Orrori in Ucraina, ma non per tutti c’è sdegno

I pro-Putin evidentemente approvano quanto sta avvenendo in Ucraina. Solo uno dei tanti orrori: parliamo delle donne ucraine

Antonio Moliterni (ospite)

Cathy La Torre (ospite)

Alla fine capisco perché esiste gente che simpatizzi per Putin. Cioè è giusto vi siano pluralità di pensiero e opinione. Sono sicuro che tutti i pro-Putin approvino quello che sta accadendo in Ucraina in questi giorni.

Sapete, quando sono entrati nel villaggio di Baryshivka i soldati russi, durante le perquisizioni tra i civili, hanno trovato nel cellulare di una donna la foto del marito, volontario ucraino, con il fucile in mano. E tanto è bastato per decidere di punire. Punire lei. Stuprandola. In VENTI.

Maryna, moglie di Olekskly Zdorovts, ex segretario della municipalità di Nova Bohdanivka, l’hanno stuprata invece davanti a suo figlio. Dopo aver ucciso suo marito a sangue freddo.

Alle soldatesse, se possibile, spetta un trattamento persino peggiore. Dopo la cattura e lo stupro scatta l’esecuzione. Le uccidono dopo averle violentate, di solito impiccandole e poi facendo a pezzi i corpi. Per evitare di lasciare prove. Perché lo stupro sistematico, utilizzato come “arma”, è un crimine di guerra. Così le ammazzano. Soldatesse e donne civili. Incluse anziane. Molte delle quali suicidatesi dopo le violenze. E no non è propaganda, il governo ucraino ha chiesto di investigare, con regolari indagini e regolari processi. Ma i racconti di queste atrocità sono ormai talmente diffusi e supportati da testimonianze così numerose, da ritenere difficile che migliaia di persone si siano accordate per qualcosa di così orribile.

Da sempre lo stupro di guerra è utilizzato come arma, al pari di bombe, carri armati e mitra. Non è una questione sessuale. È una questione militare. Lo stesso esercito russo fece dello stupro contro le donne tedesche un’arma sistematica. E poi ,più recentemente, in Cecenia. E poi in Siria, in Jugoslavia , ecc… Da quando l’uomo combatte le donne, i loro corpi, ora sono trofei, ora modi per mandare messaggi al nemico. Nient’altro che corpi da stuprare, devastare, smembrare.

Antonio Moliterni: il finto buonista

Ora accade di nuovo. In Europa, dove credevamo che anche questa atrocità sarebbe rimasta lì, nelle più orribili pagine della storia. E invece sono il presente. Un presente agghiacciante che ha responsabilità ben precise. Un responsabile ben preciso. Che anche per questo, quando arriverà il momento, dovrà rispondere davanti all’Ucraina, al mondo , alla storia. Ecco, vedete: capisco che ci sia gente a cui tutto questo possa piacere. Ma in fin dei conti cosa volete ne sappia io che sono solo un finto buonista.

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