Agnese Borsellino

Oggi nove anni dalla scomparsa

Nunzia Zampino

Il 5 maggio 2013 a causa di una lunga malattia, moriva Agnese Borsellino, moglie di Paolo Borsellino.
Poco tempo prima di lasciarci aveva fatto un appello: “Chi sa, parli!”.

Qui di seguito una lettera scritta al suo Paolo per dirgli “Grazie”.

Caro Paolo, da venti lunghi anni hai lasciato questa terra per raggiungere, forse un mondo migliore, un periodo in cui ho versato lacrime amare, mentre facevo trapelare un sorriso dalla mia bocca, il cuore piangeva, senza capire, stupita, smarrita, cercando di sapere, chiedendomi perché?
Mi conforta oggi possedere tre preziosi gioielli: Lucia, Manfredi, Fiammetta. Simboli di saggezza, purezza, amore, posseggono quell’amore che tu hai saputo donare a tutti attorno a te, caro Paolo, diventando immortale.

L’abbraccio con Antonino Caponnetto

Hai lasciato una bella eredità, oggi raccolta da ragazzi di tutta Italia; ho idealmente adottato tanti altri figli, uniti nel tuo ricordo, dal nord al sud. Tu non ci sei più, ma non siamo stati mai da soli, il supporto delle persone che ci volevano bene, che ti vedevano come un eroe, non ci hanno abbandonati.

Desidero ricordare: sei stato un padre meraviglioso, sei stato fedele, a me, è un fedelissimo servitore dello stato, un modello esemplare di cittadino italiano. Resti per noi un grande uomo, perché dinnanzi alla morte annunciata, hai donato senza proteggerti ed essere protetto, il bene più grande, ” la vita “, sicuro di redimere con la tua morte, chi aveva perduto la dignità di uomo e di scuotere le coscienze. Quanta gente hai convertito!

Non dimentico: hai chiesto la comunione presso il palazzo di giustizia la vigilia del viaggio verso l’eternità, viaggio intrapreso con celestiale serenità, portando con te gli occhi intrisi di limpidezza, uno sguardo con il sorriso da fanciullo, che mai e poi mai dimenticheremo.

In questo ventesimo anno ti prego di proteggere ed aiutare tutti i giovani, sui quali hai sempre riservato tutte le speranze, e meritevoli di trovare una degna collocazione nel mondo del lavoro. Dicevi: “Siete il nostro futuro, dovete utilizzare i talenti che possedete, non arrendetevi di fronte alla difficoltà”. Sento ancora la tua voce con queste espressioni che trasmettono coraggio, gioia di vivere, ottimismo.

Hai posseduto la volontà di dare sempre il meglio di te stesso.
Con questi ricordi tutti ti diciamo 《Grazie Paolo》

Insignita dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

Agnese aggiunge queste altre sue parole: “Io non perdo la speranza in una società, più giusta e onesta. Sono anzi convinta che se sarete capaci di rimuovere l’attuale classe dirigente costruirete una nuova Italia”. Ciao Paolo: Agnese per non dimenticare….

Questa lettera è stata scritta qualche giorno prima della sua morte.
Agnese Piraino Leto, vedova Borsellino morì Il 5 maggio del 2013, non smise mai di cercare la verità sull’assassinio di suo marito, Paolo. Riservata e lontana dai riflettori pubblici, preferiva parlare ai giovani dando messaggi di speranza e di riscatto da quel cancro chiamato “mafia”, che le aveva portato via il marito.

Le parole che pronunciò, nella sua ultima apparizione, un’inaugurazione a Palermo della nuova sede della Dia, furono: “Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare”.
Parole che ancora oggi sembrano “Macigni ” e lo sono.

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