Ritrovato un Tiziano

Questo quadro attribuito al Tiziano è stato intercettato dai carabinieri: due collezionisti svizzeri avevano tentato di esportarlo dopo il restauro. Il dipinto è stato stimato 7 milioni di euro.

Maria Catalano Fiore

Il “Gentiluomo con berretto nero” è stato, fortunatamente intercettato dal Nucleo di Tutela dei Carabinieri nei dintorni di Asti.

Certo in questo periodo è facile prendere “fischi per fiaschi”, ma la scienza ci aiuta molto ad identificare tramite, materiali, colori, pennellate e radiografie se un quadro è vero o falso. L’Istituto dei R.I.S. di Parma è sicuramente all’avanguardia.

Certa è l’epoca e la tecnica se poi sia di scuola….lascia il dubbio. Comunque, diverse fonti documentarie attestano l’esistenza, e poi la sparizione, di un autoritratto di Tiziano Vecellio in epoca più giovanile rispetto a quello che abbiamo.


Tiziano Vecellio, noto semplicemente come Tiziano, famoso pittore della “Scuola Veneziana”, nato a Pieve di Cadore, intorno al 1490, morto a Venezia il 27 agosto 1576, si può ascrivere proprio come la “punta di diamante” della scuola stessa. Scuola associabile ad un tardo manierismo rinascimentale tipicamente italiano. Si tratta di un artista innovatore e poliedrico paragonabile solo al Giorgione.

Tiziano è titolare di una sua “Bottega” come tutti i maggiori artisti che gestisce come una vera “azienda”. E’ lui ad essere in contatto con i potenti dell’epoca, suoi maggiori committenti. La sua caratteristica è quella di un particolare uso del colore materico, più che il disegno che primeggiava nei lavori di scuola michelangiolesca.

La storia della sua vita è abbastanza complicata, figlio naturale di uno degli eredi del Casato Vecellio, con incerta la data di nascita, lo storiografo Giorgio Vasari afferma che la sua nascita è sicuramente nel 1480. E’ comunque avviato agli studi e poi alla pittura di bottega, pare presso Gentile Bellini (1429-1507), poi con Giovanni (1430-1516) suo fratello minore, all’epoca nume tutelare della pittura veneta. La sua prima opera datata certamente è del 1502, infatti, tra i tanti personaggi è ritratto Papa Alessandro VI Borgia, morto nel 1503. A poco più di 20 anni quindi aveva già un certo prestigio e aiutanti suoi.

La Venezia del 500/600 era un terreno prospero per l’arte e soprattutto prospero era il suo patriziato descritto dai contemporanei come “Il regno dell’opulenza”.

Anche la vita culturale era fertile: Aldo Manuzio ne fece la capitale dell’editoria e del nuovo Umanesimo. Tiziano era imbevuto di cultura e poteva vivere nel lusso.

Tiziano Vecellio: Autoritratto firmato e datato 1562

Comunque, tralasciando tutti i capolavori, le beghe e il modo di vivere dei grandi artisti nella Venezia dell’epoca, e confrontando il ritratto ritrovato con il ritratto di età più tarda di Tiziano e le sue opere, oltre che dall’esito degli esami diagnostici, si può sinceramente ipotizzare che il quadro ritrovato sia autentico e che somigli molto al ritratto datato e firmato di Tiziano.

Il solito Sgarbi tuoneggia “Se quello è Tiziano io sono Napoleone!”, ma ci ha ormai abituati alle sue performance come le ingiurie non ancora placate verso l’equipe di esperti internazionali che ha valutato, estromettendolo “L’autoritratto lucano di Leonardo da Vinci”.

Solita solfa se è lui a fare un riconoscimento lo fa un Dio, se sono altri, son tutte capre pur avendo una vita di studi alle spalle. Comunque il quadro è in Italia! I periti ed i posteri giudicheranno.

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