Corte costituzionale: “E’ inammissibile il referendum sull’eutanasia”

Cappato: ‘brutta notizia, noi andiamo avanti’

Lidia Petrescu

In attesa del deposito della sentenza sull’eutanasia, l’Ufficio comunicazione della Corte costituzionale fa sapere che si è ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.

Questa per noi è una brutta notizia. È una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia”. Lo ha detto Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni, in merito alla decisione arrivata dalla consulta sull’inammissibilità del Referendum per l’eutanasia legale. “Sull’eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Come con Piergiorgio Welby e Dj Fabio. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi. Eutanasia legale contro eutanasia clandestina”.

Provo tanta tristezza pensando alle persone più vulnerabili le cui richieste resteranno inascoltate. Io ero sicura che la Corte avrebbe deliberato a favore di questo referendum e sono rimasta molto delusa. Rimane l’ultima ‘speranza’ del Parlamento…Vorrei personalmente fare qualcosa per sensibilizzare al tema, non so ancora cosa” dichiara Mina Welby.

“Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando la bocciatura del referendum sull’eutanasia legale da parte della Corte costituzionale.

“La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’ eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa”. Ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta su Twitter.

I 15 giudici della Corte costituzionale riuniti in camera di consiglio,  hanno discusso solo dell’ammissibilità del quesito sull’eutanasia, e non anche degli altri referendum che in tutto sono i seguenti:

EUTANASIA L’obiettivo è depenalizzare l’omicidio del consenziente, punito dall’articolo 579 del codice penale con la reclusione da 6 a 15 anni. Con alcune eccezioni: resta un reato se si tratta di un minore e in questo caso si applicano le pene previste per l’omicidio.

CANNABIS  Si chiede la cancellazione delle pene per i coltivatori di cannabis (carcere da 2 a 6 anni e multa da 26mila a 260mila euro) e la sanzione amministrativa della sospensione della patente.

LEGGE SEVERINO   La richiesta di Lega e Radicali è di abolire l’intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge. Il che significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. E soprattutto l’articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.

CUSTODIA CAUTELARE Cancellando parte dell’articolo 274 del codice penale, si vuol ridurre l’ambito dei reati per i quali è consentita l’applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti ed i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell’indagato o di inquinamento delle prove.

SEPARAZIONE DELLE CARRIERE  Lo scopo del referendum è non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato. Oggi sono possibili 4 passaggi, che saranno dimezzate con la riforma.

CONSIGLI GIUDIZIARI Consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, è lo scopo dei referendari. Prevista dalla riforma della ministra Cartabia, ma solo se il Consiglio dell’Ordine abbia segnalato comportamenti scorretti da parte del magistrato che si deve valutare responsabilità civile diretta dei magistrati.

MAGISTRATI Cancellando parte delle norme attuali si vuole introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati per gli errori giudiziari. Ad oggi è lo Stato che risarcisce il cittadino che abbia subito un ingiusto danno e poi si rivale sul magistrato.

ELEZIONI DEI COMPONENTI DEL CSM Il quesito propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L’obiettivo è arrivare a candidature individuali libere, già previste nella riforma Cartabia.

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