Conferenza stampa di Conte per decreto legge del 24 marzo 2020

Una Conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte per illustrare al Paese ed ai cittadini tutti le misure adottate oggi, utilizzando lo strumento legislativo del decreto legge.

Gianvito Pugliese

Un Giuseppe Conte, apparentemente sereno e tranquillizzante, come dev’essere un autentico leader in situazioni di grave emergenza, come quelle che sta attraversando il Paese a seguito della pandemia che ci ha colpito, ha illustrato in una inedita forma di conferenza stampa i provvedimenti adottati,

Ho scritto “inedita forma” perchè di giornalisti presenti fisicamente non ce n’era neanche mezzo, tutti collegati a mezzo web.

Qualche domanda interessante da parte di Colleghi, ma nulla di che. Interessanti, e non poco, sono state le dichiarazioni di Giuseppe Conte, tutte argomentate e motivate, nessuna apodittica, cioè priva di dimostrazione. L’esatto contrario di ciò a cui assistiamo normalmente nei comizi, perchè tali sono diventate la maggioranza delle uscite della stragrande maggioranza dei politici, a prescindere dall’appartenenza. Ma torniamo ai fatti.

Conte ha avviato la conferenza spiegando che oggi il Consiglio dei Ministri ha adottato un decreto legge, innanzitutto per fare chiarezza, legittimare e raccordare il continuo uso di DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) , che si sono susseguiti, qualche volta con apparenti o sostanziali contraddizioni, conseguenza della necessità di adeguare le disposizioni urgenti all’evolvere dell’epidemia, prima, e della pandemia, dopo, di coronavirus, provvedimenti presi tutti alla luce delle risultanze delle riunioni della comunità scientifica.

Conte cioè non ha rivendicato ed attribuito la perfezione a quel continuo susseguirsi di disposizioni, anzi ne ha riconosciuto i limiti, ma ha sostenuto che non si poteva fare altrimenti. E sfido qualcuno in buona fede o con un minimo quoziente d’intelligenza a dargli torto.

Domani ha detto Conte, “sarò alla camera per riferire al Parlamento” e poi continuerò a riferire con cadenza di 15 giorni. Ha poi illustrato le nuove sanzioni adottate per chi è colto a muoversi senza motivo, che vanno da un minimo di 400 ad un massimo di 3.000 euro e possono essere aumentate di un terzo se commesse utilizzando un auto, per la quale però è escluso “il fermo amministrativo”, ha detto rispondendo alla domanda di un Collega.

E’ stato categorico nel rivendicare allo Stato il coordinamento e le disposizioni sulle limitazioni alla libertà dei cittadini. Ha, peraltro, precisato che continuerà il serrato confronto con le regioni a cui la Costituzione delega la competenza in materia di sanità e che meglio dello Stato conoscono la situazione ospedaliera territoriale. Potranno, dunque, le regioni adottare anche norme localmente più restrittive, sempre che la situazione epidemica lo giustifichi e che siano concordate con il Governo centrale.

Sugli scioperi che i sindacati hanno annunciato a tutela della salute dei lavoratori, Conte, dopo aver ricordato che a Palazzo Chigi si era da poco tenuto un’incontro durato 18 ore per definire le norme di tutela da osservare per poter continuare la produzione, ed aver precisato che il colloquio tra il governo ed i sindacati è quasi quotidiano, ha detto di sperare ancora in una mediazione positiva che scongiuri gli scioperi. A domande su eventuali precettazione è stato evasivo, ed è stata, a mio giudizio, l’unica occasione di opacità.

Ha quindi assicurato, rispondendo a qualche richiesta avanzatagli, che benzina ed alimentari, come pure i prodotti farmaceutici non verranno a mancare.

Appena disponibile pubblicheremo il testo del decreto legge odierno.