C’era una volta via Suppa…

Estemporanea in via Suppa. Al civico 12 vi era una Galleria “Arte Spazio” molto quotata, ma che offriva opportunità anche ai giovani. Peccato non ci siano molte foto, ho utilizzato le mie…

Maria Catalano Fiore

Per carità via Giuseppe Suppa un piccolo tratto pedonale, in centro, parallelo a via Giambattista Nitto De Rossi, che poi diventa via Benedetto Cairoli, c’è sempre.

Manca una Galleria, “Arte Spazio”, al civico n.12, la cui coordinatrice, Consiglia Manzionna Bellomo, su permesso e patrocinio del Comune di Bari, ogni anno, più o meno a Giugno organizzava una grande Mostra Estemporanea “Artisti in via Suppa”. Era una fucina per nuove leve nel campo dell’Arte, una specie di diramazione verso i giovani di quello che era stato il “Maggio di Bari”. Si presentava un breve curriculum, qualche disegno, versava una piccola quota, e poi si aspettava una telefonata, a casa, se per caso eri stata selezionata.

Foto ricordo per i partecipanti del 1974

Era una Galleria seria, organizzava personali come quella di Filippo Alto e di noti artisti del secondo dopoguerra. Dei giovani si occupava il marito della Bellomo, al centro in questa foto.

Frequentavo ancora il Liceo Artistico, non ero particolarmente attratta da questa cosa che si svolgeva in un fine settimana notte e giorno, si dovevano trasportare cavalletti e supporti vari, una sedia portatile ed una coperta per la notte. Ma la mia amica Marisa Milella, con me dalle medie, e il suo ragazzo, poi marito, Piero Lovecchio mi avevano convinto: “Dai ci proviamo passiamo un fine settimana goliardico, ci divertiamo”. Non contavo sulla selezione, era abbastanza severa, un gran numero di giovani inoltrava la domanda, avevo si dipinto delle cose….. Comunque chiamarono tutti e tre. Io e Marisa portavamo disegni e dei quadri, Piero che invece studiava medicina, era appassionato di fotografia.

Ci siamo organizzati e via nella 850 spider di Piero su e giù per trasportare cavalletti ecc… Un ricordo bellissimo di questa manifestazione, il nostro nome per la prima volta sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, conoscere gente nuova, giornalisti vari, tra cui Michele Campione, quello che è stato il Decano dei giornalisti baresi, il primo vero Critico d’Arte che si occupava anche dei giovani.

Michele Campione (1928- 2003) il decano dei giornalisti baresi e un accurato critico d’arte

Era importante soprattutto entrare in quel pullulare di Gallerie e Movimenti d’Arte di cui Bari era piena. Ben 19 importanti Gallerie d’Arte solo in città, poi Associazioni Culturali, Circoli ed altro che hanno portato all’istituzione di una vera Fiera d’Arte:” Expo Arte”.

Io premiata! Medaglia e attestato dal Sindaco Vernola e consorte. Non lo credevo possibile, già all’epoca percepivo che ero bravina, ma volevo altro, studiare Arte ed Architettura, come poi ho fatto, organizzare, creare, lavorare per uno scopo importante, infatti, pur con esperienze didattiche ho amato operare a contatto con l’Arte, e con la gente, prima in Pinacoteca, poi in Soprintendenza per i Beni Culturali. Eppure vendevo! Già dall’esperienza in via Suppa riportai a casa ben poco.

Aleggiava un fervore artistico, la voglia di fare e di emergere….

Di contro la desolazione attuale, un panorama desolante sia per la mancanza di reali Galleristi, nel senso di Mecenati disponibili ad investire sulle nuove leve, sia di locali espositivi accessibili. In teoria ci sarebbero Spazi Comunali, molto belli, ma la trafila è lunga, occorre un coordinamento, adeguarsi ad orari, giornate espositive ecc…, con il Covid sono diventati Out anche questi. In altri spazi, il coordinatore paga, ed è giusto, illuminazione, locandine, inviti ecc….Ma sono gli artisti latitanti, apatici, demotivati. Alcuni pensano di essere geni incompresi altri….

Chi organizza qualsiasi cosa, con un dispendio notevole di forze, soldi conoscenze ecc…spesso si sente cadere le braccia. Mentre si sforza di centellinare il centesimo per far quadrare i conti e per dare il meglio per tutti. Creare visibilità, fornire un curriculum, magari creare una produzione editoriale di qualità a costi bassi, o promuovere un Premio in denaro, che oggi come ieri, non è certo da disdegnare, ti fai in quattro per trovare qualche sponsor, una categoria fantasma in questo periodo di recessione economica, gli artisti, i creativi in genere latitano, si defilano.

Fanno finta di non comprendere, però si affidano, non a chi ha decenni di esperienza sul campo, ma ad altre vaghe meteore che si fanno pagare “a chiodo”, ogni opera affissa un tanto, più eventuali contributi stampa, ed una tessera associativa che garantisce loro il pagamento del fitto del locale ecc…

Ma è stato completamente rimosso quale è lo scopo del vero Gallerista, non è l’affissione, ma convogliare l’artista verso visibilità, vendite, realizzazioni, curriculum, partecipazioni a Fiere d’Arte cosa che da indipendente non potrà fare mai sia per il costo, sia per introduzione nell’ambiente. La Fiera d’Arte seleziona e prende solo artisti che hanno già un nome ed un curriculum serio. Non fa curriculum l’esposizione arrabattata, in locali dove, per di più, essendo privati non entra nessuno se non espressamente invitato.

