Una supplica per Odessa
Odessa non è solo una città dalla lunga storia, Odessa contiene monumenti che l’Unesco aveva già messo in atto di vincolare, ma perchè non accellera la procedura? Maledetta burocrazia
Maria Catalano Fiore
Il Sindaco della città chiede l’Intervento dell’ UNESCO per impedirne il bombardamento. Già da qualche anno la città sta attendendo che si completi questa procedura di Vincolo come Monumento di importanza internazionale, perché non accelerare la procedura, tra qualche giorno, Dio non voglia, si troveranno a proclamare Patrimonio dell’UNESCO solo macerie.
Lo chiede ripeturamente su vari giornali internazionali il Sindaco di Odessa Gennady Trukhanov. La documentazione è stata completata già da 2 o 3 anni ed è già in pre-classifica. Sarebbe un segnale da parte dell’UNESCO anche per salvare altri monumenti Ucraini importanti.
Odessa, in particolar modo, è una città simbolo molto importante sia per la sua fondazione che per il ruolo mercantile che rappresenta la sua stessa ragione di esistere.
La città di Odessa non è famosa solo per scalo e smistamento della eccellente produzione granaria Ucraina. Furono alcuni marinai genovesi a fondare le prime colonie su queste rive del Mar Nero, colonie che prosperarono sino alla metà del XV secolo quando l’impero ottomano strappò il controllo di Costantinopoli all’Impero di Bisanzio e tagliò le vie di comunicazione con la Repubblica marinara di Genova.
Le colonie andarono verso l’impoverimento, si salvò solo la fortezza di Khadjibey, conquistata da Josè de Ribas al servizio del principe russo Grigorij Aleksandrovic Potomkin, durante il regno di Caterina II di Russia.
La Zarina (1729-1796) assecondò l’idea di de Ribas per la costruzione attorno alla roccaforte, di un porto e di una città, nel 1794. Lui stesso trovò il nome “Odessa” ispirandosi ad Ulisse e all’Odissea, infatti pare che Ulisse avesse a lungo navigato anche nel Mar Nero. La Zarina decise definitivamente per Odessa.
La città fu anche soprannominata la “piccola Napoli”; Josè de Ribas era infatti figlio di un nobile spagnolo ed una nobildonna irlandese, nato e cresciuto a Napoli. Per far crescere Odessa De Ribas reclutò ingegneri, architetti, carpentieri proprio italiani e molti napoletani. La comunità divenne florida, influenzata dalla cultura italiana non solo nell’architettura e nella gastronomia, ma persino nella lingua al punto tale che la città adottò l’italiano come seconda lingua ufficiale.
Non a caso la più famosa canzone napoletana di tutti i tempi, “O sole mio”, venne scritta ad Odessa nel 1898 da Eduardo di Capua e rappresenta un legame profondo fra Napoli e la “Perla del Mar Nero”.
Alla morte di De Ribas, Armande Vignerot du Plessis (1766-1822), duca de Richelieu (al quale è dedicata una statua)proseguì l’opera del suo predecessore ampliando l’importanza della città, sempre gli architetti e le maestranze italiane quali: Francesco Boffo (1796-Odessa 1867) progettista della celebre scalinata e di numerosi edifici in stile Neoclassico, Giorgio Torricelli di Lugano appartenente ad una accreditata famiglia di architetti che arriva ad Odessa nel 1818 e vi lavora fino alla morte nel 1843 o Giovanni Scuderi o il Teatro dell’Opera di Odessa realizzato dall’italiano Bernardazzi.
Fra le loro opere che abbellirono Odessa la celebre “Scalinata Potomkin progettata dal Boffo, poichè presenta delle peculiarità prospettiche molto particolari, apprezzate da milioni di visitatori. Diventata tristemente famosa per la famosa strage rappresentata nello storico film Sergej Michajlovic Ejzenstejn, molto popolare in Italia grazie a Fantozzi.
Tante sono le sue meravigliose strutture e palazzi, luogo ricco di arte, storia e meraviglie, ma tutto il mondo adesso è con il fiato sospeso per la distruzione e la morte che incombono sulla città.
Si riuscirà a trovare una tregua per salvare le bellezze di Odessa? I bellissimi alberghi paragonabili solo alla Parigi Bella époque o ai colori di Marsiglia o delle più belle città mediterranee. Speriamo che non succeda come in Georgia nel 2008, nelle varie guerre civili e contro la Russia con la devastazione delle storiche chiese oltre che della capitale Tbilisi.
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