Bitritto, Madonna del piano

Bitritto come tutti i nostri paesi italiani conserva dei tesori. e speriamo siano ben conservati e nascosti sempre.

Maria Catalano Fiore

Tanti sono i gioiellini architettonici che disseminano campagne e paesi di questa nostra bella Italia. Li conosciamo appena e non ci preoccupiamo per loro e per l’incuria del tempo. Forse dovremmo farlo un po’ di più aldilà del significato religioso o laico.

Ecco un esempio La Madonna del Piano a Bitritto (Ba)

A Bitritto, un paese abbastanza popolato a Nord di Bari, ci sono alcuni di questi gioielli che l’Associazione Culturale cittadina “Il Filo del Discorso” vorrebbe “RI-sistemare” con il contributo della cittadinanza e/o sperando nell’aiuto, assai scarso del Mibact.

La Chiesa dedicata alla SS. Vergine del Piano appare nominata, come esistente, in una visita pastorale del 1651. La Cappella viene censita come edificata, con denaro di qualche ricco parrocchiano nel 1625, come precisato nell’epigrafe sull’architrave del portale di ingresso. Terminata, poi solo nel 1635 sempre con denaro della carità della collettività cittadina. La Chiesa è molto cara alla gente di Bitritto poiché è sorta a devozione della festa primaverile del lunedì di Pasqua.

Sacro e profano, ed usi antichissimi si intrecciano sempre, soprattutto in queste Chiese rurali. Solstizio di Primavera, rinascita dei campi e Gesù che Risorge si confondono in un un unico rituale di ringraziamento. Un grazie alla Madonna che ha generato questo Figlio che ogni anno muore e risorge per salvarci.

La struttura architettonica della Chiesa è alquanto semplice. Presenta una facciata a capanna ed ha un parato murario in pietra locale, ma abbastanza ben squadrata e allineata. Al di sopra del portale d’ingresso si apre una lunetta a tutto sesto con, all’interno, una immagine della Madonna con bambino. Nella parte retrostante, ovviamente, una bella abside, sui suoi laterali due contrafforti in parte crollati.

L’interno presenta un’ unico ambiente (mt. 18,50 x 6,40) con una profonda nicchia absidale e volte a crociera. La navata è divisa in tre arcate a chiave leggermente acuta.

Bellissima ed imponente la macchina d’altare, sfarzoso esempio decorativo di architettura tardo-barocca attribuibile alla prima parte del 1700. Incastrata in questa macchina d’altare vi è una interessante pittura murale su pietra intonacata che rappresenta due angeli che reggevano un quadro, ormai trafugato, della Madonna del Piano, forse originale della prima metà del 1600, probabilmente contemporaneo all’epoca di edificazione della Chiesa. Alla sommità della macchina un Padre Eterno contornato da puttini dipinti dal pittore Carlo Rosa nella prima metà del 1600.

Carlo Rosa è stato un importante pittore nato a Giovinazzo nel 1613 – morto a Bitonto 1678. Pittore che operò principalmente in Puglia, ma anche a Matera, Napoli e Roma. Pittore barocco di grande pregio, formato alla grande scuola napoletana di Massimo Stanzione, soprannominato il “Guido Reni napoletano”. Sicuramente questo di Bitritto un lavoro di età giovanile, tra i suoi lavori più importanti troviamo la Chiesa del Crocifisso di Bitonto, progettata e decorata interamente da lui, le decorazioni del soffitto della Cattedrale di Bari e quelle della Cattedrale di Lecce. Comunque un lavoro di una certa rilevanza da “controllare”.

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