Lavoratori dello Spettacolo in Piazza

I lavoratori dello Spettacolo non hanno ammortizzatori sociali o una categoria, sono tanti e con mansioni disparate, Non solo l’attore o il cantante famoso, ma tutta una filiera non protetta……

Maria Catalano Fiore

Sabato 17 aprile, sono scesi in Piazza del Popolo, a Roma, tanti lavoratori del mondo dello Spettacolo.

Sono scesi in piazza con il loro “Bauli”, un segno intangibile del mestiere girovago e dell’artista che si porta dietro costumi e cose di tutta una vita, ma da un po’ di tempo questi bauli contengono solo fumo….

I Bauli, un forte simbolo

L’adesione è stata notevole, i Bauli previsti erano 419, come i 419 giorni di sospensione dal lavoro, ma sono diventati 1.000 in breve tempo. Non è qualcosa di improvvisato ne scoordinato.

L’idea è stata lanciata sul palco di Sanremo da Alessandra Amoroso e Matilde Gioli, nata per attirare sia il pubblico che il governo sulla necessità di ripartire da parte degli operatori dello spettacolo. Una ripartenza non facile per un settore messo da subito all’angolo: Teatri, Cinema, live club e spazi culturali considerati, da sempre, “attività sacrificabili”. Poi la manifestazione in piazza Duomo, a Milano, ed ora a Roma.

A coordinare, correttamente, le manifestazioni e rappresentare gli artisti nel confronto con il governo, due associazioni Culturali “La Musica che gira” e U.N.I.T.A’ ( Unione Italiana Interpreti Teatro ed Audiovisivi) purtroppo ormai estinto il Sindacato Nazionale Creativi, supportato all’inizio dall’U.G.L ma poi, peccato, disperso….Necessari dei portavoce del Settore e di rilievo, per ottenere qualcosa.

Foto della manifestazione diffusa dall’amico Luca Ward

Molti Artisti con i lavori dello Spettacolo per dimostrare di non aver paura di salire sul palco: Max Gazzè, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Emma, Diodato, Alesandra Amoroso e tanti atri.

Le richieste sono chiare: un fondo che assicuri un minimo introito per quest’anno, un tavolo interministeriale per programmare la ripartenza del settore con particolare riferimento all’assistenza. Con un lavoro discontinuo bisognerebbe varare una vera legge per il settore.

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