Auguri Monica!

Monica Vitti , qui con Alain Delon, ci ha fatto emozionare, piangere e ridere, alcune delle più belle risate della nostra vita, con tutto il cuore le siamo vicini per questi 90 anni così acciaccati. Ma era, è e sarà sempre una delle icone del cinema italiano.

Maria Catalano Fiore

Monica Vitti oggi compie 90 anni, nata a Roma il 3 novembre 1931. Pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli. L’attrice affetta da malattia neurodegenerativa simile all’Alzheimer, è lontana dalle scene da 20 anni.

Ma Monica è un personaggio, una Donna, una Attrice che va oltre il tempo, la malattia, l’oblio. Compie 90 anni e il mondo la omaggia.

Isolata da tutti e protetta dal marito Roberto Russo che combatte, oltretutto, anche contro le false notizie. La sua ultima apparizione pubblica risale a 19 anni fa (alla prima di “Notre Dame de Paris”) ma già le sue apparizioni si erano rarefatte dopo il 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per il David di Donatello e concesse anche la sua ultima intervista.

Eppure è come non si fosse mai staccata dallo spettacolo, ed è uno di quei nomi che anche i più giovani riconoscono: i cinefili per il suo memorabile sodalizio con Michelangelo Antonioni (1912-2007) negli anni 60; gli spettatori per la spettacolare intesa con Alberto Sordi all’apice della migliore Commedia all’italiana.

Lei stessa è il Cinema Italiano: Volto, Voce e Carisma che nessuna ha saputo mai raggiungere.

Nata a Roma, ma cresciuta in Sicilia prima della guerra, seguendo il lavoro del padre (ispettore al commercio), portata per la recitazione si diploma nel 1953 all’Accademia d’Arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con Sergio Tofano.

Una rara foto di Monica, bambina, in Sicilia, prima della guerra.

Sin dall’inizio emerge la sua duttilità: d’Amico la spingeva per grandi drammi, mentre Tofano la porta a liberare la porta a liberare la sua verve istrionica.

Ha scelto un nome d’arte rifacendosi a quello della madre (Adele Vittiglia).

Debutta al cinema nel 1955 con un piccolo ruolo a fianco di Valentina Cortese, Gabriele Ferzetti e Remo Benassi, ma 5 anni dopo si incarna nella silenziosa musa di Michelangelo Antonioni per il primo dei quattro film che vanno sotto il segno dell’ “incomunicabilità”: “L’avventura”.

Monica con Gabriele Ferzetti “L’avventura”

Nei successivi quattro anni diventerà una diva internazionale grazie a titoli indimenticabili come “La notte”, “L’eclisse” con Alain Delon, “Deserto rosso”, ma l’incontro con Antonioni data già dal 1957 quando presta la voce a Dorian Gray ne “Il Grido”. I grandi registi internazionali la vogliono perché oltre al volto bellissimo e misterioso sfoggia una voce roca e pastosa che emerge dalla scuola tradizionale di dizione.

Monica con Alain Delon in “L’ Eclisse”

Negli stessi anni si cimenta con la Tv, è in giuria al festival di Cannes nel 1968.

Monica e Antonioni 1968 a Cannes

Proprio a contatto con la Nouvelle Vague, e la tristezza francese, abbraccia l’idea della commedia grazie a Mario Monicelli (1915-2010) che la vuole protagonista in “La Ragazza con la pistola”.

Da allora si permette di lavorare con esperienze più stravaganti con registi stranieri e contemporaneamente con Ettore Scola (1931-2016), Luigi Magni (1928-2013) sino a trionfare con “Polvere di stelle” con e diretto da Alberto Sordi.

Vitti-Sordi in “Polvere di stelle”

Dopo le esperienze sentimentali, molto incisive, con Antonioni e il grande direttore della fotografia Carlo di Palma, conosce il fotografo di scena Roberto Russo che debutta in regia con “Flirt” che le fa vincere il premio come migliore attrice a Berlino nel 1983,e che poi sposerà, dopo 27 anni di fidanzamento il 28 settembre 2000.

Monica con Roberto Russo

Insieme al “Leone d’oro alla carriera” del 1995, vince 5 David di Donatello, 12 Globi d’oro e 3 Nastri d’argento.

Monica con Giancarlo Giannini in :”Dramma della gelosia, tutti i particolari di cronaca”

Conquista anche le platee televisive con Mina a “Milleluci” nel 1974 e “Domenica in” vent’anni dopo.

La Vitti in un’ altro suo bellissimo film tra il tragico ed il grottesco “Teresa la Ladra”

Firma la sua prima e unica regia “Scandalo Segreto”. Scrive due autobiografie. La prima nel 1993 “Sette sottane”; seguito da “il letto è una rosa” nel 1995.

Alla Sesta edizione del “Festival del Cinema di Roma”, nell’ottobre del 2011, le viene dedicata una mostra in occasione della quale fu presentato il volume “La dolce Vitti” ideato e realizzato da “Cinecittà-Luce”.

Possiamo solo augurarle, per questo suo 90° compleanno, di non soffrire troppo, francamente non lo merita.

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