Allarme Confcommercio: caro bollette su famiglie ed imprese

I rincari dell’energia peseranno per 11 miliardi sulle famiglie e del +40% sulle spese delle aziende

La redazione

Secondo uno studio della Confcommercio i consumi nel periodo delle feste rischiano di subire una brusca frenata.

In base allo studio ilcaro-bollette con la crisi dei mercati dell’elettricità e del gas, con aumenti da gennaio potrebbe superare il 4% già ad inizio anno. Un conto salatissimo per le famiglie e le imprese: una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi per le prime e aumenti di elettricità e gas intorno al 40% per le seconde.

Secondo la confederazione: “Il fenomeno rischia di attenuare in modo rilevante la crescita per il 2022. Il prossimo anno, infatti, l’impatto sia sulla spesa delle famiglie sia su quella delle imprese sarà ancora più consistente di quello già subito nel 2021“.

I dati dello studio. Se nel 2020 le famiglie italiane hanno speso in media 1.320 euro per energia elettrica e gas l’esborso è salito a 1.523 euro nel 2021 con un aumento di oltre 200 euro. Ma assai peggiore la situazione dal prossimo gennaio: nel 2022 questa cifra dovrebbe salire a quasi 1.950 euro in pratica +426 euro rispetto al 2021.

Questo esborso aggiuntivo, in aggregato, cioè per il complesso dei quasi 26 milioni di nuclei familiari, si tradurrebbe in una maggiore spesa energetica, determinata dalla sola componente di prezzo, di oltre 11 miliardi di euro nel 2022. Considerando questa spesa come difficilmente comprimibile da parte delle famiglie è presumibile che le stesse siano costrette a rinunciare ad altre spese tra quelle non obbligate, prolungando le difficoltà di settori già duramente colpiti dalla pandemia. Inoltre, il raffronto tra la maggiore spesa aggregata e gli stanziamenti previsti dal governo per attenuarne gli impatti – tra 3 e 4 miliardi di euro nel complesso di famiglie e piccole imprese – evidenzia la relativa esiguità del pure importante intervento di sostegno”.

Per Confcommercio “sembra inevitabile sia un ripensamento delle politiche energetiche sia una diversa strategia di prezzo per i relativi consumi”. In altre parole si auspica quel contributo di solidarietà proposto da Draghi e bocciato da Berlusconi, Salvini e Renzi.

Quanto alle imprese “il trend rialzista di elettricità e gas sulla bolletta energetica rappresenta una vera e propria emergenza per le aziende. In assenza di misure di contenimento, per il prossimo primo trimestre 2022 si stimano incrementi dei costi dell’elettricità e del gas compresi tra il 38% e il 42%”. E prosegue: “occorre affrontare il tema della dipendenza dalle forniture estere, dipendenza che rende l’Italia più vulnerabile e più esposta a forti oscillazioni dei prezzi. Inoltre, è necessario avviare una riforma della struttura della bolletta energetica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema.

Allargando il tema: ” Servono, poi, misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti su tutta la filiera del trasporto e della logistica e misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali, prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell’approvvigionamento, realizzando un modello di transizione energetica che consenta di coniugare innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente e benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese”.

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