Cartabia: riforma del Csm ineludibile ed esigente con i magistrati
Messo mano a capitolo ‘porte girevole’ e a sistema elettorale
Gianvito Pugliese
Marta Cartabia, Guardasigilli la considera una riforma “esigente” e “ineludibile”. Anzitutto, una esigenza per ridare una immagine alla magistratura che necessita “di essere un pochino più severa con se stessa” per ridare a se stessa “fiducia e credibilità”calata ai minimi storici.
Questa le parole con cui la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha accompagnato il “lungo dialogo e confronto” che è culminato, al momento, con l’approvazione in Cdmdella riforma del Consiglio superiore della magistratura, organo di autogoverno delle toghe appartenenti alla magistratura ordinaria, devastata da scandali interni emersi nella vicenda Palamara.
“Nuove e più vigorose regole”– ha ribadito la Cartabia – “che gioveranno soprattutto alla giurisdizione e ai cittadini che “hanno diritto di recuperare piena fiducia nella nostra magistratura”.
“Abbiamo messo mano al sistema elettorale del Csm e abbiamo riscritto il capitolo delle cosiddette ‘porte girevoli’ per i magistrati che entrano in politica, nonché modificato in modo decisivo i criteri per arrivare alle nomine sia del Csm, che dei verici apicali. Non dovranno essere più possibili ‘nomine a pacchetto’ e accordi poco virtuosi. Abbiamo affrontato anche diversi temi come la valutazione di professionalità”.
Sui tempi della Giustizia, la Cartabia è ottimista. “Stiamo già lavorando ai decreti legislativi di attuazione: abbiamo preso l’impegno con l’Europa di portarli a termine entro la fine dell’anno e io confido di poter anticipare i tempi almeno per il penale. Stiamo lavorando bene e alacremente”.
Quanto al testo approvato oggi la Guardasigilli ha mostrato ottimismo: “Questi sono emendamenti a un disegno di legge delega che è già incardinato in Parlamento. Sono state già fatte le audizioni e sono già stati presentati gli emendamenti parlamentari e quindi siamo in una fase avanzata e mi risulta che la Camera abbia già calendarizzato la discussione verso la fine di marzo. Quindi, se non ci sono intoppi, non ci sarà la necessita di proroghe”.
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