15 febbraio 2020 San Faustino: la festa dei single…
La storia di San Faustino, tra mito e realtà. Di come arrivò a Vaglio Basilicata. Del perchè è il santo protettore dei single
Maria Catalano Fiore
Il 15 febbraio l’agiografia della storia/leggenda è sempre lo stesso: un giovanetto ucciso dal suo stesso padre ed è ormai, di passi, la festa dei single. Ma perché? E chi era San Faustino? Tante le storie e leggende su di lui, per meglio dire, su di loro, vi sono parecchi santi a nome Faustino. Faustino e Giovita, questi interpretato come la madre o il fratello o un amico. Comunque il filo conduttore della storiografia/leggenda è il suo martirio, avvenuto per mano del padre che ne ostacolava la fede religiosa.

San Faustino è patrono di Brescia e di vari altri borghi, per ragioni sentimentali e di mie radici, trascrivo fedelmente (ovviamente traducendo in italiano) la leggenda di San Faustino riportata tra gli scritti dei dialetti galloitalici della Basilicata. San Faustino era figlio di un turco. Egli voleva essere cristiano, ma il padre non voleva, perché era pagano. Allora lo portò in un bosco e gli disse “vuoi essere cristiano o pagano?” San Faustino rispose “cristiano”, il padre allora lo uccise e lo seppellì in un fosso. Dopo tanto tempo un mercante con un carro passò di li e vide un giglio. Questo mercante raccontò che non aveva mai visto un fiore così bello e provò a raccoglierlo, ma il fiore non veniva via, così il mercante si mise a scavare e trovò San Faustino. Le persone di tutti i paesi accorsero perché lo volevano portare al proprio paese, ma San Faustino, o meglio le sue spoglie, diventavano sempre più pesanti. Quando gli abitanti di Vaglio provarono a prenderlo, la cassa del santo diventò molto leggera. San Faustino arrivò cosi a Vaglio Basilicata (già Vaglio Lucano) e tutti lo andarono a vedere. Uno dei Catalano, (non credo della mia famiglia, ma di omonimi signorotti napoletani che avevano delle proprietà in loco) stava mangiando e non voleva andare. Questo signore disse: “Se San Faustino fosse stato santo sarebbe rimasto a casa sua”, tutti accorsero dal Santo e questo signore, unico che si era rifiutato di rendergli omaggio, rimase con la forchetta e la carne in gola. Quando anche egli arrivò da San Faustino, la forchetta si sganciò dalla gola.
Vero è, comunque, che dalle catacombe romane, seguendo le vie ecclesiastiche celebrative, San Faustino è arrivato a Vaglio Basilicata esattamente 250 anni fa. Le sue spoglie, mummificate e abbastanza ben conservate, giacciono in una teca di cristallo sotto l’altare maggiore, visionabili nei giorni di festa. Bisognerebbe esaminare con meticolosità gli archivi ecclesiastici per risalire a miracoli , cosa che da anni fa con minuzia ed abnegazione l’arciprete don Teodosio Avigliano, ma è sicuramente radicata, in paese ed oltre, una profonda fede in questo santo giovanetto, e perciò single.