Gigi Proietti “Ndo cojo cojo”

Gigi Proietti non smette ancora di stupirci con le sue frasi e sonetti, ironiche e non solo…..lo avremo sempre nel cuore e le sue frasi riecheggeranno ancora e ancora….

Maria Catalano Fiore

Uscito in questi giorni un libro postumo del grande attore Gigi Proietti.

“Ndo cojo cojo ” sottotitolo “Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola” (ed. Rizzoli).

Mille volti di un Grande Attore

L’Ultimo inatteso regalo alla sua famiglia, e tramite loro a tutti i suoi fan. Circa ottanta sonetti, in gran parte inediti, scritti tra il 1997 e il 2020.

Qualcosa uscita dalle tasche di Gigi, da tasche di giacche, pantaloni, tra le pagine di libri, fondi di cassetti. Dice sua figlia Carlotta, sorridendo, “Papà scriveva ovunque, tranne che sulle decine di quaderni che mamma gli regalava invano. Dopo la sua scomparsa ci siamo ritrovate in mano tanto materiale e ci siamo chiest : è giusto pubblicare tutto? Sono materiali così diversi, papà non ha potuto completarli, ma quello che è venuto fuori assomiglia tanto ad un suo spettacolo”.

Infatti sono elementi eterogenei uniti solo dall’estro di chi li ha creati. Esattamente come gli “one man show” inventati da Proietti, senza una vera e propria trama. Sembrano le cronache bizzarre dei caratteristici avventori del “Bar Ciofeca”, dal soprannome del proprietario “Er Ciofeca” che prepara un caffè orrendo, appunto, in romanesco, “Una ciofeca”.

Ci sono frasi dedicate alla “sua Roma” e a come la vedeva attualmente. Ci sono frasi pungenti per la politica in cui Gigi Proietti prende di mira un po tutti, Salvini, Rutelli, Franceschini ecc…., quasi uno sfogo rabbioso e molto deluso. Ed il Teatro naturalmente “Il luogo dove tutto è finto, ma niente c’è di falso, persino la morte è bella, proprio perché falsa”. Frasi e sonetti che quasi si riagganciano a Trilussa, più sornione del Belli, molto più acido. “Se all’attore je tocca morì sopra le scene, è vero che non more veramente, sennò che morirebbe così bene?”.

Un ritratto di Gigi Proietti firmato “Valerio”

Conclude Carlotta, in una intervista su alcuni quotidiani, “Papà non ci sgridava, sapeva sdrammatizzare anche un guaio, ma ci puniva con una battuta. Che era anche peggio perché ti colpiva al cuore.

Riposa in pace grande GIGI.

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