A chi spetta il seggio all’Onu?

Il caso che oggi si pone per l’Afghanistan si era da poco proposto anche per la Birmania.

La redazione

All’Assemblea dell’Onu il rappresentante afghano, che si era prenotato a parlare, ha ritirato la richiesta d’intervento.

Lo ha reso noto Monica Grayley, portavoce del presidente dell’Assemblea Generale: ” Abbiamo ricevuto informazioni che lo Stato membro ha ritirato la sua partecipazione al dibattito, prevista per oggi”.

Il programma di oggi prevedeva, infatti, l’intervento dell’ambasciatore Ghulam Issaczai, nominato dall’ex presidente Ghani.

I talebani stanno cercando di costringerlo a farsi da parte per sostituirlo con Suhail Shaheen, considerato nuovo rappresentante.

Oggi aveva chiesto la parola a nome dell’Afhanistan il ministro degli Esteri talebano Amir Khan Muttaqi.

Alla fine, in attesa di definire la situazione, si è arrivati alla decisione di mantenere il silenzio.

Ma non è il primo caso. Recentemente si è proposto il caso della Birmania, dove un colpo di Stato dei militari ha spodestato il governo legittimo. Ed oggi, avrebbe dovuto parlare all’Assemblea l’attuale ambasciatore birmano alle Nazioni Unite Kyaw Moe Tun – nominato dal governo di Aung San Suu Kyi.

La giunta militare ha proposto il veterano militare Aung Thurein come inviato delle Nazioni Unite. In attesa della soluzione del caso un accordo tra Cina, Usa e Russia ha permesso di lasciare temporaneamente che il seggio birmano sia rappresentato da Tun a condizione che non parli nelle grandi occasioni, come questa.

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