Buon compleanno Bikini!

1960, Bari, Il Trampolino, il lido più vip e si affacciano i primi bikini…. foto gentilmente concessa da Giuseppe Fiore.

Maria Catalano Fiore

L’amatissimo e desiderato costume festeggia 74 anni, ma in effetti la sua storia èmillenaria. Adesso è il simbolo di una libertà sociale, più o meno discutibile a volte, non per il Bikini, ma per la capacità di alcune donne di strizzarsi in esso con dubbio gusto…..ma questo è un altro discorso. Ben venga tu o Bikini con il permesso di andare al mare!

Il costume da bagno e di per se il simbolo della vacanza estiva stessa, uno degli oggetti più amato/odiato dalle donne. Intero o bikini, due pezzi, monopezzo ecc…l’oggetto che accompagna l’amara prova costume sia per le rotonde che le magrissime, difficile scegliere il modello giusto!

La vera nascita/origine del Bikini risale al IV secolo d.C. Ci sono molte testimonianze, la più conosciuta è quella del mosaico con le “fanciulle in bikini” conservato nel complesso della villa romana del Casale ad Enna, in Sicilia, patrimonio dell’Unesco.

Abbiamo anche una statua di Venere in bikini dorato. In età romana le donne cominciarono ad usare una fascia subligaris o mammellare per coprire il seno e il subligar, uno slip piuttosto scosciato sia per fare sport che il bagno in comune.

Nel 1824 Maria Carolina di Barry, regina del regno di Napoli, moglie di Ferdinando di Borbone, diede scandalo indossando un completo da mare, con tanto di guanti e cappello per prendere il sole a Posillipo.

Nel 1870 le donne, finalmente, ricevono il permesso di fare il bagno in pubblico, anche se, spesso, in lidi separati dai maschi, con abiti più leggeri, ma comunque coprenti e dotati di una gonna, anche se più corta. L’imperativo era di conservare quanto più possibile una carnagione di porcellana. L’abbronzatura era associata solo alle semplici popolane.

Nel 1940 nasce ufficialmente ad opera di un ingegnere automobilistico francese, Luis Renard, che progettò qualcosa che copriva appena: era “Atomico”, ma fu stroncato da forti pregiudizi.

E fu così che la data ufficiale di invenzione del bikini slittò al 1946 quando un altro sarto francese creò qualcosa di esplosivo, chiamandolo Bikini dal nome dell’atollo fatto esplodere per esperimenti nucleari. Fu una bellezza italiana, del casinò de Paris a posare e sfilare per la prima volta in Bikini, e proprio lei ne suggerì questo nome cosi esplicativo. Era considerato così succinto da ricorrere ad una spogliarellista per indossarlo.“Più esplosivo di una bomba sganciata sull’atollo bikini”.

Questa invenzione non raccolse da subito, al solito, molti consensi, nonostante le donne lo indossassero davvero, alla faccia del perbenismo. Persino nei concorsi di Miss si preferiva il costume intero. Nel 1960 con BB Brigitte Bardot e i suoi due pezzi indossati a Saint Tropez ed a Cannes si creerà una vera promozione pubblicitaria e le vendite saliranno alle stelle.

In Germania la fondazione Gatty Immages ha aperto un vero e proprio museo di Bikini realmente usati dalla Bardot, ringraziamo per l’immagine promozionale.

Sei anni più tardi la bellissima Ursula Andress indosserà quello che diventerà il bikini più noto nella storia del cinema. Bianco, minimo, con cintura, sarà lei la Bond Girl di turno in “007 contro il dr. No” a fianco di uno strafigo Sean Connery.

La memorabile immagine

In America è ormai sdoganato ed anche in Europa, le donne smetteranno la pudicizia con tessuti più elasticizzati e morbidi. Con questi nuovi tessuti finalmente il bikini verrà consacrato come il Master incontrastato dell’estate. E poi ne guadagneranno anche le industrie cosmetiche. Scoprendosi di più, le donne cominceranno ad acquistare freneticamente anche creme solari ed abbronzanti.

Più tardi con più disinvoltura arriverà anche il topless ed il tanga.

Care ragazze ormai non c’è più una precisa moda, ci si può vestire come si vuole. Le curve hanno riconquistato la loro dignità a vantaggio, magari di bikini un po retrò, ma più confortevoli, che valorizzano meglio il corpo. Quindi autostima al massimo e se un centimetro di stoffa può coprire un rotoletto, ben venga, come un ferretto o imbottitura può supplire un po di carenza…. un pareo può creare atmosfera…..come diceva la grande Cocò Chanel “per far girar la testa ci vuole testa!”. Evviva la Libertà di essere se stesse sempre! Una donna solo se si piace e si stima, può piacere ad altri.

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