Che io ripeta questi concetti, anche all’infinito, non entreranno mai completamente in teste plagiate. Ma chi viene da un Liceo Artistico, o Scuola d’Arte o meglio, Accademia delle Belle Arti, non ha imparato niente dai propri docenti?

Manlio Chieppa “Tecnica Mista”

A Bari dagli anni del fascismo in poi abbiamo avuto una Carrellata di Artisti anche docenti, di tutto rispetto a livello nazionale ed internazionale, che hanno creato Gallerie vere, “Movimenti “artistici, sono stati paladini e precursori di Scuole e tendenze. Ve ne cito alcuni: I Fratelli Spizzico cofondatori dell’Istituto d’Arte di Bari, su un suolo di Roberto De Robertis, e poi fondatori dell’Accademia di Lecce, mentre de Robertis, prima e Vito Stifano, poi, formavano anche il Liceo Artistico a Bari e poi l’Accademia di Belle Arti. Artisti che hanno cavalcato le Avanguardie, come Manlio Chieppa, Benito Gallo Maresca, Beppe Labianca, Antonio Laurelli, Ugo Martiradonna, Ivo Scaringi, ed altri.

Pinacoteca “Ivo Scaringi” a Trani (Ba)

Ivo Scaringi a cui la nativa Trani ha dedicato la Pinacoteca cittadina, a piano terra dello splendido Palazzo Beltrani, sede del Consiglio Comunale cittadino, con esposizione permanente di 50 sue opere cedute dalla famiglia in comodato d’uso.

Già nel 1965 il Gruppo “Nuova Puglia” fondato da Luigi Guerricchio, Ugo Martiradonna, Nuovo, Franco Scaringi.

Ugo Martiradonna “Corpi sulla spiaggia”

Una Galleria come la “Bonomo” che aveva un portfolio artistico con Janis Kunellis, Franco Dell’Erba, Paolo Lunanova ecc.

Galleria “Centrosei” Fondata da Franco Conenna ed altri.

Mimmo Conenna “Mitico mare”

Artisti di “Transavanguardia” un termine coniato dal noto critico Achille Bonito Oliva a cui fanno capo artisti del calibro di Lino Sivilli, severo docente di “Anatomia umana” del Liceo Artistico “G. De Nittis” o Beppe Silos, sulla scena dal 1972, docente e Direttore delle Accademie prima di Palermo, poi di Bari. Chiamato da Achille Bonito Oliva per la mostra “Extrabilia” organizzata dalla Galleria “Nuova Era” di Bari, collaboratore di Dario Fo ed Enrico Baj.

Leo Morelli all’opera

Movimento e Galleria “Il Fante di Fiori” fondato da Leo Morelli, a cui si aggregano Enrico Landi, Ugo Martiradonna, Nino Regina, il pittore, poeta, musicista e scultore Mario Piergiovanni, Luigi Guerricchio

La “Galleria Unione”, una delle più longeve nel panorama barese, ma che ha dovuto soccombere a richieste di spazio per il restaurato Teatro Petruzzelli sul cui lato sinistro era ubicata. Ha portato a Bari degli artisti importanti, e ne ha lanciati altri come Francesco Schiavulli, Giuliano Trombini, Dino Sambiasi, Franco Salvador Mastroianni ecc... ed ancora personali di Ferruccio Magaraggia, Maria De Pasquale, Marcello Rizzo, Mimmo Milano, Loredana Cacucciolo, Irene Petrafesa, ecc…esordi di Biagio Monno e di altri giovani e non….

Nasce La “Nuova Figurazione” con Mario Colonna, Leo Morelli, Matteo Masiello, Renato Nosek promossa in un vasto catalogo da Vittorio Sgarbi

Matteo Masiello

La “Gagliano Arte” che per tre generazioni ha commerciato Arte da Daniela Romano, Franz Borghese, Tommaso Fiermonte, Cascella, Michele Damiani, Lapesara, Gennaro Piccinni.

Michele Damiani

Questo è solo un accenno, come ha fatto una città così prolifica di grandi artisti e docenti ad impoverirsi quasi totalmente?

Di contro c’è chi lotta per affermare le proprie idee come Miguel Gomez che porta avanti diversi progetti importanti tra cui la Bibart Biennale d’Arte a Bari , un appuntamento Biennale ben avviato. gestendo anche spazi di tutto rispetto…..

Nel panorama generale “Paspartout” propone uno spazio espositivo riservato ed offre artisti importanti sia del vasto panorama Artistico Italiano che pugliese come Michele Roccotelli o Antonio Gigante.

Michele Roccotelli “Paese Murgiano”

“Nuova Era” nel centro storico, promossa da Pietro Marino, ma forse poco convincente…..

Nella provincia a Polignano a mare la “Fondazione e Museo Pino Pascali” che rispettando le opere e le idee del Pascali, ospita artisti di avanguardia come le opere del lungo percorso artistico di Iginio Iurilli. Anche lui valido docente del Liceo “G. De Nittis”

Iginio Iurilli “Extramarino” Magnifica Istallazione

E mi fermo qui, è stato solo un accenno di potenzialità, purtroppo, sprecate, cose e personaggi da noi poco documentati, ma conosciuti al livello nazionale ed internazionale. Difficile spiccare in volo in questo generale clima di apatia.

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