Dibattito sul Covid-19

Voci non proprio univoche. Boccia, Speranza, Iss, Giani……..

La Redazione

E’ il Covid il centro del dibattito nazionale, intorno al quale dibattono dalla politica alla crobaca.

Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali: “ Se vogliono rimuovere i vincoli agli spostamenti in tutti i comuni italiani ci troveranno contrarissimi, se vogliono chiarimenti per i piccoli comuni nelle aree interne, il parlamento ha i mezzi per farlo.” Ed aggiunge: “Siamo ancora nella fase più critica e se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è abbastanza certo“. Dunque, conclude: “Rispettare le regole e mantenere il massimo di attenzione” .

Gli fa eco Roberto Speranza, ministro della Salute: “Sono preoccupato per le due settimane delle feste natalizie. Se passa il messaggio liberi tutti si ripiomba in una fase pericolosa a gennaio e febbraio quando saremo in piena campagna vaccinale“. Conclude “La mia linea è, e resta, quella della prudenza e ribadisco con forza la necessità di non vanificare i sacrifici fatti“.

Anche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si è espresso attraverso le parole del suo presidente Silvio Brusaferro: “Sulle festività abbiamo un dato alto di incidenza che non ci permette di passare dalla fase di mitigazione alla fase di contenimento. I comportamenti individuali, i movimenti delle persone e le fasi di aggregazione sono efficaci nel ridurre la trasmissione del virus e quindi più le adottiamo e meglio è. Quindi è importante nelle prossime settimane essere attenti e rigorosi nel rispetto di queste misure perchè questa incidenza la dobbiamo abbassare proprio per poter ripartire il prossimo anno. In questa fase particolarmente critica la ripartenza è difficile “.

Ma non tutte le voci sono concordi. Dissonanze generalmente dai Governatori regionali. Ne citiamo uno per tutti Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana secondo il quale: “La Toscana ha sicuramente uno dei livelli minori di contagio in questo momento, e quindi si viene a creare una disparità di trattamento tra Regioni. Una delle regioni in zona gialla è arrivata ad avere negli ultimi giorni una media che si avvicina ai 4mila contagi giornalieri e noi che da una settimana siamo a 500 rimaniamo e in zona arancione“. “Mi sento di segnalare soprattutto l’ingiustizia -ha concluso – perché i dati ci portano a condizioni di zona gialla, quindi di opportunità di movimento delle persone“.

In Abruzzo situazione kafkiana. L’Ordinanza del Governatore che da rossa classificava in zona arancione la regione, a seguito del ricorso del governo è stata dichiarata sospesa dal Tar per un giorno (oggi), visto che da domani l’Abruzzo torna anche per il Governo in zona arancione. Per oggi e solo oggi negozi chiusi. Ma non tutti lo hanno compreso, molti hanno aperto e polizia e carabinieri per tutta la giornata sono stati obbligati a far rispettare la chiusura odierna.

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