA sono affidabili? L’idea di imporre al mercato mondiale di uniformare i prezzi di vendita, potrà funzionare?
Le risposte ad oggi, purtroppo sono tutte negative.
Secondo il ministro Roberto Cingolani, per metterci a posto sarebbe necessaria una scazzottata al gas russo. Di fatto, però, quello che starebbe per arrivare dagli Stati Uniti è meno di una carezza. Per di più, dovremmo andarcelo a dividere con gli altri paesi europei. Il prodotto americano attualmente costa il 40% in più rispetto a quello russo. Vanno considerati costi accessori, tra cui anche il trasporto via nave.


Sapendo che lo paghiamo di più altri fornitori, per esempio Gazprom, non saranno tentati di adeguarsi ai prezzi di mercato? Ulteriori aumenti che potrebbero trasferirsi pari pari sulle nostre bollette.
Sulla affidabilità dei nostri futuri fornitori si è espresso in modo molto chiaro Gabriele Masini. direttore di “Staffetta quotidiana“. Il suo autorevole organo di informazione, specializzato sul mercato gas e petrolio, denuncia la criticità dei contratti che regolano questo particolare mercato. Sono concesse eccessive libertà ai proprietari delle metaniere. Infatti, sono liberi di invertire le rotte delle loro navi, se, da un’altra parte del mondo arrivano offerte di acquisti più vantaggiose.

Infine, l’ipotesi di imporre un limite al prezzo del gas ed obbligare a rispettarlo tutti i fornitori del pianeta, è possibile? C’è chi era convinto di sollevare il mondo con una leva. Perché scoraggiare chi si propone di scardinare l’imperituro rapporto tra “domanda e offerta” ?

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