Come trattiamo (male) i nostri Siti Culturali…ignoranza o profitto ?
L’argomento prende spunto dal caso di questo bellissimo Borgo, Erice, nel circondario di Trapani, e dai movimenti a dir poco strani della sua Signora Sindaco. Ma molti potrebbero essere casi eclatanti di mal gestione dei nostri Beni Culturali. Ovviamente se ne interessa solo la magistratura. Ministero e ministro sono in tutt’altre faccende affaccendati, a questa roba morti e sotterrati.
Maria Catalano Fiore
Che la nostra Italia potrebbe vivere, in massima parte di turismo è ormai risaputo, ma non ancora accettato. Mi dispiace affermarlo, ma siamo veramente ignoranti, ed anche con più lauree, non capiremo mai che i nostri Borghi, Musei, Case museo e quant’altro, richiamano tanta gente, soprattutto stranieri. E cosa succede? Noi li snobbiamo, anche se costoro portano soldi, viaggiano, alloggiano, consumano sul nostro territorio e, soprattutto, pagano biglietti di ingresso per i vari siti, che sono, va detto, ingiustificatamente, piuttosto cari.
Tutto questo posso affermarlo con cognizione di causa, avendo lavorato per ben 40 presso il Ministero per i Beni Culturali ed Attività culturali, ora Mibact (è stato aggregato il Turismo). Non sono Matusalemme, ho solo cominciato, per mia fortuna troppo presto, e riscattando due lauree, una specialistica ed un Master alla Sorbona, sono riuscita a liberarmi della famigerata Fornero. Quindi, ho una visione sufficientemente chiara della situazione Italiana. Stato allo sbando per altri gravi motivi. Ministero allo sbando da un po’ di anni, affidato a gente incompetente, vedasi Dario Franceschini, poi Francesco Rutelli, Biondi ecc.. ed ora ancora una volta a Dario Franceschini per impartire l’Estrema Unzione Laica. Si sa, si torna sempre sul luogo del delitto. La Chiesa cura bene i propri averi e visitare le varie sale dei Musei Vaticani, in un giorno, a Roma, solo per i ticket d’entrata, per due persone equivale ad uno stipendio medio mensile. Ma quella è una loro gestione, lo Stato Italiano non ha voce in capitolo.
Noi Italiani invece disprezziamo, anche in questo momento di crisi, tali entrate. E mentre nei Musei d’oltralpe ci si lamenta per il calo dei visitatori e si fanno pacchetti turistici invoglianti, noi restiamo a guardare.
Restiamo a guardare anche con notizie, che arrivano e sono sotto i nostri occhi, di siti archeologici depredati o incendiati. Ad Agosto non ne parliamo: è un bollettino di guerra. Borghi divenuti quasi fantasma, senza neppure punti di ristoro o trattorie ecc…. Monumenti e Chiese lasciate all’incuria, oppure ingabbiati per lavori da farsi….un domani, e la gabbia prospera proprio in periodo estivo. Tutto poco invogliante per il turista che continua a concentrarsi sulle città d’Arte, dove tra carenza di personale, chiusura settimanale ecc…..forse riesce ancora e vedere qualcosa. Ovviamente, anche qui a caro prezzo.
Da diversi anni. infatti. vige una specie di usanza: 1- Si paga un biglietto di ingresso per entrare nel sito, palazzo o castello, poi, se si vogliono vedere saloni particolari, biglietto n.2; se per caso è ospitata una mostra particolare, di arte contemporanea o altro, quella che magari ci interessa di più, biglietto n. 3 e così via….

Ieri poi, leggevo del Caso di Erice….splendida cittadina del trapanese, dove oltre a presenza di reperti e Insediamento dall’epoca pre-cristiana in poi, vi è anche il fiorente Centro Studi Ettore Majorana diretto da Antonino Zichicchi, fisico, divulgatore ed accademico. Zichicchi dal niente è riuscito a creare questo centro all’avanguardia di fisica e ad invitare, nel 1993, per una benedizione, il Papa Giovanni Paolo II.
Ora cosa succede… in un primo momento la Sindaco si crea problemi di parcheggio, semi-inesistenti poichè il Centro è staccato dalla parte antica, e non eccessivamente trafficato. Ovviamente, un po’ più in estate, per la presenza dei dottorandi, ma in inverno è solo accerchiato dalla nebbia
Ebbene la signora sindaco, in odore di collusione mafiosa, nonchè di appalto poco chiaro, affidato alla ditta del fratello, tra l’altro, come il marito, assessore al comune di Trapani. Collusione, avidità, ignoranza…non si riesce a decifrare, tra l’altro in un momento di scarsa prudenza la Signora si autoaccusa nell’intercettazione di una talefonata con un boss mafioso locale, facendosi interdire dalle varie cariche, nonchè dal frequentare Erice. Obbligo prescritto a lei stessa ed ai suoi congiunti indagati. Autogoal? Coscienza o pressioni così forti da uscire driblando, come solo una biscia sa fare, da questo empasse mostruoso?
Cosa altro aggiungere?…..Chi vivrà vedrà.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare i contatti o scrivere alla e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it grazie